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Canada / Non solo camionisti. Il malessere di una società stanca

«Da Ottawa a Vancouver, passando per Toronto, Quebec City, Regina, Fredericton. Non si intravvede la fine delle proteste organizzate dal Freedom Convoy contro l’obbligo vaccinale».

È quanto scrive il Corriere canadese, quotidiano del Canada in lingua italiana. E la tensione è alle stelle. «Il chief della polizia Peter Sloly ha deciso che è giunto il momento per i suoi agenti di passare all’offensiva». Dopo undici giorni di proteste, il sindaco di Ottawa Jim Watson ha dichiarato lo stato di emergenza. «Occorre il sostegno di altre giurisdizioni e livelli di governo» aveva detto nei giorni scorsi il primo cittadino. «Siamo in inferiorità numerica e stiamo perdendo questa battaglia».

«Il capo della polizia di Ottawa – riferisce il Corriere canadese – non ha nascosto la sua soddisfazione per la chiusura della pagina GoFundMe attraverso la quale il Freedom Convoy ha raccolto oltre dieci milioni di dollari. “La polizia perseguirà aggressivamente qualsiasi altra via di finanziamento per la manifestazione”, ha affermato Sloly. “Saremo implacabili nel perseguire i finanziamenti che hanno consentito a questa manifestazione di andare avanti fino a questo punto”».

Domenica sera dozzine di agenti di polizia armati sono scesi nel parcheggio dello stadio di baseball che fungeva da area di sosta per i manifestanti nel centro cittadino. «Vergogna, vergogna», «Siete dalla parte sbagliata della storia» e «Non finirà bene» hanno urlato i manifestanti agli agenti. Una decina gli arresti e 450 le multe.

Sul piano politico, i parlamentari liberali in una conferenza stampa hanno stigmatizzato le azioni dei manifestanti, mentre il leader del Nuovo partito democratico (di orientamento socialdemocratico) Jagmeet Singh ha criticato Trudeau per la mancanza di leadership. Ma Trudeau ha ribadito di non avere intenzione di incontrare quella che ha definito una «minoranza marginale» che ha «punti di vista inaccettabili».

Il malessere del Canada comunque va al di là delle manifestazioni dei camionisti. In un articolo intitolato Toronto è in ginocchio, ma aumentano le tasse il Corriere canadese scrive che «in piena pandemia, dopo due anni disastrosi per tutti dal punto di vista finanziario, il Comune di Toronto aumenta le tasse del 4,4%. Lo aveva annunciato e lo ha ribadito, all’unanimità, il comitato di bilancio (Budget Committee) in vista dell’approvazione da parte del consiglio comunale».

«Una sorta di “colpo di grazia” che l’amministrazione guidata dal sindaco John Tory si accinge a infliggere agli abitanti di Toronto, ormai economicamente in agonia dopo due anni passati nella morsa del Covid-19. Due anni nei quali le famiglie hanno dovuto affrontare due emergenze: quella sanitaria, ovviamente, ma anche quella finanziaria. Moltissime persone hanno perso il lavoro, altre hanno subito una forte riduzione degli introiti derivanti da attività extra come l’affitto delle case a studenti o lavoratori fuori sede (con la pandemia, gli ingressi di questo tipo in Canada sono crollati ai minimi storici), altre ancora hanno dovuto chiudere per lunghi periodi le proprie aziende (bar, ristoranti, negozi) e qualcuno non ha nemmeno riaperto».

A fronte di questo disagio, il Comune va per la sua strada, decidendo un aumento delle tasse che, scrive il Corriere canadese, è «difficilmente giustificabile».

Fonte: corriere.ca

 

Aldo Maria Valli:
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