di Maria Guarini
Su Il Messaggero di ieri mi colpisce un articolo dal titolo Papa Francesco, implode il fronte anti-Bergoglio: dopo Sarah un altro cardinale prende le distanze da un libro di critica.
Riguarda il libro che nelle intenzioni del curatore, il teologo statunitense Peter Kwasniewski contiene circa settanta testi di quarantacinque autori, di cui cinque cardinali (Sarah, Müller, Burke, Brandmüller, Zen) nell’intento di raccogliere le critiche nei confronti di Bergoglio per la sua linea di opposizione alla messa antica.
Le risposte alla Traditionis custodes contenute nel libro, dal titolo: From Benedict’s Peace to Francis’s War, Brooklyn, NY, Angelico Press, 2021 [Dalla pace di Benedetto alla guerra di Francesco], gettano dubbi molto seri sull’affermazione del Santo Padre secondo la quale il desiderio di celebrare col Rito Romano antico sarebbe “vincolato più al desiderio e alla volontà di singoli sacerdoti che alle esigenze reali del ‘santo popolo di Dio’”. Un testo che vuol contribuire ad aiutare la Chiesa presentando ai fedeli i fattori realmente in gioco invece delle malevole interpretazioni purtroppo presenti nel motu proprio e nella lettera che lo accompagna.
Il quotidiano enfatizza la notizia nello stile e sulla scia del vergognoso attacco di questi ultimi giorni a sacerdoti ed esponenti della Chiesa cattolica (quali mons. Viganò e don Giorgio Ghio nel mirino di Bruno Vespa ed altri giornalisti di regime ospiti dei talk show sinistrorsi). Un attacco che vorrebbe giustificare l’ulteriore aggressione ai diritti non solo dei cattolici ma di tutti i cittadini, con le pesanti limitazioni delle libertà, non solo di espressione (comprese le manifestazioni pacifiche) ma anche ad esempio di quella al lavoro, contro la dittatura sanitaria assurta a sistema di potere. E sta avvenendo attraverso una narrazione sempre più aggressiva e violenta nei confronti di chi contesta le menzogne vieppiù manifeste con cui si giustificano i soprusi.
Ora stupisce che il card. Walter Brandmüller, storico eminente e tra i capofila dei cardinali che già manifestarono al pontefice i famosi dubia [qui] davanti alla Amoris laetitia, faccia un passo indietro dal libro che contiene un suo contributo sulla Tc (che abbiamo registrato qui) e ne contesti la pubblicazione per il fatto di non essere stato interpellato e non aver dato il consenso.
Come lui, anche il card. Robert Sarah ha spiegato alla agenzia francese Imedia che il suo testo inserito nel volume è tratto da una intervista rilasciata il 13 agosto a Le Figaro, aggiungendo che non avrebbe mai dato il consenso se avesse saputo che il libro conteneva anche un articolo dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò (che ormai i media di regime associano riduttivamente all’intervento a favore della protesta no-vax e contro la dittatura dei green pass e dei vaccini di cui sopra) e lamentando che le sue parole sono state “strumentalizzate” da un “gruppo politicizzato” con cui si trova “in disaccordo totale”.
Bella tempra di coraggiosi testimoni!
Ma restiamo meno stupiti quando ricordiamo che il card. Brandmüller, dopo la morte degli altri due sottoscrittori Meisner e Caffarra) ha lasciato solo il card. Burke rispetto alla ventilata Correzione formale a seguito della mancata risposta ai dubia, che orami peraltro appare superata dalle ulteriori successive derive ancor più gravi e deleterie. Mentre dal canto suo il card. Sarah, se nei suoi scritti riafferma le verità cattoliche (compreso il libro scritto in tandem con Joseph Ratzinger dopo la Querida Amazonia [qui – qui – qui]), forse scottato dal quello scalpore, si guarda bene dal prendere posizioni di contrapposizione agli aspetti più problematici dell’attuale pontificato.
Non è illogico pensare che, se non una fede debole, solo ragioni per noi imponderabili possano far sì che ci si lasci intimidire dall’accanimento astioso di media e gerarchie unificati nel tentativo di enfatizzare argomenti e atteggiamenti contro i sacerdoti e le realtà cattoliche che parlano e agiscono conformemente al Magistero della Chiesa soprattutto quando questo collide con l’ideologia del sistema di potere governativo ed ecclesiale.
Le conclusioni tuttavia ci portano a riconoscere l’accanimento del mainstream, contro ogni ragionevole evidenza, nel perseverare nella narrazione menzognera di quanto sta accadendo da quasi due anni in Italia e nel mondo. Come credenti siamo sotto assedio, da parte di un papa che si è dimostrato implacabilmente ostile a qualsiasi altro modo di vivere il cattolicesimo che non sia quello che si accorda con la sua agenda mondialista, interreligiosa umanistica, progressista che tutti accoglie tranne i fedeli cattolici, tenendoci, per dirla con Kwasniewski, sotto il vento gelido della disapprovazione ufficiale dopo decenni di disgelo sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ma più ci provano, più il nostro amore e fedeltà per la sacra tradizione brillerà incandescente.
Contro tutte queste difficoltà abbiamo solo l’arma del nostro impegno costante di coerenza nella vita cristiana nonché di divulgazione e condivisione, come anelli viventi di una catena di trasmissione perenne; ma soprattutto quella più potente della preghiera e dell’offerta. Lievito nella pasta, alla luce del Vangelo di ieri…
Fonte: roma-perenne.blogspot.com
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