Sospensione dei lavoratori ultracinquantenni che non cedono al ricatto del siero. Vergogna! Questo scempio anticostituzionale non sarà dimenticato

di Massimo Viglione

Il provvedimento che è entrato in vigore oggi, 15 febbraio 2022, nella Repubblica italiana fondata sul lavoro (art. 1 della Costituzione), che prevede la sospensione dal lavoro, e quindi dallo stipendio, dei lavoratori con più di cinquant’anni che non vogliono sottoporsi al ricatto del siero reiterato e alla schedatura verde, è l’atto più vergognoso, inumano e anti-umano della storia di questa Repubblica.

Non solo in sé, ma anche e soprattutto perché:

1) tutti sappiamo perfettamente che vi sono cure domiciliari perfettamente in grado di gestire la presunta emergenza, senza procurare gli ormai accertati danni, spesso mortali, che invece procura il siero;

2) il problema sanitario è ormai al suo declino, come attestato dai dati oggettivi e perfino ammesso pubblicamente dai virologi di regime ben noti a tutti;

3) in tutti gli altri Paesi civili si va esattamente verso la direzione opposta, ovvero verso la liberazione da ogni vincolo e il ritorno alla normalità.

Pertanto, tutti coloro che sostengono questo governo che ha preso questo vergognoso provvedimento sono complici. In primis, come naturale, tutti i parlamentari dei partiti che sostengono il governo Draghi.

Costoro, che hanno emolumenti che si aggirano intorno – almeno secondo le indicazioni ufficiali – ai 15.000,00 euro più o meno, più ovviamente tutti i privilegi, incalcolabili, di ogni sorta di annessi e connessi, si permettono di togliere lo stipendio per quattro mesi – ma il viceministro della Salute Andrea Costa già parla di andare ben oltre, forse in via definitiva – ai padri e alle madri di famiglia, che molto spesso mantengono i figli a carico all’università e negli anni quasi immancabili di disoccupazione giovanile o lavoro incerto.

Questi signori, tutti, e in primis quelli della Lega, dal suo leader ai suoi governatori (Fedriga ha specificato, come Salvini, che nella Lega non c’è posto per i “no-siero”) e a tutti i parlamentari, si guardano bene dal dimettersi dal loro incarico per non macchiarsi di questo infame scempio, che da mesi si perpetua e che da oggi diviene, come dire, “categoriale”.

Avanzo una proposta per tutti costoro, e in primis per i parlamentari, governatori, dirigenti della Lega, che dovrebbero essere i primi a prendere le difese di un numero immenso di persone da oggi discriminate non più solo su mezzi di trasporto, ristoranti, alberghi, bar, negozi, servizi, biblioteche, cinema, ecc. ecc., ma anche dal loro stesso posto di lavoro e quindi privati del loro stipendio: rinunciate per questi mesi ai vostri lautissimi compensi, e donateli a quei lavoratori che voi – sì, voi, e non altri o altro, ma voi – avete condannato alla discriminazione e al disagio economico, quando non alla povertà.

Oppure dimettetevi, per non essere parte attiva di questo scempio anticostituzionale e, soprattutto anzitutto, anti-umano.

Non lo farete? Siete complici, tutti, nessuno escluso, siete coloro che col proprio voto sostengono quotidianamente il governo che compie tale inumano sopruso discriminatorio, che non sarà mai più dimenticato.

Voi tutti, non sarete mai più dimenticati!

Vergogna! La vergogna di essere, tutti voi, nessuno escluso, la melior pars dei “banali del male”.

Poi, a scendere, tutto il mondo dei media, degli intellettuali e dei docenti, dei datori di lavoro, dei negozianti e commercianti e di tutti coloro che avallano la banalità del male.

Quella banalità del male, che parte sempre in sordina, ma che poi avanza travolgendo tutto e rendendo tutti complici, diretti o indiretti, dell’abisso infernale da cui proviene, come la storia del XX secolo ci insegna perfettamente.

Ma a ciò che oggi tocca noi, domani voi non sfuggirete, perché chi sta attuando tutto questo odia tutto e tutti indistintamente, e non si fermerà dinanzi a nulla, fino al compimento dei piani programmati, e oggi sempre più pubblicamente annunciati.

O finché Dio lo permetterà.

Ma, dinanzi a Dio, alla storia e agli uomini, noi cinquantenni e sessantenni che non cediamo, non abbiamo nulla di cui vergognarci. Anzi, siamo noi i nuovi eroi, mentre voi vi gongolate nei vostri lautissimi compensi e sconfinati privilegi.

Che dite, lo cedete il vostro stipendio a chi voi avete privato dello stipendio per vivere? Oppure vi dimettete?

Siete tutti uguali e tutti al servizio della stessa forza.

Nulla e nessuno sarà dimenticato, in questi giorni, su questa terra e non solo.

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