Il commento di frasi e sentenze fa parte di una lunga tradizione. Nel caso dell’ultimo libro del maestro Aurelio Porfiri, Il paradiso degli inadeguati. Massime di imperfezione spirituale, si tratta di massime riprese da più fonti, spesso lontane nel tempo e nello spazio. Il libro raccoglie commenti a frasi tratte dalla Scrittura e da autori come Plinio Côrrea de Oliveira, Divo Barsotti, Enrico Zoffoli e altri.
Aurelio Porfiri crede nell’importanza degli aforismi, delle massime spirituali, delle frasi che possono aiutarci a cambiare prospettiva sulle cose materiali e su quelle spirituali. I medievali compilavano commentari dedicate a espressioni di grandi autori, su temi spirituali ma non solo. Questo libro si inserisce nel medesimo filone, commentando asserzioni non necessariamente di argomento religioso e cattolico, perché Porfiri, spiega, crede che si possa imparare qualcosa da tutti, sempre che si sappia come guardare.
Perché il titolo parla di massime di imperfezione spirituale? Sappiamo che anticamente c’erano raccolte che guidavano alla perfezione spirituale. La raccolta di Aurelio Porfiri, invece, vuole aiutare prima di tutto a pendere coscienza del nostro essere peccatori e imperfetti, guidando così alla spiritualità pur nell’oggettiva imperfezione. È dunque un suggerimento, una proposta di percorso verso il paradiso per tutti gli inadeguati, tutti coloro che, come l’autore, avvertono di zoppicare sulla via della perfezione. Sarà poi Dio a operare per la perfezione in alcune anime che a Lui si dirigono.
Scopo del libro, spiega Porfiri, è delineare una sorta di spiritualità degli imperfetti, e in questo senso l’opera si pone in continuità con Uscire nel mondo, libricino che ha colpito più di un lettore.