Testimonianze / Il tesoro della Messa antica. 9
Cari amici di Duc in altum, le vostre testimonianze sulla Santa Messa vetus ordo compongono ormai un grande affresco ricco di bellezza e verità. Grazie per tutti i contributi. Continuate a inviarli: sono di edificazione per molti.
Scrivete a: venietvide.missa@gmail.com
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Carissimo Aldo Maria, grazie per questa meravigliosa iniziativa! Vorremmo portare anche la nostra testimonianza riguardo la Messa Gregoriana.
Come sa, qui in Austria l’ecumenismo ha provocato un progressivo adattamento della liturgia cattolica a quella protestante, tanto da divenire una cosa sola. Non vi è ormai alcuna differenza tra l’assistere a un rito protestante o a una “messa” pseudo-cattolica. Il sensus fidei del popolo però ha fiutato ben presto l’inganno; ecco che sono germogliate un po’ ovunque comunità (sempre più numerose) intorno a coraggiosi sacerdoti che celebrano vetus ordo. Purtroppo sono comunità quasi catacombali, perseguitate dalle diocesi e che, quindi, non fanno alcuna pubblicità. Per questo, venirne a conoscenza non è proprio facilissimo.
Ma torniamo a noi: non riuscivamo più ad assistere a una messa protestantizzata senza uscirne profondamente turbati. La domenica dovevamo farci violenza per entrare in una chiesa… ne uscivamo sempre più tristi e nervosi. Un giorno un amico, ascoltando i nostri sfoghi, ci invita a partecipare a una Messa vetus ordo in una piccola cappella a mezz’ora da casa. Eravamo preoccupati per i nostri tre bimbi, fra i quali il piccolo, di soli due anni, piuttosto vivace. Avrebbero accettato? Come avrebbero reagito a una lingua così nuova per loro, al silenzio, all’austerità? Che sciocchi a dubitare dei bambini!
Usciti dalla nostra prima Messa Gregoriana, il figlio di otto anni ci guarda negli occhi ed esclama: “D’ora in poi torneremo solo qui. Qui ho sentito la Presenza di Dio. Qui è diverso…è più bello. Poi si riceve Gesù in ginocchio e in bocca. Non Lo voglio più ricevere in mano, mai più”. Vi assicuro che nostro figlio non è un san Domenico Savio e noi, quando abitavamo ancora in Italia, eravamo tipici e convinti frequentatori delle “messe parrocchiali rock”. Mai ci eravamo posti il problema della Comunione sulla lingua. I nostri figli sono bambini come tutti gli altri. Eppure hanno imparato senza difficoltà ogni risposta in latino, ogni preghiera, compresi Gloria e Credo (mentre in italiano dimenticano sempre dei pezzi). Inoltre, il piccolo di due anni miracolosamente non si è mosso… Ora che di anni ne ha sei, risponde in latino e fa tutto ciò che fanno tutti senza problemi e senza sconti: una danza ordinata e comunitaria fatta di inchini verso Cristo, di ginocchia che si piegano, di mani che ripetono più volte il segno della croce. Il suo desiderio ora è poter servire il sacerdote sull’altare!
Pochi mesi dopo il nostro primo incontro con la Messa Gregoriana è nata la quarta bimba, con la Trisomia 21, che ora ha tre anni. È sempre stata buona durante la Messa e anche ora partecipa cantando e rispondendo “Amen!” alle invocazioni recitate in latino! Mentre, quando ci capita di andare alla messa novus ordo, dobbiamo sempre portarla fuori, perché inizia a piangere con rabbia e a fare capricci. Non abbiamo idea di cosa le succeda, ma è incredibile la sua reazione, quasi allergica, al nuovo rito. Credo ci sia troppa confusione… Mentre, durante la Messa vetus ordo, durante l’elevazione, punta il ditino verso l’altare esclamando “Gesù! Ecco Gesù!” e corre per prima a inginocchiarsi per ricevere la benedizione del sacerdote. Sta così, ferma, in ginocchio, fino alla fine della distribuzione della Comunione, fissando con sguardo pieno di meraviglia tutti quelli che si inginocchiano di fianco a lei per ricevere Gesù sulla lingua. Il sacerdote mi ha raccontato che da quando c’è lei lì accanto, le persone ricevono finalmente Gesù con un gran sorriso! E pensare che nelle messe “protestantizzate” spesso venivamo cacciati dalla chiesa perché avevamo troppo figli, potenziali disturbatori, ed eravamo invitati a partecipare solo alle messe fatte apposta per i bambini, oppure a lasciare i bambini nei cosiddetti “acquari”, cioè in stanze adiacenti alla chiesa con speciali baby-sitter pagate dalla diocesi per intrattenerli. Una vera e propria diavoleria.
Per concludere, da quella prima volta, non riusciamo più a fare a meno della Messa Gregoriana! Anche quando viaggiamo, il criterio per scegliere un luogo dove soggiornare piuttosto che un altro è il fatto che ci sia una Messa Gregoriana nei dintorni…
Ora siamo finalmente sereni!
Elena, Enrico, Philipp, David, Samuel, Miriam
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Era una calda domenica di settembre, quando la prima volta ho partecipato alla Santa Messa vetus ordo.
Mi ero costruita il velo muliebre ed ero impaziente, tant’è che durante la notte riuscii a riposare poco o niente. La domenica mi recai in chiesa di buon’ora per la recita del Santo Rosario e, durante la Santa Messa, seguii attentamente il Messale.
Durante il bellissimo atto di elevazione dell’ostia e del calice, piansi. Non so descrivere ciò che accadde fuori e dentro di me, ma ne colsi tutta la potenza.
Tutta la Grazia dal Cielo era scesa giù e non ricordo quanto tempo restai inginocchiata a contemplare quel Mistero. Questa è la Messa!
Lasciata la chiesa, mi avviai nei vicoli per tornare a casa e mentre camminavo fui inondata da un intenso profumo di rose.
Eppure non vi erano roseti o fiorai lungo la strada.
Maria Grazia
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Carissimo Aldo Maria, sono un’assidua lettrice del suo blog. Io non ho esperienza di Messa “antica”. Vivo in un piccolo paese di montagna, e la Messa antica la celebrano in città, a trenta chilometri, solo la domenica. Io non riesco a guidare in città. Ci sono stata una sola volta con mio nipote. La chiesetta era piena di gente. Nonostante io conosca abbastanza il latino, ho faticato a seguire. Mi sarebbe piaciuto frequentare ancora, anche se non ho avuto sconvolgimenti come leggo nelle varie testimonianze da lei pubblicate. Purtroppo non ne ho la possibilità. Sono andata un po’ in crisi e ho chiesto al Signore di farmi capire. Lui, nella Sua immensa misericordia, mi ha messo nel cuore questo: ovviamente il meglio è auspicabile, ma l’importante è il desiderio di incontrarLo che fa la differenza e, se questo desiderio è forte, sincero e fedele, l’incontro che ti cambia la vita avviene anche in una povera chiesa di montagna, dove non tutto è perfetto, i canti lasciamo perdere. Ed è quello che cerco di fare nella povertà del mio nulla che dono a Lui.
Grazie se ha avuto la bontà di ascoltare e leggere una piccola montanara.
Maria Rosa
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Le precedenti puntate sono apparse in Duc in altum il 7, 14, 21, 28 aprile e il 5, 12 e 26 maggio e il 2 giugno 2022.