Cari amici di Duc in altum, ricevo e vi propongo volentieri questo articolo scritto da Rita Bettaglio, l’infermiera ligure che ha già scritto per il blog e, come ricorderete, è stata sospesa dal servizio a causa delle sue idee circa le vaccinazioni. Per lei e per tanti altri – medici, infermieri, insegnanti – la fine del 2021 e l’inizio del 2022 sono segnati dalla prova. Ma, scrive Rita, “i beni di questa terra vanno e vengono, la vita eterna resta e vale più dello stipendio”.
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di Rita Bettaglio
Ci avviciniamo alla fine dell’anno del Signore 2021 e ci addentreremo nel duemilaventiduesimo anno dell’era cristiana.
Per me e molti di noi sanitari il 31 dicembre terminerà la prima sospensione dalla professione e ne inizierà un’altra, almeno fino a giugno.
Nonostante tutto il male che abbiamo visto e subito (e talora anche fatto, peccando) l’anno che ci lascia e quello nuovo sono di Dio e nessuno può togliere a Lui la signoria su tutto ciò che esiste. Semplicemente perché è Dio e tutto Gli appartiene.
Leggo san Francesco di Sales e, precisamente l’esortazione XL, per la IV domenica di Avvento e mi stupisco, povero asino, che sia stata composta nel 1620. È perfetta anche per oggi.
Le tenebre sembrano ogni giorno più fitte in questo mondo (e questo passi) ma anche nella santa Sposa di Cristo, la Chiesa. Quest’ultimo è il dolore più grande, ma non sarà vano se lo uniremo alle sofferenze del Redentore per le mani di Maria Santissima.
L’odierno attacco sferrato alla verità e all’uomo, perpetrato attraverso l’emergenza sanitaria infinita, ci ha lasciato, e ci potrà ancora lasciare, senza stipendio, ma non senza la fede certa e incrollabile che i nostri capelli sono contati e che valiamo più di molti passeri. Cosa sono poche centinaia di euro in confronto alla vita eterna? I beni di questa terra vanno e vengono, la vita eterna resta e vale più dello stipendio.
Il santo vescovo di Ginevra, che molte volte rischiò la vita per portare la fede nei paesi intossicati dall’eresia calvinista, ci porta nel deserto, dove gli Israeliti ricevevano la manna, ogni giorno dalle mani di Dio.
“Fra i comandi che Dio diede ai figli d’Israele c’era quello di raccogliere soltanto una porzione di manna… comandò che nessuno ne conservasse per l’indomani e che nessuno ne raccogliesse di più per farne scorta, perché avrebbe fatto i vermi e sarebbe marcia”.
Questo vale anche per noi: ogni giorno Dio ci dà ciò di cui abbiamo bisogno, ma non dobbiamo cedere alla cupidigia di voler riempire il granaio del nostro corpo e della nostra anima. Questo non per farci vivere dipendenti, come vorrebbe il principe di questo mondo attraverso il ricatto del certificato verde, ma, al contrario, per essere liberi. Neppure dobbiamo cedere alla curiosità circa i piani di Dio per noi e per il mondo: Egli ha fatto bene tutte le cose e questo ci basta.
Ai discepoli che inviò a due a due Gesù disse solennemente: “io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali” (Lc 10,3-4). Forse che i discepoli non sentissero la fame, la sete, la stanchezza? Certo la sentivano, come noi. Ma Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, volle che fossero assolutamente liberi, come gli uccelli del cielo.
Continua il Salesio: “Vivete alla giornata, mangiate quello che vi viene dato e nutritevene bene usandone con intelligenza, e lasciate la preoccupazione di altro alla Divina Provvidenza, che provvederà a voi secondo le vostre necessità; usate bene di ciò che vi è dato e mantenetevi liberi da ogni ansia” (San Francesco di Sales, Esortazione XL, 9)”.
Ecco il programma per il nuovo anno che, a Dio piacendo, inizierà poco dopo la nascita del Dio bambino, la notte di Natale. Abbiamo mai pensato che ogni anno civile termina e inizia davanti alla mangiatoia di Betlemme?
Quindi coraggio! Siamo onorati di servire il Piccolo Re: Lui non centellina lo stipendio come fanno gli uomini. Lui dà il centuplo per uno e la vita eterna.