“Traditionis custodes”. Emergono altri fatti (Ovvero, quello che i vescovi del mondo hanno realmente detto a Francesco)

Cari amici di Duc in altum, il 9 ottobre scorso ho pubblicato un esaustivo saggio di Diane Montagna che ha gettato nuova luce su Traditionis custodes e soprattutto sul modo in cui in Vaticano si è arrivati alla redazione della lettera apostolica in forma di motu proprio con la quale Francesco ha colpito duramente la possibilità di celebrare la Santa Messa vetus ordo. Ora l’autrice, dopo aver ricostruito minuziosamente le fasi preparatorie dimostrando che la consultazione tra i vescovi non ha dato affatto i risultati di cui parla Bergoglio, in questa seconda parte propone altri pareri di vescovi. Come il precedente, anche questo secondo intervento è proposto in inglese da remnantnewspaper.com.

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di Diane Montagna

Nell’edizione stampata del mio discorso alla Catholic Identity Conference del 3 ottobre 2021, intitolato Traditionis custodes: Separating Fact from Fiction e pubblicato online su The Remnant il 7 ottobre 2021, scrivevo che  “le premesse e le conclusioni di Traditionis custodes non sono le stesse presentate nella dettagliata relazione principale prodotta dalla Congregazione per la dottrina della fede (Cdf), sulla base di una consultazione dei vescovi del mondo”. Insomma, “Traditionis custodes non è coerente con quanto raccomandato o rivelato dal rapporto principale.”

Per quanto riguarda il dettagliato rapporto principale della Cdf, spiegavo: “Sappiamo che la relazione principale era molto completa e suddivisa in diverse sezioni. Una parte era molto analitica, offrendo analisi diocesi per diocesi, paese per paese, regione per regione, continente per continente, con grafici di vario tipo. Un’altra parte era una sintesi in cui venivano presentate tutte le argomentazioni, insieme a raccomandazioni e tendenze. Sappiamo che una parte del rapporto conteneva citazioni tratte dalle risposte arrivate dalle singole diocesi. Questa raccolta di citazioni sarebbe stata inclusa per dare al Santo Padre un campione a tutto tondo di ciò che i vescovi hanno detto”

Come ho anche notato: “Queste avevano lo scopo di fornire al Santo Padre un campione rappresentativo di risposte, e sono state suddivise in varie categorie. Tra queste: “valutazioni negative circa l’atteggiamento di certi fedeli”; “sull’isolamento delle comunità”; una brevissima sezione “sulla irrilevanza della Forma straordinaria (Fs) per il popolo”; “Sulla necessità e/o convenienza pastorale della Fs”; “sulle forze vive che le Fs attira”; una consistente sezione di citazioni sul “valore della Fs per la pace e l’unità della Chiesa”; “sul valore liturgico, teologico e catechetico della Fs”; “sul valore storico della Fs”; “sull’influenza della Fs sulla Forma ordinaria (Fo)”; “sull’influsso della Fs sui seminari e/o case di formazione”; e una lunga sezione finale di “proposte e/o prospettive per il futuro”.

Nell’edizione stampata del 7 ottobre del mio discorso, ho incluso trenta di queste citazioni di varie categorie. Quella parte della raccolta può essere vista qui. Oggi consideriamo altre quindici di queste citazioni di vescovi di tutto il mondo.

Per rispetto nei confronti dei membri della gerarchia, ho eliminato i nomi dei vescovi citati e ho indicato solo il paese d’origine.

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Florilegio di citazioni tratte dalle risposte pervenute dalle diocesi

Valutazioni negative circa l’atteggiamento di certi fedeli

“Per alcuni, questa Messa è una forma di protesta contro la direzione generale data dalla Chiesa, e per altri ha anche motivazioni politiche. Detto questo, preferisco tenere tali persone vicine alla Chiesa, chiedendo ai sacerdoti coinvolti di correggere queste visioni sbagliate” (un vescovo degli Usa, risposta alla domanda 3).

Sull’isolamento delle comunità

“In pratica, l’effetto voluto [mantenere il legame con la parrocchia] non si è verificato, perché ognuno si limita alla cerchia di fedeli che condividono la stessa sensibilità liturgica. Ma forse questo limite è dovuto ad una applicazione ancora prudente del Motu Proprio [Summorum Pontificum]” (un vescovo francese, risposta alla domanda 3).

“Queste comunità non s’integrano nella vita parrocchiale e diocesana. Questo può essere per colpa loro, quando sono diffidenti verso gli orientamenti pastorali della diocesi o della parrocchia, e preferiscono vivere in isolamento. Ma questo può anche essere dovuto a quanti sono legati alla Fo, e che fanno fatica a comprendere le loro specificità e attese nonché il modo in cui questi fedeli vivono la propria fede” (un vescovo francese, risposta alla domanda 3).

Sull’irrilevanza della Forma straordinaria per il popolo

“Qualche volta la forma è stata applicata non per il bene delle anime, ma per assecondare i gusti personali del presbitero” (un vescovo italiano, riposta alla domanda 4).

Sulle forze vive che la Forma straordinaria attira

“Esiste un numero significativo di cattolici che sono sempre rimasti in comunione ma che aspirano fortemente a forme liturgiche più tradizionali, e che sono stati grandemente consolati e aiutati nella loro fede attraverso la partecipazione alle Messe in Fs. Molte giovani famiglie e cattolici più giovani hanno trovato nella Fs un tesoro che li ha aiutati a crescere nella fede: anche se non sono cresciuti con la Fs, la trovano arricchente per la pratica della fede” (un vescovo degli Usa, risposta alla domanda 2).

Sul valore della Forma straordinaria per la pace e l’unità della Chiesa

“Molte delle persone che vi assistono sono dei pellegrini turbati e abbastanza sofferenti, e penso che la ‘normalizzazione’ della loro esperienza liturgica all’interno della vita della Chiesa rinforzi l’unità di quest’ultima” (un vescovo dell’Inghilterra, risposta alla domanda 9).

“Alcuni fedeli della Messa in Fs, che non si interessavano alla vita della diocesi, hanno cambiato comportamento, contribuiscono al “denier de l’Eglise” [obolo annuale per le diocesi in Francia], ed esprimono in altri modi la loro gioia di poter pregare nella propria diocesi” (un vescovo francese, risposta alla domanda 9).

Sul valore liturgico, teologico e catechetico della Forma straordinaria

“Indubbiamente, la Fs ha interpellato i membri del clero sul posto della ritualità nella vita cristiana, e sulla dignità delle celebrazioni” (un vescovo francese, risposta alla domanda 5).

“La Fs è diventata un tesoro per la diocesi, dal quale trarre ispirazioni e prospettive concrete su come rinnovare la vita liturgica della Chiesa” (un vescovo delle filippine, risposta alla domanda 5).

Sul valore storico della Forma straordinaria

“Omettere di praticare la Fs sarebbe come tagliarsi dalle fonti della fede” (un vescovo del Belgio, risposta alla domanda 9).

Sull’influsso della Forma straordinaria sulla Forma ordinaria

“Qualche volta è stato ipotizzato che elementi della Fs sono stati incorporati nella Fo della Messa. Ho potuto verificare che non èa così, ma che si trattava semplicemente di una ignoranza di ciò che è già permesso dall’Ordinamento generale del Messale Romano” (un vescovo degli Usa, risposta alla domanda 5).

Proposte e/o prospettive per il futuro

“Suggerisco che si permetta la Fs così com’è. Che si usi il principio di Gamaliele” (un vescovo delle filippine, risposta alla domanda 9).

“Penso che sia possibile che i due usi, Ordinario e Straordinario, coesistano. Ciò potrebbe essere una forza all’interno della Chiesa cattolica. Sebbene sentiamo molto parlare della Latin Mass Society e della sua crociata per cambiare la faccia della Chiesa e mettere gli orologi indietro, la mia impressione in diocesi è che gli appelli stridenti per la Fs sono ormai venuti meno, e che essa troverà, per così dire, la propria dimensione (probabilmente piuttosto piccola). Direi che è necessaria una formazione alla pienezza della tradizione delle forme liturgiche, delle prassi e dei simboli, e che esse possano essere aperte a tutti in piena libertà, e persino incoraggiate, in modo tale da far vedere che la Fs non è una cosa de temere, e che la Fo non è da sprezzare, perché essa è radicata nella tradizione” (un vescovo dell’Inghilterra, risposta alla domanda 9).

“Se continuiamo a tollerare tristi esempi di anormalità liturgiche, di sperimentazioni, di abusi e semplicemente di liturgie di cattiva qualità, perché dovremmo sottoporre coloro che sono legati agli antichi riti della Chiesa a una speciale vigilanza? Non sembra giusto” (un vescovo degli Usa, risposta alla domanda 9).

“La Conferenza episcopale del Messico ritiene che sia indispensabile, a tutti i livelli, un’autentica formazione liturgica” (relazione generale della CEM).

Nota dell’editore di Remnant

Continueremo a rilasciare questi testi di prova nel corso dei prossimi giorni. Invito i lettori a leggere la versione stampata del discorso di Diane Montagna qui. Assicuro che, alla conclusione di questa serie, tutte le citazioni dei vescovi pubblicate su remnantnewspaper.com saranno raccolte in un pdf in ordine e sotto le loro rispettive categorie al fine di una registrazione permanente. Mentre andiamo avanti, per favore sentitevi liberi di condividere questa serie in toto o in parte soprattutto sui social media.

Fonte: remnantnewspaper.com

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