Comunicato di Iustitia in Veritate. Assistenza diritti lesi
Il decreto legge 24, ipocritamente definito dai media nazionali “decreto riaperture”, rende definitiva la svolta totalitaria, iniziata oltre due anni fa col pretesto dell’emergenza sanitaria.
Il ministero della Salute viene infatti autorizzato dal 1° aprile ad adottare e aggiornare i protocolli e le linee di guida atte allo svolgimento in sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali del nostro paese, in vista di future pandemie.
In poche parole, il ministro Speranza assume pieni poteri sul nostro futuro e su quello del nostro paese.
In questa tragica prospettiva assumono scarso rilievo le timide aperture rispetto all’obbligo di marchio verde, ivi contenute. Peraltro ampiamente compensate da nuove restrizioni ed inasprimenti nelle sanzioni.
Sic rebus stantibus, l’unica riapertura auspicabile è quella delle menti degli italiani perché comprendano finalmente di essere stati ingannati, prima che sia troppo tardi.
Riaprire la mente? Da cosa? E come? Forse il primo passo consiste nel rendersi conto che tutta la grancassa pandemica ci ha obnubilato, ci ha chiuso nelle nostre paure, ci ha infilati in un vicolo cieco. Se non fossimo dominati dalla paura di morire, saremmo vaccinati sia dai ricatti del legislatore e dell’amministrazione, sia dall’odio per i nostri simili. Saremmo anche liberi dalle promesse salvifiche dei sieri sperimentali e delle contorte misure di prevenzione sanitaria. Senza libertà interiore e senza il coraggio che essa può infondere, anche l’intelligenza si oscura, fino a non vedere le cose più semplici e a non percepire le più abominevoli contraddizioni, a non scandalizzarci per le più spregevoli violazione dei diritti nostri ed altrui. Insomma, l’invito a riaprire la mente è, se ci si sofferma un attimo, un problema di vita o di morte, non tanto fisica, quanto civile e soprattutto spirituale.
Analizziamo ora brevemente gli effetti del dl 24 sulle nostre vite.
Sintesi della situazione sul fronte lavorativo dal 1° aprile
Per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario, contrariamente a quanto strombazzato sui media, il dl “riaperture” è peggiorativo perché prolunga arbitrariamente il termine dell’obbligo vaccinale a fine anno, nonostante la cessazione dello stato di emergenza, divenuto ormai insostenibile e ingiustificabile.
Viene invece eliminata l’obbligatorietà vaccinale per gli esponenti delle forze dell’ordine, che possono rientrare in servizio col green pass base, ossia sottoponendosi a tampone ogni 48 ore.
Il personale scolastico e universitario rimane soggetto all’obbligo del vaccino fino al 15 giugno, ma può riprendere servizio. Nel caso dei docenti, viene fatto obbligo per il dirigente scolastico di evitare loro il contatto con gli alunni.
Di fronte a una simile follia, il dirigente scolastico può scegliere la via della disapplicazione, oppure mettere il docente in condizione di tenere lezione in modalità di didattica a distanza, fosse pure dalla sala professori in collegamento remoto.
Per gli ultracinquantenni permane l’obbligo vaccinale. Gli inadempienti tuttavia non saranno più estromessi dal lavoro, ma resteranno soggetti alla sanzione di 100 euro.
Fatti salvi i distinguo suddetti, per tutti i lavoratori fino al 30 aprile permane l’obbligo del green pass base per accedere al luogo di lavoro.
Sintesi della situazione sul fronte marchio verde dal 1 al 30 aprile
– Accesso libero per:
o ristoranti e bar in caso di consumazione all’aperto
o tutti i negozi
o alberghi e ristoranti degli alberghi (se riservati ai soli ospiti)
o uffici postali e banche
o mezzi pubblici per il trasporto urbano,
o i pazienti che si recano nelle strutture sanitarie
– Accesso con green pass base (tampone):
o mezzi pubblici di trasporto extra urbano;
o biblioteche, musei, luoghi della cultura
o ristoranti e bar in caso di consumazione all’interno, mense e catering continuativo su base contrattuale;
o università;
o concorsi pubblici, corsi di formazione pubblici e privati;
o colloqui visivi in presenza con i detenuti e gli internati all’interno degli istituti penitenziari per adulti e minori.
– Accesso con super green pass
o cinema, teatri;
o discoteche, sale da ballo;
o piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra e di contatto, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, per le attività che si svolgono al chiuso, nonché spazi adibiti a spogliatoi e docce, con esclusione dell’obbligo di certificazione per gli accompagnatori delle persone non autosufficienti in ragione dell’età o di disabilità;
o convegni e congressi, centri culturali, centri sociali e ricreativi, per le attività che si svolgono al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi e le relative attività di ristorazione;
o feste comunque denominate, conseguenti e non conseguenti alle cerimonie civili o religiose, nonché eventi a queste assimilati che si svolgono al chiuso;
o eventi e competizioni sportive al chiuso;
o sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
– Accesso con super green pass e tampone
o RSA, ospedali (escluso il caso dei pazienti)
Nuovi obblighi, sanzioni e restrizioni
– Estensione dell’obbligatorietà delle mascherine FFP2 su tutti i mezzi di trasporto, cinema, teatri, impianti di trasporto sciistico al chiuso e a scuola quando siano risultati 4 elementi positivi.
– Inasprimento delle sanzioni per violazione della quarantena, che viene punita come reato penale (arresto da 3 a 18 mesi).
Una completa follia che non merita ulteriori commenti.
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