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Viganò: “Il Grande Reset è espressione del male perché è essenzialmente satanica la matrice ideologica su cui esso si basa”

Cari amici di Duc in altum, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha concesso alla rivista Civitas un’intervista nella quale torna sul Grande Reset concentrandosi in particolare sulla sua dimensione satanica. L’intervista in francese si può leggere nel fascicolo n. 80 di Civitas. Qui vi propongo l’originale in italiano, che mi è stato inviato da monsignor Viganò.

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Intervista rilasciata da monsignor Carlo Maria Viganò alla rivista Civitas

In che modo il Great Reset è un’espressione dello spirito del male?

Il Grande Reset è lo strumento tramite il quale l’élite globalista intende modificare sostanzialmente le dinamiche economiche, lavorative, sociali e religiose degli Stati. Esso costituisce un atto di interferenza invasiva di potentati finanziari facenti capo ad un ristretto gruppo di famiglie – Rotschild, Rockefeller, ecc. – nella vita dei cittadini del pianeta, e per il modo con cui questo progetto è perseguito rappresenta un vero e proprio attacco eversivo. Scopo di questo Grande Reset, per stessa ammissione dei suoi artefici, è la trasformazione della società globale in una massa di persone alle quali vengono negati o razionati col ricatto i diritti naturali, civili e religiosi, per costringerle ad accettare ciò che normalmente non approverebbero mai: il controllo totale sulle loro azioni tramite app di tracciamento, l’obbligo della moneta elettronica e del voto elettronico; la drastica riduzione del costo del lavoro tramite la cancellazione della piccola e media impresa e l’impoverimento delle classi più deboli; l’imposizione di un’economia pretestuosamente basata sul green, che si traduce in un ricorso forzato alle auto elettriche, all’uso di risorse energetiche alternative a fronte dell’aumento vertiginoso dei prezzi del petrolio; la privatizzazione della sanità pubblica, ottenuta tramite la patologizzazione della popolazione e la conseguente insostenibilità della spesa pubblica, l’assenza di investimenti nel settore a causa dei tagli imposti dall’Unione Europea e l’imposizione dell’inoculazione del siero genico; infine, la Quarta Rivoluzione Industriale attuata dal Grande Reset ha come scopo la diminuzione della popolazione mondiale, ottenuta con politiche di controllo delle nascite, incentivazione dell’aborto, dell’eutanasia e del cambio di sesso, omosessualizzazione dei giovani e sterminio programmato tramite l’uso di farmaci e di alimenti dannosi per la salute. A tutto questo si aggiungono i finanziamenti stanziati agli Stati dall’Unione Europea, tutti ideologicamente orientati (per la parità di genere l’Europa stanzia più che per la Sanità) e che vincolano gli Stati sotto la minaccia dell’intervento della Commissione Europea e della Bce.

Questo progetto si avvale della collaborazione delle istituzioni pubbliche nazionali e sovranazionali: l’Onu e le sue agenzie, parlamenti, governi, funzionari pubblici, forze dell’ordine, magistrati, docenti, medici. Al loro fianco, la campagna martellante dei media lancia l’allarme pandemico, l’emergenza climatica, la minaccia terroristica o di un’invasione aliena (non sto scherzando), il rischio di un collasso della rete internet, con lo scopo di forzare le masse ad accettare come ineluttabili dei provvedimenti che rappresentano una forzatura finalizzata al profitto di un numero ridottissimo di miliardari ai danni della maggioranza della popolazione.

Ricordo inoltre che lo scorso 17 Settembre il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia ha pubblicamente elogiato il green pass dicendo che esso «non fa altro che rafforzare l’intreccio storico che vi è sempre stato tra vaccinazioni e logge massoniche: molti sono infatti i medici che negli ultimi due secoli hanno spinto per le inoculazioni di massa e nello stesso tempo hanno fatto parte di questo ambiente», ricordando che l’Ospedale Luigi Sacco di Milano è intitolato ad un medico massone che – guarda caso – «convinse numerosi parroci cattolici ad inserire i benefici dei sieri nei sermoni domenicali» (qui).

Il Grande Reset è espressione del male perché è essenzialmente satanica la matrice ideologica su cui esso si basa. Non possiamo fingere di non sapere che tutti i protagonisti di questo piano globale sono accomunati dall’appartenenza alla Massoneria, alla Commissione Trilaterale, al Gruppo Bilderberg: questi gruppi di potere hanno in odio il Cristianesimo e Cristo stesso, e non fanno mistero di adorare Lucifero. D’altra parte, anche senza indagare sulle radici esoteriche di costoro, è sufficiente vedere cosa fanno: la loro è una cultura di morte, di paura, di menzogna, di spietato calcolo economico. Sono il male, i servi del demonio, gli operatori di iniquità che preparano l’avvento dell’Anticristo.

Qual è il legame tra l’epidemia di Covid-19 e il Great Reset?

Il legame tra pandemia e Grande Reset è strumentale: come hanno affermato personaggi quali Jacques Attali o Klaus Schwab, la pandemia offre un’opportunità unica per la realizzazione del Grande Reset, dal momento che consente di presentare come giustificate dall’emergenza sanitaria le compressioni dei diritti dei cittadini, facendo leva sulla paura, creando nemici – come i cosiddetti no-vax – sui quali sfogare la tensione delle masse, prospettando come un vantaggio la didattica a distanza e lo smart working, e infine facendo credere che i morti e i malati cronici provocati da un piano criminale di depopolamento siano causati da un virus “mortale” (tasso di mortalità 0,07%), mentre sappiamo benissimo che il Covid-19 è una forma influenzale che può essere curata, ma per il quale sono state proibite le terapie e imposti protocolli assurdi che hanno portato a un numero di decessi altrimenti evitabili. Anche il cosiddetto “vaccino” sperimentale, dalla cui somministrazione le case farmaceutiche traggono enormi profitti riconducibili a ben precisi gruppi finanziari – ad iniziare da Black Rock – sta causando un numero esorbitante di decessi e di lesioni gravi, a fronte delle quali BigPharma si appresta ad aumentare i propri guadagni assicurandosi le cure per i prossimi decenni. Che in quel siero vi sia poi il grafene e che possa essere usato anche per altri scopi, è una questione che andrà affrontata dagli esperti e dai magistrati, se ancora ne rimane qualcuno non asservito al regime. Di sicuro sarà necessario pensare ad una nuova Norimberga, per giudicare e punire i responsabili di questo crimine contro l’umanità.

Non stiamo forse assistendo all’istituzione di una nuova religione?

Il culto di Satana in tutte le epoche storiche e in tutte le civiltà è stato una dolorosa costante del mistero di iniquità che accompagna l’umanità sin dalla cacciata dei nostri progenitori dal Paradiso terrestre. L’ecologismo malthusiano, il culto della Madre Terra, le pseudofilosofie orientali di matrice panteistica e non ultimo il “Cristo cosmico” vagheggiato dal gesuita eretico Theilard de Chardin sono solo declinazioni di una medesima deviazione teologica. In definitiva, dietro la Pachamama, c’è sempre Satana, la sua invidia per il destino soprannaturale che il Dio Redentore ha riservato all’uomo, il suo odio per la vita e per la bellezza in quanto espressioni dell’onnipotenza del Dio Creatore, la sua avversione a tutto ciò che richiama la presenza di Gesù Cristo nella Storia, segno di un amore infinito dal quale il demonio è eternamente proscritto.

Aldilà di queste considerazioni, tuttavia, non va sottovalutato il ruolo della componente rituale nelle dinamiche del Grande Reset e in particolare della cosiddetta emergenza pandemica. Vi sono a mio parere due aspetti: uno relativo al nuovo credo della Chiesa cattolica, e uno relativo alla nuova religione globalista. Il primo costituisce un’adulterazione del Magistero immutabile, il secondo la cultualizzazione dell’ideologia globalista.

I vertici della Chiesa hanno fatto proprie le istanze dell’ideologia ecologista, ecumenista e immigrazionista che costituiscono la versione essoterica del pensiero massonico, ossia la traduzione per le masse dell’esoterismo luciferino. Questa condivisione di un pensiero estraneo e opposto alla Fede Cattolica è stata preparato da decenni, se non da secoli: il Modernismo prima e l’eresia conciliare poi hanno preparato il corpo ecclesiale a considerare accettabili dottrine eterodosse, che i Romani Pontefici fino a Pio XII avevano condannato sul nascere. Il cosiddetto “rinnovamento” del Vaticano II doveva costituire la premessa dottrinale e morale – espressa allora solo in nuce – alla mentalità odierna: l’ecumenismo di Dignitatis humanae apre le porte all’intercomunione con gli eretici e addirittura con i pagani; la collegialità di Lumen gentium è alla base del percorso sinodale bergogliano; l’aver enfatizzato la dimensione comunitaria della Messa era un primo passo verso la collettivizzazione oggi imposta dallo Stato ai cittadini, secondo l’idea comunista che la collettività prevalga sul singolo. La laicità dello Stato teorizzata dal Concilio e perseguita dal Card. Casaroli sotto il Pontificato di Giovanni Paolo II con la revisione dei Concordati, ha tolto alla Chiesa – su sua iniziativa – qualsiasi influenza morale sui governi, oggi liberi di imporre la teoria gender e l’ideologia LGBTQ fin dalle scuole primarie, di legalizzare l’eutanasia e l’aborto postnatale, di obbligare i cittadini ad inocularsi un siero prodotto con linee cellulari abortive, senza alcuna obiezione della Santa Sede. L’abdicazione dell’Autorità ecclesiastica al proprio ruolo si è recentemente “evoluta” – com’era inevitabile – in una vera e propria adesione alle istanze del globalismo: la Santa Sede sotto Bergoglio ha fatto proprio il credo ecologista ed ecumenista che prelude alla Religione Universale auspicata dalla Massoneria, tradendo la propria missione e causando la perdita di tante anime, che proprio dai pulpiti sentono difesi quegli errori, che fino a Pio XII erano condannati senza appello.

Parallelamente, il globalismo prepara la propria religione mondiale, nella quale intende far confluire le correnti progressiste della Chiesa cattolica, delle varie sette acattoliche e delle altre religioni. Il ruolo di apripista spetta ovviamente alla chiesa bergogliana, il cui capo crede di poter ritagliare per sé o per uno dei suoi pupilli il ruolo di leader della Religione Universale, quasi l’essere controfigura della Chiesa di Cristo costituisse un diritto di precedenza. Ma come la Storia insegna, i collaborazionisti della prima ora finiscono invariabilmente per essere poi travolti da coloro che hanno servito, non appena la loro cooperazione non sia più richiesta. E Bergoglio dovrebbe saperlo bene, dal momento che è lui stesso per primo a comportarsi così con i Prelati di cui si circonda a Santa Marta, si veda il recente caso del cardinale Becciu.

Va detto che il dissenso della parte conservatrice del Cattolicesimo a proposito dell’emergenza Covid-19 è significativamente indebolito dalla presenza di quinte colonne impegnate nel sostenere la narrazione pandemica assieme all’efficacia e alla liceità morale del siero genico mRNA, prodotto con linee cellulari abortive. È a dir poco incomprensibile un tale appiattimento di alcuni intellettuali cattolici su questi temi: a mio parere anche questo dimostra che il “conservatorismo”, e perfino un certo “tradizionalismo”, sono solo una declinazione moderata della mentalità conciliare, con funzione di gatekeeping analoga a quella che svolgono alcuni partiti in ambito civile.

Non è possibile che Covid-19 e il Great Reset siano forieri dell’Anticristo?

L’ho detto poc’anzi e lo ribadisco: il Nuovo Ordine Mondiale, che il Grande Reset deve rendere possibile e instaurare, ha avuto – e sta tuttora avendo – dalla farsa pandemica un indispensabile pretesto per tenere insieme la colossale menzogna ai danni dell’umanità. Senza il Covid-19 si sarebbero certamente inventati altro – ci avevano già provato nel 2009 con la febbre suina – ma la pandemia ha permesso di imporre anche la somministrazione del siero genico e l’istituzione del passaporto sanitario, che prepara un sistema capillare di controllo dei cittadini in vista dell’attivazione del credito sociale già sperimentato nella Cina comunista dal 2014 al 2020 e pochi giorni orsono testato anche in Australia. Questo passaporto e altri sistemi per mutare le persone in periferiche connesse alla rete globale evoca il marchio della bestia di cui parla l’Apocalisse: sarebbe sciocco pensare che questi eventi, così precisamente descritti da San Giovanni Apostolo, non possano aver nulla a che fare con questi inquietanti metodi di coercizione delle masse. In Italia, unico paese al mondo, è stato reso obbligatorio il green pass per tutti i lavoratori delle aziende pubbliche e private, costringendo milioni di persone o a vaccinarsi o ad acquistare a proprie spese costosi tamponi che certifichino la negatività al virus. Chi non ha il green pass, insomma, non potrà lavorare, gli verrà sospeso lo stipendio e non potrà quindi comprare né vendere senza avere il marchio – il QR-code – come prova della propria sottomissione alla dittatura sanitaria. «Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome» (Ap 13, 16-17). Il tutto nel silenzio complice ed omertoso dei magistrati, delle forze armate, della sedicente opposizione, della Gerarchia ecclesiastica.

Come spiegare allora la complicità delle massime autorità della Chiesa che, lungi dal denunciare il pericolo, invitano i cattolici a seguire ciecamente le direttive delle autorità civili?

Mi pare evidente che non vi sia alcuna contraddizione nel comportamento dei vertici della Gerarchia cattolica, dal momento che essa è parte integrante di questo piano. La grande apostasia consiste proprio in questo: nell’aver sovrapposto, per così dire, una chiesa eretica ultraprogressista alla vera Chiesa di Cristo; una chiesa la cui gerarchia coincide formalmente con la Gerarchia cattolica, e che grazie a questo riesce ad imporre con la propria autorità quelle deviazioni e quegli errori che dovrebbe invece combattere ed estirpare.

Alla base di questo tradimento del Sinedrio romano vi è anzitutto la perdita della dimensione soprannaturale e del ruolo salvifico della Chiesa. Nel momento in cui la Fede viene considerata come un prodotto da vendere alla clientela, è ovvio che per aumentare le vendite si punti ad adattare il prodotto per renderlo più commerciabile. Ma questo è un approccio aziendale, che vede i Pastori non come annunciatori del Vangelo in un mondo da convertire a Cristo, ma come dirigenti di una società interessati al profitto o funzionari di partito attenti ai sondaggi. A questo si deve aggiungere l’autoritarismo e il clima di caccia alle streghe instaurati dal “pontificato” di Bergoglio, la ricattabilità di moltissimi Prelati promossi a ruoli strategici proprio perché manovrabili, la corruzione morale di una vasta parte del Clero e un frainteso concetto dell’obbedienza da parte dei fedeli. D’altra parte, cosa ci si può aspettare da personaggi che tradiscono il proprio Ministero adulterando la Fede, corrompendo la Morale, demolendo la Liturgia, abusando della propria autorità per dannare le anime loro affidate?

Certo è che, senza l’appoggio massiccio e martellante di Bergoglio e del suo cerchio magico, la narrazione pandemica sarebbe naufragata miseramente, trovando una ferma opposizione da parte del Vaticano e dell’Episcopato mondiale. Se questo non è accaduto, è perché i vertici della Chiesa, già essi stessi corrotti, hanno deciso consapevolmente di rendersi complici del Grande Reset, e non per un errore di valutazione o una eccessiva fiducia nella “scienza”; la loro disobbedienza agli ordini dell’élite avrebbe portato alla luce nuovi e gravissimi scandali sessuali e finanziari di cui si sono macchiati Prelati assurti ai vertici della Gerarchia.

Lo scorso 17 settembre Jorge Mario Bergoglio ha ricevuto in Vaticano il presidente irlandese Michael D Higgins elogiandolo con queste parole: «Aujourd’hui je n’ai pas rencontré seulement un homme, un président, j’ai rencontré un sage d’aujourd’hui. Je rends grâce à Dieu que l’Irlande ait un homme aussi sage à sa tête» (qui). Un commentatore ricorda che Higgins è colui «qui en 2013 a signé la première loi sur l’avortement, qui dépénalisait le meurtre de l’enfant à naître si la mère menaçait de se suicider ou la grossesse mettait sa vie en danger, c’est lui qui a signé la loi de 2018 qui a rendu légal l’avortement jusqu’à 12 semaines et jusqu’à la naissance en cas de malformation du fœtus ; c’est lui aussi qui a signé en 2015 la loi sur le soi-disant mariage entre personnes de même sexe. Et c’est lui encore qui a signé en 2019 une loi qui accélère le divorce» (ibid.). Ed è stato proprio Higgins a proibire la celebrazione delle Messe durante la pandemia come ai tempi di Oliver Cromwell. Ovviamente non una parola sull’uccisione degli innocenti o sullo stato morale degli Irlandesi; in compenso, grandi discorsi sui migranti, sulla protezione dell’ambiente, sul cambiamento climatico, la biodiversità, la campagna di vaccinazione, l’avvenire dell’Europa.

Quale responsabilità pesi sulle coscienze di questi apostati, ad iniziare dal principale testimonial dei vaccini che oggi occupa il Soglio di Pietro, lo possiamo solo immaginare, pregando il Signore che abbrevi i tempi della grande persecuzione. E per farlo con la speranza di veder trionfare finalmente il Cuore Immacolato di Maria Santissima, dobbiamo renderci degni della Grazia di Dio con la preghiera, la frequenza dei Sacramenti, la penitenza e il digiuno. Dinanzi all’orazione umile e confidente, il Signore si lascia muovere a misericordia: «Sacrificum Deo spiritus contribulatus; cor contritum et humiliatum, Deus, non despicies» (Ps 50, 19).

+Carlo Maria Viganò, Archevêque

Aldo Maria Valli:
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