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Giornata per la vita / Dalla Cei un messaggio inaccettabile

Cari amici di Duc in altum, ricevo dall’associazione Iustitia in Veritate questo comunicato.

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Richiamo filiale ai Pastori

Il canone 212 par. 3 del Codice di diritto canonico stabilisce che i fedeli “hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa“. È sulla base di queste parole che noi ci permettiamo di rivolgere il seguente richiamo filiale ai Vescovi.
Il messaggio del Consiglio permanente della Cei per la 44ma giornata della Vita diventa l’occasione per ribadire la linea rigidamente vaccinista imposta alle diocesi e offre il destro ai media di regime per attaccare ulteriormente ogni legittima manifestazione di dissenso.
Vengono così mortificate anche le doverose perplessità sulla giustificazione morale del cosiddetto vaccino, in contraddizione con gli stessi pronunciamenti della Congregazione per la dottrina della fede, che al riguardo ha sempre salvaguardato la piena libertà di coscienza.
Ci si chiede come sia possibile conciliare la tutela della Vita con l’imposizione di un siero genico sperimentale contaminato dall’aborto, che, con i necessari continui richiami, si è dimostrato nei fatti scarsamente efficace e di contro estremamente pericoloso per gli effetti avversi sulla salute, soprattutto a carico della fascia più giovane della popolazione.
Ci si chiede cosa risponderanno i nostri vescovi ai genitori che hanno perduto un figlio, alle madri che hanno subito aborti spontanei, a bambini e ragazzi resi disabili dal siero genico.
Ci si chiede dove sia finita la virtù cristiana della prudenza e il principio di precauzione della medicina ippocratica, sintetizzato nell’espressione latina primum non nocere.
Da qualche mese un gruppo spontaneo di fedeli, sollecitato da queste domande, ha promosso l’iniziativa Patris corde, allo scopo di sensibilizzare i nostri pastori sui rischi della vaccinazione anti Covid soprattutto per la fascia più giovane della popolazione.
La supplica Patris corde è stata consegnata personalmente a S.E. il cardinale Gualtiero Bassetti lo scorso 31 agosto 2021 e si sarebbe auspicato un intervento chiarificatore, se non proprio un conforto pastorale a chi legittimamente cerca di evitare una sperimentazione genica sui piccoli. Il silenzio della Chiesa, alla quale non mancano certo gli strumenti culturali e di ricerca per esprimere un giudizio su tali temi, appare una sconcertante diserzione.
Ma non è finita qui.
Il comunicato della presidenza Cei contiene un passaggio, all’apparenza piuttosto generico, ma che tutti i principali media hanno interpretato allo stesso modo: la condanna di ogni manifestazione di legittimo dissenso contro l’attacco alle libertà fondamentali della persona, sancite nel Diritto naturale e tutelate nei principi costituzionali.
Ci riferiamo alle seguenti, sorprendenti parole: “Non sono mancate, tuttavia, manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità, caratterizzate spesso da una malintesa affermazione di libertà e da una distorta concezione dei diritti. Molto spesso si è trattato di persone comprensibilmente impaurite e confuse, anch’esse in fondo vittime della pandemia; in altri casi, però, tali comportamenti e discorsi hanno espresso una visione della persona umana e dei rapporti sociali assai lontana dal Vangelo e dallo spirito della Costituzione”.
L’aver posto sullo stesso piano il Vangelo e la Costituzione dimostra un desolante appiattimento sul mondo e il degrado di una Chiesa ridotta al rango di “ancella della scienza”, riconosciuta come unica vera religione del nostro tempo, come ha osservato il filosofo Agamben. Inoltre, l’aver di fatto sconfessato le migliaia di persone comuni, che ogni settimana scendono nelle nostre piazze o pregano il rosario, per difendere la propria dignità di uomini liberi, lascia sgomenti e dà la misura di come molti nostri pastori abbiano nella realtà abbandonato il gregge loro affidato.
È il caso di ricordare ai nostri vescovi le parole di san Paolo nella lettera ai Romani: “Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!”.
Ed è infine il caso di ricordare a tutti che la Vita che merita di essere custodita e difesa non è la mera sopravvivenza dell’animale, nel senso della zoè greca, ma il bios, la Vita dal valore immenso e assoluto di creature, che nella propria anima e intelletto riflettono l’immagine di Dio.
Pertanto stupisce e addolora come dal messaggio della presidenza Cei non compaia alcun richiamo forte alla salus animarum, fine supremo della Chiesa, codificato nel Codice di diritto canonico.
Noi non ci perdiamo d’animo e proseguiremo anche verso i nostri pastori nella testimonianza, che pur nel dovuto rispetto, non può rinunciare ad esprimere un forte richiamo filiale.

Iustitia in Veritate

20 novembre 2021

Fonte: iustitiainveritate.org 

 

Aldo Maria Valli:
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