In Vaticano il solito rito ecologista e gretino. E san Francesco, ancora una volta, è stato strumentalizzato
Ricevo da un francescano (che si nasconde sotto un nom de plume) questo commento sull’incontro dei leader religiosi che si è tenuto in Vaticano sulla questione dell’ambiente.
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di fra Ginepro
Caro Aldo Maria,
ho dedicato qualche minuto di attenzione all’incontro dei leader religiosi in Vaticano, sul solito tema dell’ambiente, in vista della Cop26 di Glasgow del prossimo 31 ottobre.
Cattolici, buddisti, musulmani, ebrei, atei, politici: tutti d’accordo per ridurre l’anidride carbonica e per una rivoluzione globale ecologica, economica, antropologica.
Il tutto, come al solito, nel giorno della festa del povero san Francesco, così come avvenne con la pachamama. E anche questa volta con l’ormai tradizionale rito dell’alberello piantato, sotto il quale viene gettata la terra con un bicchiere.
Tutto secondo tradizione.
E in Vaticano si sa, le tradizioni vengono custodite, così come dice un recente motu proprio: Traditionis custodes.
Ho seguito per due minuti l’incontro su YouTube: c’erano 53 spettatori (avete capito bene: cinquantatré). Meno dei partecipanti alla riunione. Ma neanche i parenti li seguono?
È quindi evidente: nonostante i proclami, l’argomento interessa solo ai soliti noti, rappresentanti delle élites progressiste, politicamente corrette e rigorosamente gretine. Tra le quali i vertici della Chiesa cattolica sono in primissimo piano.
Ne usciremo?
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Foto: vatican.va