Un altro esempio di “Chiesa arcobaleno”, uno dei tanti…
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L’arcidiocesi di Chicago, retta dal cardinale Blase Cupich, ha permesso a due laici di tenere una riflessione durante una Messa domenicale, sebbene le norme prevedano che le omelie possano essere predicate solo da ministri ordinati.
Il tutto è avvenuto domenica 19 giugno alla Old St. Patrick Church.
Invece di tenere l’omelia, dopo il Vangelo il celebrante ha invitato all’ambone due uomini per offrire una riflessione per la festa del papà, una consuetudine della parrocchia.
I due uomini – Alex Shingleton e Landon Duyka – hanno dunque descritto come “miracolo” il loro matrimonio civile omosessuale e l’adozione di due figlie, paragonando questi momenti alla moltiplicazione dei pani e dei pesci.
“Questa settimana Chicago celebra il Pride e oggi è la festa del papà, e opportunamente noi spuntiamo entrambe le caselle”, ha detto uno dei due, tra le risate dei fedeli. “Siamo onesti, probabilmente non ci sono molti papà gay che parlano per la festa del papà in molte chiese cattoliche del pianeta”.
Sebbene la parrocchia non abbia ufficialmente definito la riflessione dei due uomini come omelia, essa è avvenuta dopo la lettura del Vangelo – quando di solito si tiene l’omelia – e subito prima della benedizione dei padri e poi della recita del Credo.
Durante la loro riflessione, i due intervenuti hanno detto di essersi sentiti sgraditi in altre chiese cattoliche nel corso degli anni, ma di essere rimasti colpiti dal messaggio di “radicale inclusività” di Old St. Patrick.
Hanno inoltre ricordato che quando arrivarono per la prima volta in parrocchia parteciparono a una “riunione Lgbt” durante la quale un sacerdote disse che “mentre altre chiese cattoliche e i loro leader possono essere sordi, la Old St. Pat ha capito tutto”.
“Oggi abbiamo ascoltato il Vangelo in cui Gesù sfama le masse con cinque pani e due pesci, chiaramente un miracolo. Qualcosa di inspiegabile, inaspettato e davvero meraviglioso: qualcosa di piccolo è diventato una benedizione enorme”, ha detto Shingleton. “Ebbene, il nostro viaggio verso la paternità è stato segnato da una serie di eventi che inizialmente piccoli, ma che sono diventati grandi benedizioni. E anche se non corrispondono alla definizione rigorosa di miracolo – il che significa che nessuno si guadagnerà la santità qui oggi – sono comunque inspiegabili, inaspettati e davvero meravigliosi”.
Gli uomini hanno raccontato di aver discusso di volere dei figli già al loro primo appuntamento, nel 2004. “Il primo miracolo della nostra storia è avvenuto nel 2007, quando il matrimonio gay – che allora si chiamava unione civile – è diventato legale nel Regno Unito, da cui provengo”, ha detto Shingleton.
La coppia ha definito l’adozione di due bambine un ulteriore miracolo, dato che è avvenuta in un periodo in cui molti Stati non consentivano alle coppie dello stesso sesso di adottare. “E l’ultimo miracolo della nostra storia è qui, nella Old St. Pat”, ha detto Duyka.
La coppia, ha aggiunto Duyka, ha vissuto in città diverse e ha sperimentato parrocchie cattoliche diverse, in molte delle quali non si sentirono accolti. In un’omelia il matrimonio gay fu definito peccaminoso e i parrocchiani non volevano stringere loro la mano durante il segno della pace.
“Volevamo crescere i nostri figli nella Chiesa cattolica” ha detto ancora Duyka. “Ma non volevamo esporre le nostre figlie al bigottismo e far loro provare vergogna o intolleranza per la famiglia di provenienza”.
I due uomini hanno detto di essersi sentiti invece pienamente accolti e confermati all’Old St. Patrick’s, frequentata da ormai dieci anni.
“In questa festa del papà, durante il Pride, preghiamo che, se vi sarà mai data l’opportunità di difendere le famiglie come la nostra, lo facciate”, ha detto Duyka. “Perché le nostre voci sono molto forti, ma non sono abbastanza forti senza la vostra”.
Fonte: pillarcatholic.com