2022, l’anno del Grande Contagio Anti-pandemico?
Omicron sta contagiando il mondo e “vaccinando” milioni di persone. È il virus a più rapida diffusione della storia. Questo potrebbe generare ancora tanti danni a persone e strutture sanitarie, ma anche rappresentare l’inizio della fine della pandemia. Intanto in Francia trovata una nuova variante. Si chiama B.1.640.2.
Omicron sta sconfiggendo Delta
In tutto il mondo. I dati che arrivano sono inequivocabili. Omicron, lo dicono tutti gli studi, eliminando Delta, variante molto più perniciosa per la salute delle persone a differenza proprio della stessa Omicron, sta funzionando come una sorta di “vaccino universale”. Milioni di persone in tutto il mondo saranno colpiti da Omicron, milioni lo sono già stati.
Il grande contagio
Naturalmente non ci sarà mai alcun piatto gratuito. Se, come dicono in tantissimi, siamo in dirittura d’arrivo della pandemia, proprio grazie ad Omicron, sarà Omicron a definirne il prezzo. La sua diffusione non ha eguali. Oggi è la forma virale più infettiva mai vista.
Omicron: “Il virus a più rapida diffusione della storia”
La nuova variante ha attraversato il pianeta in un solo mese. Ma rimane l’incertezza sul fatto che sia meno grave per le persone non vaccinate e gli immuno-compromessi. Omicron è il virus a più rapida diffusione conosciuto dall’umanità. Appena un mese dopo il suo rilevamento in Africa meridionale, la nuova variante del coronavirus era già dominante nei paesi di tutto il mondo, con più casi che mai.
La sfida con il morbillo
Roby Bhattacharyya, esperto di malattie infettive presso il Massachusetts General Hospital (Usa), ha immaginato una gara tra l’omicron e il morbillo, un altro dei virus più contagiosi del mondo. Un caso di morbillo causerebbe 15 casi entro dodici giorni. Un caso di omicron 216.
“Con le condizioni attuali, un semplice modello di crescita esponenziale mostrerebbe ancora 14 milioni di persone infette in 60 giorni da un singolo caso, rispetto ai 760.000 con il morbillo in una popolazione senza difese specifiche”, ha avvertito Bhattacharyya.
L’epidemiologo William Hanage, condirettore del Center for Communicable Disease Dynamics dell’Università di Harvard, è d’accordo. “Omicron è sicuramente il virus a diffusione più rapida tra quelli che siamo stati in grado di indagare a questo livello di dettaglio”.
Il danno
La diffusione senza precedenti di Omicron non è in dubbio, ma ciò che è meno chiaro è l’effetto che questo tsunami di casi avrà sulle popolazioni. Se il rischio individuale è molto più basso rispetto alle varianti precedenti, con così tante infezioni, i ricoveri giornalieri nelle unità di terapia intensiva (Icu) sono già la metà di quelli registrati durante il peggior picco dell’ondata nel gennaio 2021, quando praticamente nessuno era vaccinato. Inoltre a differenza di una normale influenza, Omicron raggiungerà una quantità eccezionale di persone immuno-depresse o deboli e ne aggraverà le condizioni.
Mortalità più bassa
Sei studi preliminari suggeriscono che l’Omicron è in grado di invadere più facilmente il tratto respiratorio superiore, ma è meno efficace nell’infettare i polmoni, il che aiuterebbe a spiegare la sua maggiore contagiosità e la sua minore mortalità.
In una ricerca condotta in un ambiente di laboratorio, il team del virologo Michael Chan dell’Università di Hong Kong è stato il primo a calcolare che l’Omicron si moltiplica settanta volte più velocemente nei bronchi umani rispetto alla variante Delta, ma è dieci volte meno efficiente nell’infettare i polmoni.
Anche il microbiologo Ravindra Gupta, dell’Università di Cambridge (Regno Unito), ha confermato questa tendenza e altri quattro articoli scritti da virologi delle Università di Leuven (Belgio), Tokyo (Giappone), Liverpool (Regno Unito) e Washington University di St. Louis (Usa) rivelano che l’Omicron ha più difficoltà a infettare i polmoni dei criceti e dei topi geneticamente modificati.
Impatti sanitari
Hanage, epidemiologo di Harvard, rimane cauto. Omicron sembra molto, molto più mite perché i cittadini hanno costruito più difese rispetto alle ondate precedenti, grazie alla vaccinazione o al precedente contatto con il virus. “Molte infezioni da omicron, specialmente nelle persone vaccinate, saranno lievi, paragonabili a un breve raffreddore. Il problema è che ci saranno casi gravi e poiché è così contagioso, il numero totale che avrà bisogno di cure mediche metterà a dura prova il sistema sanitario”.
Omicron si sta diffondendo a un ritmo che non abbiamo visto con nessuna variante precedente. Siamo preoccupati che le persone stiano respingendo l’omicron come lieve. Anche se l’Omicron causa malattie meno gravi, il numero di casi potrebbe ancora una volta sopraffare i sistemi sanitari impreparati.
Insomma Omicron è il più grande conquistatore del mondo, il più grande della storia. Ma se, come abbiamo appena visto, i danni potenziali che Omicron potrà determinare sono ancora altissimi, bisognerà mantenere altissima l’attenzione. Ma per fortuna c’è anche l’altra parte del risvolto, quello positivo, da prendere in considerazione. Omicron potrebbe diventare il “vaccino universale” ed aiutare il mondo in poche settimana a raggiungere una forma di “copertura di gregge” in grado di riportare le attività in una condizione di sempre maggiore normalità.
Ed allora vi racconto anche questa parte della vicenda. I giornali di mezzo mondo raccontano contagi in crescita (anche se in Germania stanno calando anche quelli) ma soprattutto la cancellazione di Delta sta eliminando la pericolosità e la letalità della malattia. Così prendiamo di buon auspicio il titolo, che riprendiamo dal The Sidney Morning Herald che titola: Welcome to 2022, the year of this Pandemic ends…
E cominciamo la carrellata proprio dal giornale australiano.
Nel 2022 la pandemia di Covid-19 finirà. Spinta dall’inesorabile ed inevitabile diffusione della variante Omicron e dall’uso di vaccini, la popolazione mondiale genererà l’immunità a questo virus. Vivremo di nuovo le nostre vite come parte della specie umana incredibilmente sociale e incurabilmente ottimista che prospera su questo pianeta ed è emersa da innumerevoli pandemie nel corso della storia più forti e più capaci di gestire la prossima che dovesse arrivare.
In Australia il motore principale è stato il desiderio di proteggere la comunità e le persone vulnerabili. grazie a straordinari tassi di vaccinazione. I giovani hanno sopportato senza lamentarsi un’imposizione estrema negli anni più formativi e importanti della loro vita. Con un contributo significativo della scienza australiana, il Covid-19 è ora il virus respiratorio più curabile conosciuto dall’uomo.
Soprattutto, ciò significa che possiamo lasciarci alle spalle qualsiasi politica che abbia un impatto sull’istruzione di un bambino in nome del controllo del Covid-19. Significa che i nostri adolescenti e giovani adulti saranno liberi di socializzare, di viaggiare in giro per il mondo e qualsiasi restrizione a tale libertà sorgerà solo nella più grave minaccia alla nostra salute.
Anche il virus stesso ci ha aiutato. Si è evoluto in una malattia decisamente più lieve con un completo disaccoppiamento dei numeri dei casi e dei ricoveri. La prova di ciò è emersa dal Sudafrica nell’ondata di Omicron e ora è stata convalidata in tutto il mondo al punto da essere conclusiva.
Sia la durata che la gravità della malattia sono inferiori. In Gran Bretagna, centinaia di migliaia di casi non hanno portato al collasso il Servizio sanitario nazionale. John Bell, medico all’ospedale di Oxford ha dichiarato all’inizio della settimana che l’Omicron non è “la stessa malattia che avevamo un anno fa “. Ogni nazione ha visto lo stesso fenomeno.
India. Poiché i casi di Omicron crescono costantemente, sembra che presto potrebbe diventare il ceppo di Covid-19 dominante nel paese, come in molte parti del mondo. “Omicron ha iniziato a sostituire la variante Delta del coronavirus in India in termini di numero di casi”, hanno affermato fonti ufficiali, citate dall’ANI.
Germania. Le autorità sanitarie tedesche hanno segnalato il 52,5% i casi in meno rispetto a ieri, secondo il Robert Koch Institute. L’incidenza negli ultimi sette giorni è di 222,7 casi ogni centomila abitanti. Il ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach mercoledì scorso aveva riconosciuto però che ci sono difficoltà nel valutare la situazione della pandemia a causa della “inesattezza” dei dati riguardanti l’espansione della variante Omicron nel Paese.
A ogni modo, nel Paese i dati del contagio sono in flessione ormai da qualche giorno.
“C’è luce in fondo al tunnel” della pandemia di Covid-19, ha ammesso lo stesso ministro tedesco della salute, Karl Lauterbach, nel corso del tradizionale programma di Capodanno della rete pubblica Zdf. Intervenuto in diretta dalla Porta di Brandeburgo a Berlino, Lauterbach ha sottolineato che la nuova variante Omicron del Covid-19 è particolarmente contagiosa, ma appare al momento meno grave della Delta. “Questo è già un raggio di speranza”, ha detto il ministro, sottolineando però che ciò vale per chi è immunizzato. Mentre per i non vaccinati la situazione è più pericolosa.
Nuova variante in Francia
Una persona che è tornata nel sud della Francia da un viaggio dal Camerun, paese dell’Africa centrale, ha infettato almeno dodici persone con una variante precedentemente sconosciuta del virus. Secondo gli studi iniziali, i test delle persone infette hanno mostrato “combinazioni di mutazioni atipiche”. La nuova mutazione ha la designazione provvisoria B.1.640.2.
Esperti del governo francese riferiscono da uno studio preprint (studio preliminare) che sono state identificate 46 mutazioni nella nuova variante. Per fare un confronto: la variante Omicron, che attualmente sta diventando la variante dominante in sempre più paesi, ha 37 mutazioni.
Secondo i primi risultati dello studio, condotto dagli scienziati dell’IHU Mediterranee Infection di Marsiglia, la nuova variante contiene le già note mutazioni N501Y ed E484K. N501Y si trova anche nella variante alfa ed è nota per legarsi più fortemente alle cellule e quindi per diffondersi meglio.
La nuova variante potrebbe quindi essere più contagiosa del virus originale. E484K è una cosiddetta mutazione di fuga.
Fonte: nicolaporro.it