Alla fine ce l’ha fatta. Dopo una battaglia legale, suor Deirdre Byrne, chirurgo, medico di famiglia e colonnello in pensione, ha ottenuto l’esenzione dal vaccino Covid per motivi religiosi. L’esenzione è stata decisa dalla Corte distrettuale di Washington, che ha riconosciuto la fondatezza delle ragioni addotte dalla religiosa contro il Dipartimento della Salute, che pretendeva di obbligare la suora alla vaccinazione. Un caso che apre nuove prospettive. Conosciuta come “Sorella Dede”, suor Deirdre ha lavorato come medico militare in Afghanistan. A Washington dirige la clinica del suo convento, nella quale fornisce cure gratuite ai bisognosi. Suor Deirdre si oppone all’obbligo vaccinale sulla base di motivi morali, perché tutti e tre i vaccini approvati per l’uso negli Stati Uniti “sono stati testati, sviluppati o prodotti a partire da linee cellulari derivate da aborti”, il che viola le sue convinzioni religiose. Uno dei suoi avvocati è Christopher Ferrara, consigliere speciale della Thomas More Society, studio legale senza fini di lucro specializzato in casi riguardanti la libertà religiosa. La causa si basa sul Religious Freedom Restoration Act del 1993 e sul Primo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti: entrambi tutelano il diritto fondamentale al libero esercizio della religione.
A.M.V.
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di Emily Mangiaracina
Suor Deirdre Byrne, chirurgo e medico di famiglia, ha ottenuto l’esenzione dalla vaccinazione Covid per motivi religiosi: il tribunale del Distretto di Columbia ha riconosciuto la fondatezza della sua opposizione morale ai vaccini.
In proposito il 9 marzo 2022 gli avvocati della Thomas More Society avevano intentato una causa per conto di suor Byrne contro il Distretto di Columbia, il suo sindaco Muriel Bowser e il direttore del Dipartimento della Salute, LaQuandra Nesbitt, per il loro no alla concessione dell’esenzione per motivi religiosi dalla vaccinazione obbligatoria prevista per gli operatori sanitari di Washington.
Il rifiuto di suor Byrne è fondato sulla connessione tra vaccino e bambini abortiti tramite test su linee cellulari fetali, circostanza da lei apertamente denunciata durante un discorso alla conferenza Stop the Shot di Truth for Health, nell’agosto 2021.
La causa intentata da suor Byrne sottolinea che la religiosa crede che l’aborto, l’uccisione dei bambini nel grembo materno, sia una “procedura medica diabolica” ma che proprio tale procedura sia fondamentale per la sperimentazione da parte dell’industria dei vaccini, che coinvolge i tessuti fetali abortiti e le linee cellulari da essi derivate.
L’unico motivo dichiarato alla base del rifiuto di concedere l’esenzione religiosa a suor Byrne era che essa avrebbe comportato un “disagio eccessivo” per il Dipartimento della Salute, ma la Thomas More Society ha osservato che il rifiuto è stato opposto sebbene il Dipartimento della Salute di Washington abbia riconosciuto che suor Byrne non è un’impiegata del Dipartimento, sia motivata da una sincera obiezione religiosa e abbia un’immunità naturale, confermata dai test.
L’avvocato della Thomas More Society, Christopher Ferrara, ha osservato che “il D.C. Health non sembra aver concesso una sola esenzione religiosa dall’obbligo di vaccino”.
Secondo la Thomas More Society, “durante i quasi sei mesi di presunta considerazione da parte del D.C. Health della richiesta di esenzione per motivi religiosi avanzata da suor Byrne, la religiosa ha praticato la medicina senza bisogno di vaccinazioni, e senza obiezioni da parte di nessuno degli ospedali e delle cliniche che beneficiano dei suoi servizi medici volontari e gratuiti per i bisognosi”.
Suor Byrne, balzata agli onori delle cronache dopo la sua forte difesa dei non nati alla Convention nazionale repubblicana del 2020, è un colonnello in pensione dell’esercito degli Stati Uniti e fa parte delle Little Workers of the Sacred Hearts of Jesus and Mary, le Piccole operaie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, comunità religiosa che fornisce servizi medici gratuiti ai poveri e ai senza documenti.
Fonte: lifesitenews.com