Il sindaco parla chiaro: “Il Green pass? Un ricatto nei confronti dei cittadini”

di Alice Zaccaron

Il Green pass è una misura sanitaria esclusiva o ha altre finalità? Questo è stato il tema principale discusso in consiglio comunale a Santa Lucia di Piave (Treviso).

Dopo che la comunità ha visto allestito il gazebo annunciato alla fine della scorsa settimana, e che permetterà al sindaco Riccardo Szumski di lavorare all’aperto senza Green pass a partire dal 15 ottobre (il gazebo è stato prestato, dunque non verrà pagato dai cittadini, così come il plateatico, dato che viene utilizzato per espletare le mansioni di sindaco), lo stesso Szumski ha portato in sede consiliare una proposta di delibera contro il Green pass basata su un testo elaborato con il professor Daniele Trabucco, noto costituzionalista.

“Il Green pass è una questione che abbiamo pensato di valutare in quest’aula come elemento di presunto contrasto al contagio, anche se è palese una serie di violazioni di norme costituzionali e di diritti naturali delle persone” ha detto Szumski. E poi, leggendo il preambolo: “Il Green pass è da considerarsi un ricatto nei confronti delle persone, con argomentazioni sanitarie ormai di dubbia certezza”.

In seguito, si è sviluppato un dialogo tra i consiglieri: Alessio Barro, della lista di minoranza Vivere bene a Santa Lucia, ha osservato una grande disparità, spesso fomentata da atteggiamenti ostili, tra chi è pro e chi è contro il vaccino: “Il governo dovrebbe renderlo obbligatorio se è certo della sua efficacia, così si eliminano tutte le differenze tra pubblico e privato”.

Anche il consigliere Luca Castellaz ha espresso un’opinione negativa rispetto al Green pass: “Quali altre nazioni hanno adottato questa misura amena? Questo è un tema estremamente divisivo e certamente ogni posizione è legittima, ma anche chi è contrario al Green pass dovrebbe venire ascoltato e rispettato”.

Castellaz ha ribadito che l’istituzione del Green pass non è un ritorno alla normalità ma è una “nuova normalità”, che si riflette negativamente sulla comunità.

Maria Paola Bornia (Cambiare Santa Lucia) invece ha chiesto al sindaco cosa sia cambiato nella sua opinione sul vaccino: “Ricordo che a suo tempo aveva detto che l’avrebbe fatto, ma che stava aspettando un vaccino diverso da quelli che stavano somministrando al momento”.

Szumski ha risposto di non essersi ancora vaccinato per motivi personali: “Ho avuto un problema di salute importante qualche anno fa e questi vaccini hanno delle controindicazioni, sulla mia pelle, quindi, non lo farò mai, non aggiungo neanche lo 0,1 percento di possibilità di ripetere quello che mi è successo”.

“Sia chiaro – continua – io non dico che il vaccino non sia una soluzione, non dico che non c’è il virus, ma dico che il vaccino ha delle incognite, e io sulla mia pelle non lo sperimento visto che nessuno ci assicura che non ci succederà assolutamente niente, tant’è che firmiamo apposta un’autorizzazione”.

Al termine del dibattito, nel quale i consiglieri si sono chiesti se il Green pass sia una limitazione della libertà non giustificata e se sia solo un elemento sanitario o abbia un fine politico per costringere la gente a prendere delle decisioni, la delibera del testo elaborato con Trabucco è stata approvata con due voti contrari e nessuna astensione.

Intanto, sui social, se in molti supportano il sindaco considerandolo un vero e proprio esempio, altrettanti considerano la presa di posizione personale di Szumski un abuso di potere nei confronti della comunità.

Fonte: qdpnews.it

 

 

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