Un episodio da niente
Mentre cammino per la strada noto una vecchietta che, ferma sul marciapiede, si guarda la punta delle scarpe. Mi sembra in difficoltà, mi avvicino. Sta osservando qualcosa, per terra, e mi chiede, in dialetto: “Che cos’è? Una moneta? Una di quelle nuove?”.
Guardo e confermo: “Sì, signora, è una moneta, di quelle nuove, euro. Due euro, per la precisione. Complimenti per la sua buona vista”.
Raccolgo la moneta, la metto in mano alla signora e lei, sempre in dialetto, mi fa: “Grazie, la porterò in chiesa”, e subito si avvia verso la parrocchia poco distante.
Episodio da niente. Eppure le parole della signora mi hanno colpito. Il fatto che, a fronte di un dono della Provvidenza, per quanto piccolissimo, lei abbia immediatamente pensato alla chiesa, cioè a Dio, contiene una lezione. Confesso che io, fossi stato al suo posto, avrei detto qualcosa tipo: “Eh! Eh! Mi farò un cappuccino al bar”, oppure: “Bene! Comprerò le figurine per il nipotino”. Cose così. Invece no. Invece la signora, senza esitazioni, ha pensato a un’offerta per la chiesa.
Ripeto: l’episodio è da niente, ma mi è rimasto impresso. Credo che possa valere più di tanti saggi o convegni sulla cosiddetta inculturazione della fede. E poi quella fiducia nella chiesa! “Se porterò questa moneta in chiesa, certamente lei, la madre Chiesa, saprà come usarla al meglio”. Così ha ragionato la signora. Mentre io, se anche fossi stato sfiorato dall’idea di mettere la moneta nella cassettina delle offerte, avrei pensato, malignamente: “Ok, monetina, ti metto qua, ma spero tanto che la parrocchia non ti usi, tipo Obolo di san Pietro, per comperare un appartamento a Londra. O per fare una speculazione mediante il solito investitore senza scrupoli”.
Dunque, grazie, cara signora, per la sua lezione. E grazie alla Provvidenza per questo episodio da niente.
A.M.V.