Messaggio dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, già nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America, per la manifestazione contro le misure pandemiche nella Confederazione elvetica
Berna, 12 novembre 2021
Cari amici, molti di voi non avrebbero mai pensato che la Svizzera avrebbe alla fine seguito l’Italia ed altre nazioni nell’adeguarsi supinamente ai diktat dell’élite anche in materia di emergenza pandemica. La vostra Confederazione, infatti, è già molto avanti rispetto ad altri Paesi sulla via della globalizzazione e l’impronta del Nuovo Ordine Mondiale è molto marcata nella vita delle grandi città svizzere. E come alla Svezia sono stati risparmiati i lockdown e le mascherine, avreste creduto che anche in Svizzera le misure di presunto contenimento del contagio non avrebbero adottato il fallimentare modello di cui l’Italia è invece tragico esempio. D’altra parte, avendo il World Economic Forum la propria sede proprio a Davos, potevate sperare che Klaus Schwab vi avrebbe evitato di sperimentare in prima persona quel che attende l’umanità intera, se solo lasciamo portare a compimento il suo delirante Great Reset[1], condiviso dall’Onu con il nome di Agenda 2030[2]. Eppure, se pensate a quello che vi è stato mostrato il 1° giugno 2016 con l’inaugurazione del traforo del San Gottardo, vi dovreste essere fatti un’idea circa i principi ispiratori di questo Nuovo Ordine[3].
Voi siete qui, oggi, per protestare contro l’inasprimento di misure sanitarie e di controllo, adottate dal governo federale elvetico con il pretesto della cosiddetta pandemia. Quello che si prospetta per la Svizzera, come sapete, è stato adottato in tutto o in parte anche in altre nazioni, tra cui l’Italia e la Francia. La discriminazione per i non vaccinati è già una realtà in molti Paesi, così come il tracciamento dei cittadini tramite passaporto vaccinale, la sospensione dello stipendio per chi non si sottopone al controllo e la possibilità per le autorità pubbliche di legiferare in deroga alle leggi ordinarie e alla stessa Costituzione.
Ma lasciatemi porvi qualche domanda.
Voi protestate per una limitazione delle vostre libertà costituzionali, o perché vi rendete conto che queste prime misure di controllo sono solo il primo passo di un progressivo annullamento della vostra libertà individuale, assorbita da uno Stato/Medico che decide al posto vostro come curarvi, di uno Stato/Padrone che decide se e quando potete uscire di casa, lavorare, andare al ristorante, viaggiare?
Voi state manifestando contro il green pass ma accettate comunque la narrazione sulla pandemia e sui vaccini, o avete compreso che questa farsa colossale si basa su un virus prodotto in laboratorio, diffuso per creare un’emergenza pandemica che desse il pretesto per mettere sotto controllo l’umanità intera?
Siete scesi nelle piazze perché vi dà noia dover scannerizzare il vostro QR-code per entrare in ufficio e in fabbrica, e comunque vi siete inoculati il siero genico sperimentale, o vi è ben chiara l’inefficacia di questi cosiddetti vaccini, il rischio di effetti avversi anche gravi a breve e lungo termine, e l’assenza di responsabilità per le case farmaceutiche che vi stanno usando come cavie e che se vi ammalate o morite non dovranno risarcire alcun danno né rispondere penalmente ad alcun tribunale?
E infine: avete deciso di protestare perché la libertà che invocate di non essere sottoposti a controllo sanitario, è quella stessa libertà in nome della quale ritenete giusto il diritto di uccidere i figli nel ventre materno, gli anziani e i malati nel letto d’ospedale? Quella stessa libertà che legittimerebbe le unioni omosessuali e la teoria gender? È questa la libertà a cui vi appellate? La libertà di offendere la Legge di Dio, di bestemmiare il Suo Nome, di violare la legge naturale che Egli ha inscritto nel cuore di ogni uomo?
Perché se ciò che voi volete è solo essere liberi di fare quello che vi pare, la vostra manifestazione non ha senso: sono proprio quelli che vi parlano di parità di genere, di diritto alla “salute riproduttiva”, di eutanasia, di maternità surrogata e di libertà sessuale che oggi vi tengono tutti in pugno, decidendo cosa è giusto per voi in nome del “vostro bene”, della salute pubblica o della tutela del pianeta. Sono loro che tra un po’ uniranno il green pass con il vostro ID digitale, con il vostro conto corrente, con la vostra posizione fiscale, retributiva, contributiva e sanitaria, e così facendo – per il “vostro bene” – potranno decidere se potete lavorare, viaggiare, andare al ristorante, comprare una bistecca o piuttosto degli insetti.
Quella libertà vi ha fatto credere di essere “liberi”, mentre chi vi vuole servi obbedienti vi lascia scorrazzare allungando il guinzaglio, dandovi l’illusione di poter fare quello che volete, di avere “il diritto” di abortire, di vivere contro i precetti della Morale naturale e cristiana, di potervi comportare come se Dio non esistesse, come se non doveste mai presentarvi davanti a Lui il giorno del giudizio.
Ma questa non è libertà: è licenza, è libertinaggio. La libertà di dannarvi l’anima, non certo quella di vivere onestamente e di meritare il paradiso. La vera libertà è invece la facoltà di agire nei limiti del Bene, ed è questa la libertà a cui dovete ambire, questa la libertà che dovete rivendicare con coraggio e con fierezza, questa la libertà che «vi farà liberi» (Gv 8, 32).
La libertà di scegliere di non lasciarvi ingannare dalle promesse di chi vi prospetta un futuro migliore ecosostenibile, inclusivo, tollerante, resiliente e gender fluid, mentre vi costringe a comprare solo i prodotti che ha reso disponibili su internet, a ordinare pranzo e cena con il delivery, a farvi curare con la telemedicina, a seguire le lezioni in didattica a distanza, a non andare in ufficio con lo smart working.
Parlo della libertà di dire di no a chi, prospettando un progresso nel mondo del lavoro e mostrandovi con entusiasmo il tempo libero di cui potrete godere con un orario ridotto, vi sta riducendo lo stipendio, eliminando le tutele sindacali, privando dei mezzi di sussistenza per mantenere una famiglia, costringendo a vivere in appartamenti sempre più piccoli, sempre più anonimi, sempre più in periferia. Dire di no a chi prima vi priva dell’autonomia di un lavoro creando disoccupazione e eliminando le specializzazioni professionali, e poi vi offre il reddito di cittadinanza con cui rendervi schiavi, ricattati da uno Stato che decide a che condizioni potete lavorare.
La libertà che dovete rivendicare è quella di non accettare supinamente la narrazione mediatica, la colossale frode di un’intera categoria asservita all’élite, impegnata nella diffusione di menzogne e nella censura della verità, pagata per assecondare il potere e reprimere il dissenso; la libertà di pretendere che i giornalisti ritrovino la dignità dell’etica professionale, della deontologia, e non l’infamia dell’asservimento cortigiano a padroni mai sazi di potere.
La libertà di parola che dovreste invocare tutti voi, e soprattutto quanti tra voi hanno ruoli di responsabilità o svolgono professioni legate all’attuale emergenza – medici, paramedici, forze dell’ordine, magistrati, politici – è la libertà di svelare la corruzione, i conflitti di interesse, le connivenze, i silenzi, le complicità di un sistema che si regge sull’inganno, sulla frode, sul terrorismo psicologico e sulla manipolazione della realtà. La libertà di negare il proprio consenso ad un crimine contro l’umanità compiuto con spietata determinazione.
Possiamo chiederci se, con la vittoria di questo referendum del 28 novembre, qualcosa cambierà. La Costituzione elvetica privilegia la partecipazione attiva dei cittadini e darà un forte segnale al Consiglio federale perché desista dai suoi intenti. Ma non pensate che la vostra battaglia per i diritti fondamentali si esaurisca qui: l’attacco è globale ed occorre che ciascuno sia ben consapevole della minaccia che incombe su tutti noi.
Non è, questo, uno scontro nel quale possiamo vincere il comune nemico con sole forze umane: è una battaglia epocale, in cui sono in gioco i destini dell’umanità nel suo insieme e quelli di ciascuno di noi singolarmente, nel tempo e nell’eternità. Ne va della nostra stessa vita, della nostra identità, della nostra individualità. E soprattutto: i fautori del Great Reset sono intrinsecamente anticristiani e anticristici, perché questo “Nuovo Ordine” altro non è che il caos infernale.
Vi è data la possibilità di decidere. Non tanto se il green pass sia illegittimo, ma se volete rinnegare definitivamente quel che rimane della vostra libertà, lasciandovi imporre l’incubo distopico di una tirannide oggi sanitaria, domani ecologica o transumana. E che Dio assista e protegga i Suoi.
[1] Cfr. il sito del World Economic Forum: https://www.weforum.org/great-reset/
[2] Cfr. il sito delle Nazioni Unite: https://unric.org/it/agenda-2030/
[3] https://www.youtube.com/watch?v=g0B28vi3u8c
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Address of Archbishop Carlo Maria Viganò, Former Apostolic Nuncio to the United States of America, for the Demonstration against the pandemic measures in the Swiss Confederation
Bern, November, 12, 2021
Dear friends, many of you would never have thought that Switzerland would eventually follow Italy and other nations in supinely adhering to the diktats of the elite even in the matter of the pandemic emergency. Your Confederation, in fact, is already well ahead of other countries on the path of globalization, and the imprint of the New World Order is very marked in the life of the great Swiss cities. And just as Sweden was spared the lockdowns and the masks, one would have believed that also in Switzerland the measures of supposed containment of the contagion would not have adopted the failed model of which Italy is instead a tragic example. On the other hand, since the World Economic Forum has its headquarters in Davos, some of you could have hoped that Klaus Schwab would have prevented you from experiencing firsthand what awaits all of humanity, if we only allow his nonsensical Great Reset[1] to be brought to completion, shared by the UN with the name of Agenda 2030.[2] And yet, if you think about what was shown to you on June 1, 2016, with the inauguration of the Gotthard tunnel, you should have an idea about the inspiring principles of the New World Order.[3]
You are here today to protest against the tightening of health and control measures, adopted by the Swiss Federal Government with the pretext of the so-called pandemic. What lies ahead for Switzerland, as you know, has been adopted in whole or in part by other nations, including Italy. Discrimination against the non-vaccinated is already a reality in many nations, as is the tracking of citizens by means of the vaccine passport, salary suspension for those who do not subject themselves to control, and the possibility for public authorities to legislate in derogation from ordinary laws and from the Constitution.
But allow me to ask you all some questions.
Are you protesting because of a limitation of your constitutional liberties, or because you realize that these first control measures are only the first step of a progressive cancellation of your individual liberty, absorbed by a State/Doctor that decides for you how to treat you, of a State/Master that decides if and when you can leave the house, work, go to a restaurant, and travel?
Are you demonstrating against the green pass and yet accepting the narrative about the pandemic and the vaccines, or have you realized that this colossal farce is based on a virus produced in a laboratory that has been spread in order to create an emergency pandemic that would give a pretext for placing all of humanity under control?
Have you taken to the streets because it annoys you to have to scan your QR-code in order to enter your office or factory and yet you have been inoculated with the experimental genetic serum, or have you realized that the so-called vaccines are ineffective, the risk of even grave adverse long- and short-term side effects, and that the pharmaceutical houses who are using you as guinea pigs have no responsibility, and that if you get sick or die they will not have to pay any damages or respond criminally to any court?
And finally: have you decided to protest because the freedom to not be subjected to health control is the same freedom in whose name you believe you have the right to kill children in the mother’s womb, the elderly, and those who are sick in their hospital beds? Is this the same freedom that would legitimize homosexual unions and gender theory? Is this the freedom to which you appeal? The freedom to offend the Law of God, to blaspheme His Name, to violate the natural law that he has written on the heart of every human being?
Because if what you want is only to be free to do what you want, your demonstration makes no sense. It is precisely those who speak to you about gender equality, the right to “reproductive health,” to euthanasia, to surrogate motherhood and sexual liberty who today hold you all in their grip, deciding what is right for you in the name of “your good,” public health, or the protection of the planet. It is they who before too long will unite the green pass with your digital ID, with your bank account, with your tax, salary, social security and health status, and in doing so – for “your good” – they will be able to decide if you can work, travel, go to a restaurant, and buy a steak or rather some insects.
That freedom made you believe you are “free,” while those who want you to be obedient slaves let you run around by lengthening the leash, giving you the illusion of being able to do what you want, of having the “right” to abort, to live against the precepts of Christian morality, to be able to behave as if God did not exist, as if you would never have to present yourselves before Him on the day of judgment.
But this is not freedom: it is license, it is libertinism. The freedom to damage your soul, certainly not the freedom to live honestly so as to merit paradise. True freedom is instead the ability to act within the limits of the Good, and this is the freedom to which you ought to aspire, this the freedom that you ought to claim with courage and pride, this the freedom that “will set you free” (Jn 8:32).
The freedom to choose not to be fooled by the promises of those who offer you a better eco-sustainable, inclusive, tolerant, resilient and gender-fluid future, while forcing you to buy only the products they have made available on the internet, to order lunch and dinner via delivery, to be treated with telemedicine, to follow lessons via distance learning, and to not go into the office via “smart working.”
I am talking about the freedom to say no to those who, by envisaging progress in the world of work and enthusiastically showing you the free time, you will be able to enjoy with reduced work hours, are reducing your salary, eliminating your union protections, depriving you of the means of subsistence for supporting a family, forcing you to live in ever-smaller and more anonymous apartments that are always further in the outskirts of town. To say no to those who first deprive you of the autonomy of a job by creating unemployment and eliminating professional specializations, and then offer you the citizenship income by which to make you slaves, blackmailed by a State that decides on what conditions you can work.
The freedom you must claim is that of not supinely accepting the media narrative, the colossal fraud of an entire category subservient to the elite, engaged in spreading lies and censoring the truth, paid to support power and suppress dissent; the freedom to demand that journalists rediscover the dignity of professional ethics and conduct, and not the infamy of courtly enslavement to masters who can never get enough power.
The freedom of speech that you all should invoke, and above all those among you who have roles of responsibility or carry out professions related to the present emergency – doctors, paramedics, law enforcement, judges, politicians – and the freedom to expose the corruption, conflicts of interest, silence, and complicity of a system based on deception, fraud, psychological terrorism and the manipulation of the truth. The freedom to refuse one’s consent to a crime against humanity being carried out with ruthless determination.
We can ask ourselves if, with the victory of this referendum on November 28, anything will change. The Swiss Constitution favors the active participation of its citizens and will give a strong signal to the Federal Council to desist from its intentions. But do not think that your battle for fundamental rights ends here: the attack is worldwide, and each of us must be aware of the threat that now hangs over every one of us.
This is not a clash in which we can overcome the common enemy with human efforts alone: it is an epochal battle, in which what is at stake are the destinies of humanity as a whole as well as each of us individually, both in time and in eternity. And above all: the proponents of the Great Reset are intrinsically anti-Christian and antichristic, because this “New Order” is nothing other than the infernal chaos.
You have been given the opportunity to decide. Not only if the green pass is illegitimate, but whether you want to definitively renounce what remains of your freedom, allowing the dystopian nightmare to be imposed on you of a tyranny that today is a health dictatorship and tomorrow will be ecological or transhuman. And may God assist and protect those who belong to Him.
[1] Cf. The site of the World Economic Forum: https://www.weforum.org/great-reset/
[2] Cf. The site of the United Nations: https://unric.org/it/agenda-2030/
[3] https://www.youtube.com/watch?v=g0B28vi3u8c