Zanchetta condannato: quattro anni e sei mesi di reclusione. Arresto immediato
Quattro anni e sei mesi di reclusione e arresto immediato. Questa la sentenza a carico di monsignor Gustavo Zanchetta, sotto processo in Argentina per il reato di abuso sessuale.
I giudici del Tribunale di Orán, María Laura Toledo Zamora, Raúl Fernando López e Héctor Fabián Fayos, hanno dunque riconosciuto monsignor Zanchetta colpevole di abusi sui due ex seminaristi G.F.L.G. e M.C.
Dopo aver appreso della sentenza, i parenti delle vittime, che si trovavano fuori dal tribunale, hanno espresso la loro insoddisfazione perché ritenevano che Zanchetta avrebbe dovuto essere condannato a una pena molto più pesante.
Nel corso del processo, incominciato il 21 febbraio scorso, i giudici hanno ascoltato circa quaranta testimoni in cinque udienze.
Ieri la pena di quattro anni e sei mesi di reclusione, con arresto immediato, era stata chiesta dai pubblici ministeri María Soledad Filtrin Cuezzo e Pablo Rivero, dell’Unità per i crimini contro l’integrità sessuale della Procura di Orán. L’arresto era stato chiesto perché esisteva il pericolo che Zanchetta potesse sottrarsi alla pena.
L’accusa ha anche chiesto al procuratore penale di turno di aprire un fascicolo in relazione alle dichiarazioni di don Carlos Salvador Subelza, parroco della cattedrale di Orán, viste le contraddizioni rispetto alle deposizioni di numerosi testimoni. Don Subelza, fra l’altro, quando l’ex seminarista Kevin Montes ha detto che Zanchetta gli aveva toccato i genitali da dietro, ha risposto che il giovane stava «fraintendendo», perché Zanchetta «venendo da Buenos Aires era una persona amorevole e al nord non siamo abituati a ricevere quel tipo di affetto».
La difesa, rappresentata dall’avvocato Enzo Giannotti, aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che le accuse fossero il flutto di un complotto. Zanchetta non si è avvalso del diritto di dire l’ultima parola.
Nelle sue argomentazioni, il procuratore Filtrín Cuezzo ha sostenuto che nel corso delle udienze sono state presentate prove coerenti con le testimonianze circa gli abusi sessuali subiti dai due ex seminaristi del seminario Giovanni XXIII di Orán. Prima di chiedere la condanna dell’imputato, il pm ha concluso che “non possiamo determinare l’entità del danno subito dalle vittime, ma abbiamo l’obbligo di dare loro una risposta della giustizia e di dare una risposta alla società di Orán e all’intero Paese”.
Mentre la psicologa per la difesa aveva dichiarato che Zanchetta ha «un livello intellettuale superiore», la psicologa per l’accusa ha affermato che «i test dimostrano che Zanchetta ha un livello intellettuale normale, ma mostra molta ambizione». Per un’insicurezza di fondo, «ha bisogno di apparire molto intelligente, ma il suo livello intellettuale è normale».
Molto amico di papa Bergoglio, Zanchetta aveva ricevuto protezione in Vaticano venendo nominato da Francesco assessore dell’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa), un ruolo creato ad hoc, ma in seguito, raggiunto da mandato di cattura internazionale, il monsignore ha fatto ritorno in Argentina.