Il tempismo di Bergoglio. Come quello del Grinch…
Il Grinch e la favola di Natale! (titolo originale: Dr. Seuss’ How the Grinch Stole Christmas!) è un film d’animazione che racconta la storia di un mostriciattolo verde, scontroso e antisociale, il quale, avendo un cuore “di due taglie troppo piccolo”, vive da solo in una grotta in cima a una montagna e, infastidito dalla gioia natalizia degli abitanti del villaggio sottostante, decide, per privarli della festa, di rubare loro i doni e le decorazioni, e lo fa proprio, con sadico tempismo, alla vigilia di Natale. Un personaggio, il Grinch, che a Father Celatus (autore dell’articolo che vi propongo in una mia traduzione-riduzione) ha ricordato qualcuno…
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di Father Celatus
Anni fa un mio amico sacerdote fece carriera nella sua diocesi, fino a diventare rettore della cattedrale. Per il suo zelo e la competenza, fu giustamente favorito dal suo vescovo, ma poi arrivò un nuovo vescovo che disprezzava il mio amico solo perché era stato premiato dal suo predecessore. E così il nuovo vescovo, per infliggere dolore al prete innocente, aspettò il momento giusto. Il venerdì santo, precisamente alle ore quindici, inviò al sacerdote una mail con la quale lo informava che sarebbe stato rimosso dall’incarico di rettore della cattedrale subito dopo la domenica di Pasqua.
Il tempismo è importante e il mio amico l’ha imparato a sue spese. Immaginate l’oscurità nell’anima di quel vescovo, che scelse l’ora della crocifissione di Cristo per punire un prete innocente, e tramite e-mail!
Il tempismo ha uno scopo: ferire gli altri. E non è certo un caso che le nuove linee guida vaticane che colpiscono la Messa e i sacramenti vetus ordo siano state emanate così a ridosso del Natale.
Si noti inoltre che il documento vaticano che attua le restrizioni draconiane è stato diffuso il giorno successivo all’ottantacinquesimo compleanno di Bergoglio. Non si può fare a meno di pensare, per analogia, al malvagio Erode Antipa, per il cui compleanno la fanciulla Salome danzò sensualmente davanti al re. Tale era la sua gioia che Erode le promise tutto ciò che avrebbe chiesto, e la fanciulla chiese la testa di Giovanni Battista.
Ora, non è difficile immaginare che alla festa di compleanno di Bergoglio l’arcivescovo Roche, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, abbia ballato davanti a Bergoglio nella sua più bella tonaca color magenta. E che Jorge sia stato così felice da esaudire il suo desiderio ardente: avere la testa dei cattolici fedeli alla tradizione.
Come si diceva, non è certo un caso che le nuove linee guida vaticane che colpiscono Messa e sacramenti vetus ordo siano state emanate così a ridosso del Natale. Infatti, se le restrizioni previste nei documenti vaticani fossero state attuate immediatamente, come intendeva Roma, innumerevoli Messe di Natale già programmate sarebbero state annullate. Ecco perché Bergoglio mi ricorda il Grinch, protagonista del film Il Grinch e la favola di Natale!, nel quale il mostriciattolo vuole rubare il Natale agli abitanti del villaggio di Whoville.
How the Grinch Stole Christmas! è una storia per bambini del Dr. Seuss. Il Grinch, creatura verde meschina e scontrosa, odia il Natale perché, avendo un cuore di due taglie troppo piccolo, è infastidito dall’annuale allegria natalizia del villaggio di Whoville, i cui suoni e canti salgono fino alla grotta solitaria nella quale il Grinch conduce la sua triste esistenza, sul Monte Crumpit. Così, ecco che il mostriciattolo un anno decide di mettere fine alla festa, rubando tutti gli ornamenti del Natale: alberi, regali, calze. Tutto. E proprio alla vigilia di Natale! Il Grinch, in questo modo, è sicuro: gli abitanti di Whoville, finalmente, saranno infelici. E invece, a sorpresa, seppur privata di doni e ornamenti, la gente si riunisce ugualmente per festeggiare e cantare. Al che il Grinch comprende: Natale non è solo esteriorità, ma è questione di cuore.
Il Grinch è un narcisista senza amore, a tal punto da provare ripugnanza per se stesso. Ma mentre nella storia a lieto fine il cuore del Grinch cresce di tre taglie, nella realtà il narcisismo è difficile da superare.
Può essere che Jorge Mario Bergoglio sia un narcisista, privo di amore, ripugnante a se stesso. Peggio ancora, sembrerebbe un narcisista diabolico, che si è talmente allontanato dall’amore soprannaturale da cercare di distruggere l’innocenza e l’amore negli altri. Lo chiamiamo diabolico perché il suo comportamento imita quello dei demoni, che sono privi di amore e si odiano per ciò che sono diventati, ma scelgono di distruggere gli altri piuttosto che pentirsi.
Il modo migliore per superare un bullo è affrontarlo e vedere il suo bluff. E così diciamo a Francesco di Roma e all’arcivescovo Roche: ci opponiamo pubblicamente a voi, intendiamo disubbidirvi ed esortiamo anche altri sacerdoti e tutti i fedeli a fare altrettanto. Vi sfidiamo a punirci con un interdetto o un’altra pena ingiusta, inclusa la scomunica.
Avanti, festeggia il mio Natale, Grinch!
Fonte: remnantnewspaper.com