“I miei fiori per un matrimonio gay? No, in coscienza non posso”. Storia di Barronelle, fiorista coraggiosa
“Non ho mai dovuto compromettere la mia coscienza o andare contro la mia fede. Ho incontrato così tante, tante persone gentili e meravigliose, che mi hanno generosamente offerto preghiere, incoraggiamento e sostegno”. Così dice Barronelle Stutzman, la fiorista americana che, in base alla sua fede religiosa, si è rifiutata di vendere fiori per il “matrimonio” di una coppia gay e per questo ha dovuto affrontare una lunga vicenda giudiziaria, terminata ora con un accordo e la decisione di andare in pensione.
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di Kevin J. Jones
Una fiorista cristiana citata in giudizio dopo aver rifiutato di creare composizioni floreali per una cerimonia di matrimonio tra persone dello stesso sesso, e che successivamente ha affrontato per otto anni una causa in tribunale, pagherà una cifra per un accordo e andrà in pensione, piuttosto che chiedere un’altra udienza presso la Corte suprema degli Stati Uniti.
“Sono disposta a cedere ad altri la lotta legale per la libertà. All’età di settantasette anni, è tempo di andare in pensione”, ha detto Barronelle Stutzman, proprietaria del negozio Arlene’s Flowers a Richland, nello Stato di Washington. “Non ho mai dovuto compromettere la mia coscienza o andare contro la mia fede. Ho incontrato così tante, tante persone gentili e meravigliose che mi hanno generosamente offerto preghiere, incoraggiamento e sostegno”.
Nel 2013 la fiorista rifiutò di realizzare composizioni floreali per il matrimonio tra due uomini: il cliente e vecchio amico Rob Ingersoll e il suo partner Curt Freed. Barronelle spiegò che come cristiana pensava che una tale unione avrebbe violato la sua fede, dunque non poteva fare un addobbo floreale per un matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Barronelle Stutzman indicò a Rob Ingersoll diversi altri negozi di fiori nelle vicinanze. “Sono sempre stata felice di vendergli mazzi di fiori”, ha detto, “ma celebrare il suo matrimonio con un altro uomo costituiva una linea che non potevo superare, nemmeno per amicizia. Sono una cristiana e credo che la Bibbia sia la Parola di Dio. Quella Parola chiarisce che Dio ama tutte le persone così tanto che ha mandato suo Figlio a morire per noi. E insegna anche che ha progettato il matrimonio perché sia l’unione di un uomo e una donna, non altro. Non potevo prendere i talenti artistici che Dio stesso mi ha dato e usarli per contraddire e disonorare la Sua Parola”.
Sebbene Ingersoll non abbia sporto denuncia, lui e Freed in seguito hanno fatto causa a Barronelle Stutzman attraverso l’American Civil Liberties Union e il procuratore generale dello Stato di Washington ha presentato a carico della fiorista una denuncia per discriminazione.
Barronnelle Stutzman, rappresentata da avvocati del gruppo legale Alliance Defending Freedom, ha combattuto in tribunale. I suoi avvocati temevano che la causa dell’Americano Civil Liberties Union potesse costringerla a pagare spese legali potenzialmente rovinose.
Ora, in base all’accordo, la fiorista ritirerà la petizione pendente per una prova presso la Corte suprema degli Stati Uniti e pagherà a Ingersoll e Freed cinquemila dollari.
“Questo accordo è la fine di un lungo caso giudiziario, non un cambiamento o una resa”, dice Kristen Waggoner, consigliere generale di Alliance Defending Freedom. “Negli ultimi otto anni, Barronelle ha difeso le libertà di tutti gli americani previste nel Primo emendamento, libertà che sono anche di coloro che non concordano con lei su una questione profondamente personale e importante come il matrimonio. Così facendo, lei ha ispirato milioni di altri, nelle loro battaglie pubbliche e personali, a vivere la loro fede senza interferenze del governo”.
“Siamo lieti – hanno affermato da parte loro Ingersoll e Reed secondo la Cnn – che le sentenze della Corte suprema di Washington rimarranno in vigore per garantire che le coppie dello stesso sesso siano protette dalla discriminazione e siano servite dalle aziende come chiunque altro. È stato doloroso essere allontanati e siamo grati che questo lungo viaggio per noi sia finalmente finito”. I due uomini hanno aggiunto che doneranno i cinquemila dollari a un gruppo di sostegno locale alla causa Lgbt.
Nel 2017 la Corte suprema di Washington aveva confermato la sentenza di un tribunale di grado inferiore contro Barronelle Stutzman. Nel giugno 2018 la Corte suprema degli Stati Uniti annullò la sentenza e rinviò il caso alla Corte suprema dello Stato, stabilendo che il caso della fiorista avrebbe dovuto essere riconsiderato alla luce di un’altra sentenza della Corte, relativa al caso Masterpiece Cake Shop.
In quell’occasione, la Corte sentenziò che la Commissione per i diritti civili del Colorado aveva mostrato un’ostilità costituzionalmente inaccettabile verso la religione nel decretare che il panettiere di Masterpiece Cake Shop, Jack Phillips, sulla base della sua fede cristiana aveva violato la legge antidiscriminazione per essersi rifiutato di fare una torta per un matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Nel giugno del 2019 la Corte suprema di Washington condannò nuovamente la Stutzman affermando che i tribunali inferiori non avevano agito con inammissibile ostilità nei confronti delle sue convinzioni religiose. Secondo i suoi avvocati, la Corte suprema dello Stato emise in gran parte la stessa decisione che aveva preso in precedenza, nonostante l’ordine della Corte suprema degli Stati Uniti di riconsiderare il caso alla luce di una nuova decisione.
Nel settembre 2019 gli avvocati di Barronelle Stutzman chiesero alla Corte suprema degli Stati Uniti di esaminare il suo caso una seconda volta. Sostennero infatti che la Corte statale aveva effettivamente scusato l’ostilità religiosa da parte di un funzionario esecutivo statale. Gli avvocati affermarono che la Corte suprema “avrebbe dovuto riaffermare che la clausola di libero esercizio vincola tutti gli attori statali, non solo i giudici”, ma nel luglio 2021 la Corte suprema, nonostante le obiezioni dei giudici Clarence Thomas, Samuel Alito e Neil Gorsuch, ha rifiutato di riesaminare il caso. E ora in base all’accordo raggiunto, la richiesta di riesame, presentata dagli avvocati, deve essere ritirata.
Fonte: ncregister.com
Nella foto (Alliance Defending Freedom), Barronelle Stutzman
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