Parigi come Ottawa. Convogli della libertà in marcia verso la capitale francese. E le autorità annunciano repressione
Di fronte al convergere di migliaia di veicoli su Parigi, il prefetto ha annunciato la messa al bando di questi “convogli di libertà” ispirati al movimento lanciato in Canada contro le restrizioni sanitarie. Obiettivo della polizia, impedire loro di “bloccare la capitale”. Un dispositivo sarà messo in atto per vietare la circolazione nella capitale di camion e auto che intendono radunarsi nell’Ile-de-France questo fine settimana. Lo ha dichiarato il quartier generale della polizia di Parigi.
Migliaia di oppositori del green pass hanno annunciato sui social network di voler “convergere su Parigi” con “convogli di libertà” ispirati al movimento dei camionisti canadesi che da quasi due settimane blocca il centro della capitale Ottawa. Diversi convogli hanno già lasciato Nizza, Bayonne e Perpignan. Hanno in programma di raggiungere Parigi nel fine settimana e alcuni Bruxelles, per una “convergenza europea” prevista per lunedì 14 febbraio.
“Verrà messo in atto un dispositivo specifico (…) per impedire il blocco delle strade e fermare e multare i trasgressori” ha dichiarato la questura in un comunicato. L’ordinanza, presa per “rischi di disturbo dell’ordine pubblico”, entra in vigore oggi, fino a lunedì compreso. Il prefetto, che ha dato “ferme istruzioni” alle forze dell’ordine, ricorda che l’ostacolo alla circolazione è punito con due anni di reclusione, la sanzione di 4.500 euro, il sequestro del veicolo, la riduzione della metà del numero massimo di punti della patente e la sospensione della stessa per un massimo di tre anni.
“L’organizzatore di una manifestazione vietata può essere punita con sei mesi di reclusione e una multa di 7.500 euro e i partecipanti saranno multati con una multa di quarta classe”, ovvero 135 euro, aggiunge la prefettura.
Gli organizzatori dei convogli per ora non hanno indicato luoghi di raggruppamento dei mezzi nella capitale. “Tutti sono liberi” ha detto domenica Marisa, portavoce del movimento Convoy France, in una video chat. Non è prevista un’azione di raggruppamento o blocco. Al di là delle restrizioni sanitarie, il movimento è più globale e vuole affrontare anche questioni come il potere d’acquisto e del costo dell’energia.
Una fonte della polizia ha riferito che l’iniziativa è stata “presa sul serio dalle autorità” annunciando “dispositivi di vigilanza”. “La valutazione della potenziale minaccia è comunque ancora oggetto di analisi da parte dei servizi di intelligence, visto il contesto elettorale e la volontà di imitare il movimento canadese” ha aggiunto questa fonte. Il movimento è “lontano dall’essere solidamente strutturato” ma “questo nuovo modo di agire, particolarmente mediatico, potrebbe consentire ai vari gruppi di protesta di ritrovare nuovo slancio” afferma una nota dell’intelligence territoriale, citata da Rtl e Le Parisien.
Interpellato mercoledì dopo il Consiglio dei ministri su questi “convogli della libertà”, il portavoce del governo Gabriel Attal ha detto che l’esecutivo è “perfettamente consapevole che c’è una stanchezza nei confronti di questa epidemia e delle misure che continuano ad applicarsi”.
“Ci sono poche centinaia di migliaia di persone che sono stanche di convivere con questo virus e, in Francia come ovunque nel mondo, i movimenti politici, spesso radicali, cercano di capitalizzare questa stanchezza”, ha aggiunto.
Ma “la Francia è probabilmente uno dei Paesi in Europa che ha adottato le misure meno restrittive”, ha sostenuto Attal, mentre le autorità hanno detto che stanno valutando, in vista del calo della pandemia, una revoca del pass vaccinale per la fine di marzo o inizio aprile.
Fonte: lefigaro.fr