Cari amici di Duc in altum, proprio mentre Benedetto XVI torna a essere al centro delle cronache, è in uscita, per le edizioni Ares, il nuovo libro del segretario particolare del papa emerito, monsignor Georg Gänswein: Testimoniare la Verità. Come la Chiesa rinnova il mondo.
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Testimoniare la Verità
Gli uomini di Chiesa sono, appunto, uomini: possono sbagliare, ma la Chiesa è lo strumento voluto da Cristo stesso per rinnovare il mondo. Per la fede cristiana Gesù è Dio che si incarna nonostante tutte le nostre mancanze e i voltafaccia. E ciò può avvenire solamente perché il suo metro di giudizio è l’amore che dà sempre una possibilità di perdono e di ripartenza per ciascuno. Il compito della Chiesa è precisamente quello di annunciare nel tempo della storia che Dio esiste, ama, perdona, e il suo metodo è la Verità del Vangelo, l’unica che permane nel tempo, nell’avvicendarsi delle opinioni e delle ideologie.
Monsignor Georg Gänswein, segretario particolare di Benedetto XVI, offre le sue riflessioni in Testimoniare la Verità. Come la Chiesa rinnova il mondo (pp. 272, euro 19), nei prossimi giorni in libreria per le edizioni Ares di Milano.
Scrive fra l’altro monsignor Gänswein: «L’allineamento determinante, sempre di nuovo richiesto a noi cristiani e alla Chiesa, non è in prima linea un allineamento al tempo moderno e al suo spirito, bensì l’aderenza alla verità del Vangelo. In definitiva, la crisi della vita ecclesiale è dovuta a difficoltà di adattamento non alla nostra vita moderna con la sua logica, ma piuttosto a Colui in cui è radicata la nostra speranza e dalla cui essenza essa riceve la sua grandezza e la sua profondità, la sua via e il suo futuro: Gesù Cristo e il suo messaggio del “Regno di Dio”».
E sul ruolo di papa Benedetto XVI nella testimonianza della Verità: «Benedetto ha una parola fondamentale, che lo ha sempre accompagnato, dal tempo in cui era professore e cardinale, l’ho menzionato anche alla presentazione del libro. È la Veritas, la Verità. La chiave è che la Verità si è fatta uomo in Cristo e la Verità è il grande tema nella vita di Benedetto, un tema che sotto forme diverse si è sempre ripresentato nella sua vita».
Resistere alla dittatura dello spirito del tempo vivendo la verità della fede cristiana è forse il leit motiv più ricorrente nei discorsi di Georg Gänswein. Nei contributi qui raccolti – sintesi di interventi pubblici quali conferenze, interviste e omelie – egli presenta un’entusiastica difesa della fede cattolica e della tradizione cristiana, esponendo nello stesso tempo profonde osservazioni sullo stato della Chiesa e sul suo ruolo indispensabile, in una società sempre più laica, come forza civilizzatrice nella cultura. A tal fine, sottolinea l’esigenza di una riforma personale di sacerdoti e vescovi, una conversione rinnovata, affinché diano la priorità all’annuncio della Parola di Dio e la incarnino nella loro vita e nella loro missione. Fedele al suo motto episcopale «Testimoniare la verità», l’Autore offre in queste pagine un’ottima guida per rimanere cristiani autentici nella Chiesa e nel mondo di oggi.
Non mancano, infine, gli aneddoti sul suo vissuto quotidiano accanto a Benedetto XVI. Rivelazioni di aspetti familiari e gustosi, ma anche altri meno lieti, come il dolore causato spesso a Ratzinger, durante il suo pontificato, dagli attacchi di certi suoi oppositori:
«È ovvio che chi difende la fede e la verità della fede, al momento opportuno e non opportuno, per dirla con le parole di san Paolo (cfr. 2 Tm 4, 2), non può aspettarsi di suscitare sempre gioia e gratitudine. Arriva la critica. Ma papa Benedetto non si è lasciato né provocare né tantomeno intimorire dalla critica. Quando si trattava della sostanza della fede egli era chiarissimo, assolutamente univoco e senza alcuna contraddizione intrinseca […]. Ci sono stati momenti, devo dire, caratterizzati da un insieme di incomprensione e aggressione, che si addensava sopra di lui ed era volto a indebolire, distruggere la persona del Papa […]. Naturalmente, qualche volta una vicenda o l’altra è stata dolorosa e l’ha fatto soffrire. Soprattutto quando ci si doveva chiedere: ma qual è la ragione per questa osservazione così feroce? È chiaro che ciò era umanamente doloroso. Però, sapeva anche con assoluta certezza che il criterio non è il plauso, ma l’intrinseca correttezza, il criterio è il Vangelo stesso. Ciò l’ha sempre consolato. A questa linea è rimasto fedele fino all’ultimo».
L’arcivescovo Georg Gänswein (Waldshut, 1956) è dal 2003 segretario personale di Benedetto XVI, Papa emerito; dal 2012 è prefetto della Casa pontificia e dal 2017 patrocinatore della Priesterausbildungshilfe e.V., ente di supporto per la formazione dei seminaristi e dei sacerdoti. Nel 2021, sempre con Ares, ha pubblicato il libro Via Crucis, dense e toccanti meditazioni sulle singole stazioni della Passione di Cristo seguendo la narrazione dei Vangeli.