Dopo due anni di sospensione dovuta alle misure anti-covid, più di quattordicimila persone, per la maggior parte giovani sui vent’anni, hanno preso parte in Francia dal 4 al 6 giugno al pellegrinaggio di Pentecoste da Parigi a Chartres: cento chilometri percorsi in tre giorni, durante i quali i pellegrini, provenienti da sedici nazioni di tutto il mondo, hanno assistito a Sante Messe tridentine e pregato sotto la guida di religiosi appartenenti a ordini tradizionalisti.
Qui vi propongo la traduzione del discorso tenuto prima della Messa di Pentecoste da Jean de Tauriers, presidente dell’associazione Notre-Dame de Chrétienté.
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“Siamo cattolici ordinari che vogliono praticare la forma straordinaria”
di Jean de Tauriers
Cari amici pellegrini, che gioia incontrarvi oggi, in questa domenica di Pentecoste, nel pellegrinaggio della cristianità! Che gioia festeggiare con voi il nostro quarantesimo anniversario!
L’avventura del pellegrinaggio è passata attraverso gli anni, le generazioni si sono succedute dal 1983. Gli anziani hanno vissuto la persecuzione e poi la pace liturgica sotto i papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. I giovani pellegrini scoprono con stupore la gelida durezza del motu proprio Traditionis custodes e le risposte della Congregazione per il culto divino, con la sua panoplia di restrizioni, punizioni, precisazioni burocratiche, minacce.
Guardatevi, cari pellegrini! Si vede: siete nostalgici di un’epoca passata! È ovvio: volete vivere ai margini della Chiesa, nei ghetti!
Siamo seri: la metà di voi ha meno di vent’anni. I vostri nonni non hanno nemmeno conosciuto il periodo prima del Vaticano II. Un giorno le nostre autorità dovranno guardare alla realtà: quella molto semplice, che è ovvia: siamo cattolici ordinari che vogliono praticare la forma straordinaria.
Pellegrini della cristianità, siete venuti a fare un ritiro spirituale di conversione in questi tre giorni di Pentecoste. Questa è la salvezza eterna e niente nella vostra vita è più importante. Siete venuti a pregare e volete farlo con la liturgia tridentina, nella forma tradizionale. Ecco il motivo della vostra partecipazione a questo pellegrinaggio. Siete venuti anche a incontrare ascoltare i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i seminaristi incaricati dell’accompagnamento spirituale. Durante questi tre giorni venite incontro alla grazia di Dio e gridate il Vangelo, come chiedeva san Charles de Foucauld.
È così complicato capirlo?
Le recenti restrizioni che hanno impedito ad alcuni chierici diocesani di venire al pellegrinaggio sono strazianti e ci rattristano profondamente. Siamo in unione di preghiera con tutti coloro che hanno subito il divieto di fare il pellegrinaggio.
Cari pellegrini, voi non siete responsabili dell’attuale crisi della Chiesa, della scomparsa della pratica religiosa, dei seminari vuoti, dei catechismi inconsistenti, del relativismo ambientale.
Non siete responsabili dei compromessi della morale cattolica, del disastro dell’insegnamento. Non siete responsabili dei divieti contro le Messe pubbliche, le ordinazioni, i sacramenti e persino dei divieti contro le tonache, siano essi dovuti al Covid o a Traditionis custodes.
Voi avete ereditato questa società senza Dio. Dovete allevare i vostri figli e trasmettere la fede per la loro salvezza che impegna la vostra.
Come si può, nella situazione attuale, essere rimproverati per aver scelto parrocchie, sacerdoti, catechismi e scuole tradizionali?
Preghiamo il Santo Padre perché guardi alla vita quotidiana dei cattolici.
Noi non siamo sottili teologi, grandi esegeti delle intenzioni nascoste del Vaticano II, né raffinati liturgisti. Siamo semplici famiglie cattoliche che vogliono rimanere cattoliche in un mondo che non lo è più.
Tutti i pellegrini, i camminatori e gli angeli custodi pregheranno per le intenzioni del Santo Padre, dei nostri vescovi e della Chiesa, affinché non siamo privati dei sacramenti e perché i nostri sacerdoti possano esercitare il loro apostolato in pace.
In questa bella festa di Pentecoste, so che non vi manca questa speranza che, come ci dice san Paolo, “non delude, perché l’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori dallo Spirito Santo”.
Abbiamo scelto quest’anno, per noi così importante, di celebrare il Sacro Cuore, speranza e salvezza delle nazioni. Il Sacro Cuore è una devozione per il nostro tempo, è il cuore di Dio che si china sull’uomo, una discesa di Dio piena di compassione per l’umanità.
Nel 2023, il prossimo anno, celebreremo il 150° anniversario della legge che dichiara di pubblica utilità la costruzione del Sacro Cuore di Montmartre, santuario dell’adorazione eucaristica e della misericordia divina. Celebreremo anche il centesimo anniversario del completamento della sua costruzione nel 1923.
Non tutto andava meglio prima, ma ci piace questo momento in cui la Repubblica ha incoraggiato la costruzione di chiese e ha messo Dio al di sopra delle leggi umane.
Comprendiamo meglio quanto fossero vere le parole di san Giovanni Paolo II quando ci diceva che “una democrazia senza valori si trasforma facilmente in un totalitarismo dichiarato o subdolo”.
Il Santo Padre ci ha appena dato l’esempio con la consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria.
Perché i vescovi di Francia non dovrebbero consacrare le loro diocesi al Sacro Cuore l’anno prossimo, nella festa dell’Assunzione?
Niente sembra più urgente.
Vorrei concludere parlandovi della vostra associazione, Notre-Dame de Chrétienté, che organizza il pellegrinaggio di Chartres.
Abbiamo bisogno prima di tutto delle vostre preghiere e poi anche di braccia, cervelli e sostegno finanziario.
Cari pellegrini, mi rivolgo prima a voi. Non dimenticate di ringraziare i meravigliosi giovani (e anche i meno giovani) dei vari servizi di sostegno che permettono il pellegrinaggio.
Cari pellegrini del Dipartimento di sostegno e altri servizi, ricordate anche voi di ringraziare i pellegrini per le loro preghiere. Sono i vostri successori di domani, siate bravi a reclutare sergenti!
Sostenete Notre-Dame de Chrétienté. Seguite le nostre attività durante tutto l’anno: ritiri, formazione, memorie, corsi universitari.
Siate presenti l’8 ottobre alla Messa di ringraziamento nella chiesa di St Roch a Parigi per il nostro quarantesimo anniversario.
Partecipate come evangelisti nel capitolo di Emmaus. Andate con loro in periferia! Non sarete soli: ventimila pellegrini pregheranno con voi. Con san Charles de Foucauld, preghiamo questo pomeriggio perché sappiano toccare i cuori.
Tra le tante intenzioni di questo pomeriggio, vi chiedo di pregare per una madre, grande amica del pellegrinaggio, molto malata.
Non dimenticate i nostri amici, molto legati all’associazione, recentemente chiamati a Dio: madame Pozzetto, il comandante Beth, Eric Angier de Lohéac, Christine Rudent, Dominique Neveu, Eric Van Rie, Jean-Pierre Hachard, Didier Raynal, Agnès Artur, Hervé e Herrade Pinoteau. Chiedo scusa per quelli che ho dimenticato.
Nostra Signora della Santa Speranza, convertici. Nostra Signora di Parigi, prega per noi. Nostra Signora di Chartres, prega per noi.
Fonte: lesalonbeige.fr