Dopo Villa d’Adda / Liberi in Veritate, per fare la nostra parte
Cari amici di Duc in altum, sabato 26 marzo si è tenuto a Villa d’Adda (Bergamo) il primo incontro pubblico del Comitato Liberi in Veritate (LiVe) da poco costituito tramite l’alleanza di intellettuali e associazioni del mondo cattolico legato alla Tradizione e alla Verità di sempre. Tra i promotori, il professor Massimo Viglione, al quale ho rivolto alcune domande per un primissimo bilancio dell’iniziativa.
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Massimo, quale la tua impressione dopo l’incontro a Villa d’Adda?
Più che una mia impressione, è il dato di fatto oggettivo in sé a parlare: più di 340 persone presenti, in un contesto – bellissimo dal punto di vista naturale e architettonico – all’aperto, che garantiva la sicurezza. Ed è facile comprendere quanto l’importanza di una tale entusiastica partecipazione attiva si accresca se si tiene conto che: 1) il Comitato è nato solo lo scorso 11 febbraio; 2) l’incontro – che non era un convegno classico, bensì una giornata di conoscenza reciproca, riflessione, confronto, partecipazione e anche preghiera (si è conclusa con la Santa Messa) – è stato organizzato molto velocemente e con tutte le difficoltà che si hanno in questo periodo; 3) è stato volutamente presentato solo in alcuni ambienti, evitando una pubblicità massiccia sui social, che avrebbe sicuramente provocato l’adesione di altre centinaia di persone; 4) fin da una decina di giorni prima, siamo stati costretti a sospendere le iscrizioni appunto per l’adesione fin troppo massiccia rispetto agli spazi a disposizione e per la sicurezza delle persone.
Ma non è solo una questione numerica. È stato soprattutto un successo qualitativo, per l’entusiasmo riscontrabile nel pubblico, che ha presenziato all’intero incontro, dalle 10 del mattino alle 18 del pomeriggio. Non ho timore di errare nel dire che, ancora alla fine della giornata, praticamente erano tutti presenti o quasi. Anche alla Messa finale la partecipazione è stata altissima. Tutti, fondatori e relatori, sono stati continuamente a disposizione per rispondere alle domande e alle questioni poste loro dai partecipanti
Non sono nato ieri e nemmeno l’altro ieri, e di giornate simili ne ho vissute a decine, fin dagli anni Ottanta, nei contesti più differenti. Posso dire che raramente ho potuto riscontrare una tale entusiastica partecipazione del pubblico. Al di là dei meriti dei relatori, è chiaro che ormai le persone libere hanno capito che bisogna reagire subito e senza più compromessi con la menzogna e con i progetti di chi oggi sta conducendo gli italiani alla rovina collettiva e alla perdita della loro stessa umanità e libertà. E hanno capito che occorre farlo nella Verità.
Quali le principali esigenze manifestate dai partecipanti?
Quando si ha a che fare con centinaia di persone, e anche di provenienza ideologica non omogenea, è ovvio che di richieste e aspettative ve ne sono molte e di varia natura. Quello che posso segnalare è l’elemento comune a tutti o quasi: la necessità, sentita come sempre più impellente, dell’unione del mondo cattolico libero e umano (umano nel senso di non prono al post-umanesimo e a tutte le follie globaliste, ovvero non asservito a politici, chierici e intellettuali che si sono rivelati ottimi suonatori di flauti magici per condurre le pecore al baratro del trans-umanesimo) in una forza politica che possa creare una resistenza e una reazione adeguate, adatta anche a trovare momentanea alleanza di scopo con forze laiche, ma mantenendo pienamente e nella maniera più limpida possibile la propria identità.
Ovvero, una forza cattolica che risponda all’Appello anti-globalista lanciato da monsignor Viganò.
Quali le linee operative uscite dalla giornata?
Dopo i brevi saluti inaugurali del presidente Corrado Ruini e del mio in qualità di vicepresidente, si è proiettato il discorso inviatoci appositamente da sua eccellenza monsignor Carlo Maria Viganò, che ha subito entusiasmato il pubblico incastonando perfettamente il senso di questo incontro nel tragico contesto attuale. Quindi, hanno fatto seguito gli interventi dei fondatori che hanno potuto presenziare: Corrado Ruini, Silvana De Mari, Francesco Lamendola, Mario Iannaccone, Paolo Gulisano, Francesco Fontana, Antonio Bianco, Daniele Logoluso. Le domande del pubblico hanno concluso la mattinata.
Nel pomeriggio, sono intervenuti i primi firmatari del Comitato a altri intellettuali cattolici: Davide Lovat, Maurizio Blondet, Cosimo Massaro, Luca Di Fazio, Martino Mora, Roberto Lopez, Roberto Pecchioli, Guido Vignelli. Il discorso mio e il saluto finale di Corrado Ruini hanno concluso la giornata nell’entusiasmo generale. Infine, la Santa Messa in Rito Romano antico, come detto partecipatissima.
Si è parlato anche di politica: è possibile uno sviluppo più marcatamente politico per Liberi in Veritate?
Come ho avuto modo di rimarcare nel mio discorso, LiVe non può essere né una mera associazione culturale, perché ve ne sono già troppe e, soprattutto, nasce a sua volta dall’alleanza di varie associazioni culturali, ciò che rende del tutto inutile fondarne un’altra simile; né uno dei partitini “dello zero virgola”, come si suole dire, che cadono inevitabilmente nei meccanismi di autodissolvimento o svuotamento di senso che ben conosciamo nel panorama politico nazionale recente e passato, e anche nel mondo “cattolico” (o paracattolico).
Per questo ci vogliamo definire una “realtà politica” o, meglio ancora, una alleanza di persone libere che esercitano il dono della Politica (con la maiuscola) però nell’adesione certa alla Verità oggettiva e fattuale, come ogni cristiano dovrebbe sempre fare.
Il nostro progetto è creare una solida diffusione territoriale della nostra struttura, con presìdi organizzati e attivi, con il contributo delle associazioni fondatrici e di quelle che hanno già aderito e possono aderire. Questi presìdi, una volta accettato formalmente il programma dei 25 punti, opereranno secondo tre linee guida: la preghiera nella tradizione della Chiesa cattolica; la corretta formazione (con l’aiuto degli intellettuali di riferimento), condizione imprescindibile per poter combattere la buona battaglia; l’azione sul territorio finalizzata alla sempre maggiore diffusione del progetto.
Poi… siamo nelle mani di Dio e a Lui ci abbandoniamo. Essere nelle mani di Dio vuol dire accettare ogni cosa ne possa venire: dal fallimento a una riuscita limitata, da un successo concreto ma non determinante, fino alla realizzazione di una forza politica nuova.
Parafrasando sant’Ignazio di Loyola, potremmo dire che dobbiamo pregare e pensare sapendo che tutto dipende da Dio, ma agire come se tutto dipendesse da noi. Ovvero: noi ce la mettiamo tutta, invitiamo tutti all’adesione a una forza di resistenza e reazione per compiere gli estremi tentativi di salvezza comune e individuale in un tempo sempre più ridotto, ma ci rimettiamo completamente alla volontà di Dio, operando al servizio del Cuore Immacolato di Maria. Poi, se il Cielo vorrà premiare i nostri sforzi, una cosa sappiamo per certissima: che nulla è impossibile a Dio. E che ciò che oggi è sogno, domani può divenire realtà. Ma, per saperlo, dobbiamo prendere l’iniziativa e fare la nostra parte.
Per questo concludo invitando tutti gli uomini ancora “umani”, liberi e veri, a prendere conoscenza del nostro progetto, a leggere con molta attenzione i 25 punti programmatici, a contattarci e confrontarsi con noi, e, se lo ritengono, ad aderire e lottare insieme a noi. Attendendo di conoscere la volontà di Colui che può tutto ciò che vuole.
È giunto il tempo che il mondo cattolico sano, libero, legato alla Chiesa e alla dottrina di sempre, si unisca in un progetto politico che non fa l’occhiolino ad alcun compromesso ideale e ideologico, ma che al contempo, proprio per questa ragione, è libero di poter collaborare con altre forze per fermare l’oppressione tirannica del globalismo in Italia, che ha tutto l’attuale sistema politico, mediatico e intellettuale al suo servizio.
La giornata del 26 marzo – questo lo possiamo dire con sicurezza – ha segnato un inizio eccellente di questo progetto. Ne ringraziamo Dio e ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a renderla tale con la propria collaborazione e la propria presenza. E ora li invitiamo a continuare a propagare il progetto e a fondare presìdi territoriali.
Leggete i venticinque punti programmatici, ascoltate i nostri discorsi, aderite e lottate con noi. La guerra è solo agli inizi.
a cura di Aldo Maria Valli
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Il sito del Comitato: https://www.liberiinveritate.it/
I promotori: https://www.liberiinveritate.it/chi%20siamo
I venticinque punti: https://www.liberiinveritate.it/store
L’appello per un’Alleanza anti-globalista: https://www.liberiinveritate.it/arcivescovo-carlo-maria-vigano
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