Che cosa significa il crollo dei cattolici in Germania?
di Luke Coppen
La notizia che nel 2021 un numero record di persone ha formalmente lasciato la Chiesa cattolica in Germania riaccende il dibattito sulla controversa “via sinodale” del Paese.
Il 27 giugno la Conferenza episcopale tedesca ha annunciato che l’anno scorso 359.338 persone sono uscite dalla Chiesa cattolica, con un enorme aumento rispetto al 2020, quando se ne erano andate 221.390 persone. Il massimo precedente era stato di 272.771, registrato nel 2019.
Gli ultimi dati ufficiali suggeriscono che le uscite dalla Chiesa cattolica tedesca stanno accelerando. Cosa significa questo per i sostenitori della via sinodale e per i suoi oppositori?
Il punto di vista dei sostenitori
Per i sostenitori del cammino sinodale, i dati negativi sono una conferma del fatto che la Chiesa cattolica in Germania ha bisogno di una revisione radicale. Gli organizzatori dell’iniziativa hanno sempre riconosciuto che la Chiesa locale è in crisi, sostenendo che la via sinodale è la risposta necessaria.
I vescovi tedeschi hanno deciso di lanciare l’iniziativa di riforma nel 2019, a seguito di uno storico rapporto sugli abusi noto come studio MHG. La via sinodale riunisce vescovi e laici per discutere quattro temi principali: il potere, i sacerdoti, il ruolo delle donne nella Chiesa e la sessualità. I suoi difensori sostengono che questi argomenti sono stati ricavati direttamente dallo studio MHG. I critici invece non sono d’accordo e accusano il cammino sinodale di “strumentalizzare” la crisi degli abusi.
Commentando le ultime statistiche, il presidente della Conferenza episcopale, monsignor Georg Bätzing, ha ammesso che sono desolanti: “I dati del 2021 mostrano la profonda crisi in cui ci troviamo come Chiesa cattolica in Germania. Non c’è nulla da indorare. Sono profondamente scosso dal numero estremamente elevato di persone che lasciano la Chiesa”.
Bätzing ha notato che coloro che se ne vanno non sono solo cattolici poco legati alle loro parrocchie. Ci sono sempre più prove, ha detto, che anche persone un tempo molto impegnate nella vita parrocchiale se ne stanno andando. In effetti, ci sono persino casi di sacerdoti anziani che abbandonano la Chiesa cattolica per la vecchia comunità cattolica tedesca.
Anticipando le critiche sul fatto che il cammino sinodale non ha avuto alcun impatto sul flusso in uscita, Bätzing ha detto che l’iniziativa “evidentemente non è ancora arrivata a contatto con i credenti”. In altre parole, i cambiamenti che i sostenitori della via sinodale sperano di attuare non sono ancora avvenuti, e questo sarebbe il motivo per cui i numeri rimangono sconfortanti.
Bätzing ha aggiunto che le cifre del 2021 lo sfidano “a continuare con coraggio sulla strada che la Chiesa ha scelto”, oltre che a sensibilizzare sul contributo dei cattolici tedeschi alla società e alla Chiesa globale.
Sebbene il vescovo non l’abbia detto, è probabile che altri sostenitori della via sinodale sostengano che molte partenze del 2021 sono legate agli sconvolgimenti nell’arcidiocesi di Colonia, che hanno dominato le cronache cattoliche tedesche lo scorso anno. Il cardinale Rainer Maria Woelki – scettico sul cammino sinodale – ha lottato per governare la diocesi più grande e presumibilmente più ricca del Paese, in mezzo a un’importante denuncia di abusi e a una visita apostolica ordinata da papa Francesco. Ma i sostenitori del cardinale negano che i problemi di Woelki siano la causa degli abbandoni record.
Vale la pena notare che negli ultimi dati ci sono anche alcune buone notizie. Il numero di battesimi è passato dai 104.610 nel 2020 ai 141.992 del 2021. Il numero di matrimoni in chiesa è quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente (11.018 nel 2020; 20.140 nel 2021). E anche le prime comunioni sono aumentate, passando da 139.752 a 156.574. Tutto ciò, comunque, potrebbe essere semplicemente il risultato di restrizioni più lasche sul coronavirus.
Il punto di vista degli oppositori
I critici della via sinodale probabilmente sosterranno che l’iniziativa è stata avviata da più di due anni e non ha avuto il minimo impatto sulle cifre.
Potrebbero anche vedere i numeri come un’ulteriore prova che la via sinodale è un’impresa d’élite, un esercizio condotto da “cattolici professionisti” (la Chiesa cattolica è il secondo più grande datore di lavoro in Germania dopo lo Stato). A sostegno della loro argomentazione, potrebbero far notare che nello scorso ottobre una riunione della via sinodale è stata bruscamente sospesa perché non c’erano abbastanza partecipanti per formare un quorum.
I critici potrebbero anche sottolineare che solo 1.500 persone si sono unite alla Chiesa nel 2021, mentre 4.116 persone sono state formalmente riammesse, il che suggerisce che il cattolicesimo tedesco sta facendo poco per attirare nuovi arrivati, mentre sta riversando energie nei dibattiti interni.
Gli scettici potrebbero anche sostenere che le posizioni radicali adottate dai membri della via sinodale stanno accelerando il declino della Chiesa tedesca. I partecipanti hanno appoggiato bozze di documenti che chiedono donne sacerdote, benedizioni per unioni tra persone dello stesso sesso e modifiche al Catechismo della Chiesa cattolica sull’omosessualità.
I membri di un’iniziativa cattolica tedesca chiamata “Nuovo inizio” affermano che la traiettoria della via sinodale sta alienando un numero significativo di fedeli del Paese, oltre ad allarmare i cattolici di tutto il mondo.
Preoccupante è il fatto che l’anno scorso il numero dei partecipanti alla Messa sia sceso sotto la soglia del milione, con una media di 923 mila presenze, rispetto al milione e 300 mila del 2020.
Sia i sostenitori che gli oppositori del cammino sinodale cercano l’appoggio del papa. Quando si parla dell’iniziativa, papa Francesco fa riferimento alla sua lettera del 2019 ai cattolici tedeschi. Recentemente ha sottolineato di aver impiegato un mese per scriverla personalmente, senza coinvolgere la Curia romana. Ha ripetuto più volte che la lettera riassume tutto ciò che vuole dire sulla questione.
In Germania, tuttavia, ci sono interpretazioni fortemente divergenti sulla lettera. I sostenitori della via sinodale la considerano ampiamente favorevole, anche se offre alcuni elementi di guida paterna. I critici sottolineano invece i passaggi in cui il papa lamenta il “decadimento della fede” in Germania e chiede sforzi vigorosi per l’evangelizzazione, argomento che, a loro dire, è notevolmente assente dall’agenda dell’iniziativa.
Un’ottima chiesa evangelica
Gli ultimi commenti pubblici di papa Francesco sul cammino sinodale contenevano una vera e propria battuta a spese del vescovo Bätzing. Il papa ha ricordato di aver detto al vescovo che “in Germania c’è una Chiesa evangelica molto buona. Non ne abbiamo bisogno due”.
La Chiesa evangelica in Germania (EKD), federazione di venti chiese regionali luterane, riformate e unite, dà l’ordinazione sacerdotale alle donne e permette le benedizioni di coppie formate da persone dello stesso sesso, cambiamenti che probabilmente saranno approvati dal cammino sinodale quando si concluderà nella primavera del 2023.
A marzo l’EKD ha riferito che 280 mila persone l’hanno formalmente abbandonato nel 2021. Si tratta di un numero inferiore rispetto alle 360 mila che hanno abbandonato la Chiesa cattolica nello stesso periodo e quindi potrebbe essere visto come un punto a favore dei sostenitori della via sinodale. Tuttavia, gli evangelici sono meno numerosi: nel 2021 in Germania c’erano 21,6 milioni di cattolici, contro 19,7 milioni di protestanti.
Per gli oppositori della via sinodale, invece, l’emorragia della Chiesa evangelica dimostra che le donne prete e le benedizioni per le coppie omosessuali non fanno nulla per fermare la disaffezione.
Una crisi continentale
Le nuove cifre sono quindi una sorta di test di Rorschach: sostenitori e oppositori della via sinodale vi vedono schemi diversi. Ma per entrambi sono una conferma delle loro convinzioni più profonde sui meriti o sui pericoli dell’iniziativa.
La Chiesa sta perdendo cattolici a un ritmo allarmante non solo in Germania, ma anche altrove in Europa. Se i numeri appaiono particolarmente crudi in Germania, è perché il Paese ha la popolazione più numerosa del continente (al di fuori della Russia) e i funzionari della Chiesa tengono meticolosamente traccia delle cifre [per via della questione sulla tassa religiosa].
Ma in tutta Europa (comprese roccaforti come la Polonia e Malta), la Chiesa viene erosa da profondi processi storici solitamente riassunti da parole come “secolarizzazione” e “modernità”. La via sinodale è l’attuale punto di riferimento per i dibattiti su come la Chiesa dovrebbe rispondere a queste sfide a lungo termine. Ma sembra improbabile che l’iniziativa tedesca possa offrire un qualche tipo di risoluzione.
Fonte: pillarcatholic.com
https://www.pillarcatholic.com/p/what-do-plummeting-catholic-numbers
La notizia che nel 2021 un numero record di persone ha formalmente lasciato la Chiesa cattolica in Germania riaccende il dibattito sulla controversa “via sinodale” del Paese.
Il 27 giugno la Conferenza episcopale tedesca ha annunciato che l’anno scorso 359.338 persone sono uscite dalla Chiesa cattolica, con un enorme aumento rispetto al 2020, quando se ne erano andate 221.390 persone. Il massimo precedente era stato di 272.771, registrato nel 2019.
Gli ultimi dati ufficiali suggeriscono che le uscite dalla Chiesa cattolica tedesca stanno accelerando. Cosa significa questo per i sostenitori della via sinodale e per i suoi oppositori?
Il punto di vista dei sostenitori
Per i sostenitori del cammino sinodale, i dati negativi sono una conferma del fatto che la Chiesa cattolica in Germania ha bisogno di una revisione radicale. Gli organizzatori dell’iniziativa hanno sempre riconosciuto che la Chiesa locale è in crisi, sostenendo che la via sinodale è la risposta necessaria.
I vescovi tedeschi hanno deciso di lanciare l’iniziativa di riforma nel 2019, a seguito di uno storico rapporto sugli abusi noto come studio MHG. La via sinodale riunisce vescovi e laici per discutere quattro temi principali: il potere, i sacerdoti, il ruolo delle donne nella Chiesa e la sessualità. I suoi difensori sostengono che questi argomenti sono stati ricavati direttamente dallo studio MHG. I critici invece non sono d’accordo e accusano il cammino sinodale di “strumentalizzare” la crisi degli abusi.
Commentando le ultime statistiche, il presidente della Conferenza episcopale, monsignor Georg Bätzing, ha ammesso che sono desolanti: “I dati del 2021 mostrano la profonda crisi in cui ci troviamo come Chiesa cattolica in Germania. Non c’è nulla da indorare. Sono profondamente scosso dal numero estremamente elevato di persone che lasciano la Chiesa”.
Bätzing ha notato che coloro che se ne vanno non sono solo cattolici poco legati alle loro parrocchie. Ci sono sempre più prove, ha detto, che anche persone un tempo molto impegnate nella vita parrocchiale se ne stanno andando. In effetti, ci sono persino casi di sacerdoti anziani che abbandonano la Chiesa cattolica per la vecchia comunità cattolica tedesca.
Anticipando le critiche sul fatto che il cammino sinodale non ha avuto alcun impatto sul flusso in uscita, Bätzing ha detto che l’iniziativa “evidentemente non è ancora arrivata a contatto con i credenti”. In altre parole, i cambiamenti che i sostenitori della via sinodale sperano di attuare non sono ancora avvenuti, e questo è il motivo per cui i numeri rimangono sconfortanti.
Bätzing ha aggiunto che le cifre del 2021 lo sfidano “a continuare con coraggio sulla strada che la Chiesa ha scelto”, oltre che a sensibilizzare sul contributo dei cattolici tedeschi alla società e alla Chiesa globale.
Sebbene il vescovo non abbia fatto questa affermazione, è probabile che altri sostenitori della via sinodale affermino che molte partenze del 2021 sono legate agli sconvolgimenti nell’arcidiocesi di Colonia, che hanno dominato le cronache cattoliche tedesche lo scorso anno. Il cardinale Rainer Maria Woelki – scettico sul cammino sinodale – ha lottato per governare la diocesi più grande e presumibilmente più ricca del Paese, in mezzo a un’importante denuncia di abusi e a una visita apostolica ordinata da papa Francesco. Ma i sostenitori del cardinale negano che i problemi di Woelki siano la causa degli abbandoni record.
Vale la pena notare che ci sono alcune buone notizie negli ultimi dati. Il numero di battesimi è passato dai 104.610 nel 2020 ai 141.992 del 2021. Il numero di matrimoni in chiesa è quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente (11.018 nel 2020; 20.140 nel 2021). E anche le prime comunioni sono aumentate, passando da 139.752 a 156.574. Questo, tuttavia, potrebbe essere semplicemente il risultato di restrizioni più lasche sul coronavirus.
Il punto di vista degli oppositori
I critici della via sinodale probabilmente sosterranno che l’iniziativa è stata avviata da più di due anni e non ha avuto il minimo impatto sulle cifre.
Potrebbero anche vedere i numeri come un’ulteriore prova che la via sinodale è un’impresa d’élite, un esercizio condotto da “cattolici professionisti” (la Chiesa cattolica è il secondo più grande datore di lavoro in Germania dopo lo Stato). A sostegno della loro argomentazione, potrebbero far notare che nello scorso ottobre una riunione della via sinodale è stata bruscamente sospesa perché non c’erano abbastanza partecipanti per formare un quorum.
I critici potrebbero anche sottolineare che solo 1.500 persone si sono unite alla Chiesa nel 2021, mentre 4.116 persone sono state formalmente riammesse, il che suggerisce che il cattolicesimo tedesco sta facendo poco per attirare nuovi arrivati, mentre sta riversando energie nei dibattiti interni.
Gli scettici potrebbero anche sostenere che le posizioni radicali adottate dai membri della via sinodale stanno accelerando il declino della Chiesa tedesca. I partecipanti hanno appoggiato bozze di documenti che chiedono donne sacerdote, benedizioni per unioni tra persone dello stesso sesso e modifiche al Catechismo della Chiesa cattolica sull’omosessualità.
I membri di un’iniziativa cattolica tedesca chiamata “Nuovo inizio” affermano che la traiettoria della via sinodale sta alienando un numero significativo di fedeli del Paese, oltre ad allarmare i cattolici di tutto il mondo.
Preoccupante è il fatto che l’anno scorso il numero dei partecipanti alla Messa sia sceso sotto la soglia del milione, con una media di 923 mila presenze, rispetto al milione e 300 mila del 2020.
Sia i sostenitori che gli oppositori del cammino sinodale cercano l’appoggio del papa. Quando si parla dell’iniziativa, papa Francesco fa riferimento alla sua lettera del 2019 ai cattolici tedeschi. Recentemente ha sottolineato di aver impiegato un mese per scriverla personalmente, senza coinvolgere la Curia romana. Ha ripetuto più volte che la lettera riassume tutto ciò che vuole dire sulla questione.
In Germania, tuttavia, ci sono interpretazioni fortemente divergenti sulla lettera. I sostenitori della via sinodale la considerano ampiamente favorevole, pur offrendo alcuni punti di guida paterna. I critici sottolineano invece i passaggi in cui il papa lamenta il “decadimento della fede” in Germania e chiede sforzi vigorosi per l’evangelizzazione, argomento che, a loro dire, è notevolmente assente dall’agenda dell’iniziativa.
Un’ottima chiesa evangelica
Gli ultimi commenti pubblici di papa Francesco sul cammino sinodale contenevano una vera e propria battuta a spese del vescovo Bätzing. Il papa ha ricordato di aver detto al vescovo che “in Germania c’è una Chiesa evangelica molto buona. Non ne abbiamo bisogno di due”.
La Chiesa evangelica in Germania (EKD), federazione di venti chiese regionali luterane, riformate e unite, dà l’ordinazione sacerdotale alle donne e permette le benedizioni di coppie formate da persone dello stesso sesso, cambiamenti che probabilmente saranno approvati dal cammino sinodale quando si concluderà nella primavera del 2023.
A marzo l’EKD ha riferito che 280 mila persone l’hanno formalmente abbandonato nel 2021. Si tratta di un numero inferiore rispetto alle 360 mila che hanno abbandonato la Chiesa cattolica nello stesso periodo e quindi potrebbe essere visto come un punto a favore dei sostenitori della via sinodale. Tuttavia, all’inizio gli evangelici erano meno numerosi: nel 2021 in Germania c’erano 21,6 milioni di cattolici, contro 19,7 milioni di protestanti.
Per gli oppositori della via sinodale, invece, l’emorragia della Chiesa evangelica dimostra che le donne prete e le benedizioni per le coppie omosessuali non fanno nulla per fermare la disaffezione.
Una crisi continentale
Le nuove cifre sono quindi una sorta di test di Rorschach: sia i sostenitori che gli oppositori vi vedono schemi diversi. Ma per entrambi sono una conferma delle loro convinzioni più profonde sui meriti o sui pericoli della via sinodale.
La Chiesa sta perdendo cattolici a un ritmo allarmante non solo in Germania, ma anche altrove in Europa. Se i numeri appaiono particolarmente crudi in Germania, è perché ha la popolazione più numerosa del continente (al di fuori della Russia) e i funzionari della Chiesa tengono meticolosamente traccia delle cifre [per via della questione sulla tassa religiosa].
Ma in tutta Europa (comprese roccaforti come la Polonia e Malta), la Chiesa viene erosa da profondi processi storici solitamente riassunti da parole come “secolarizzazione” e “modernità”. La via sinodale è l’attuale punto di riferimento per i dibattiti su come la Chiesa dovrebbe rispondere a queste sfide a lungo termine. Ma sembra improbabile che l’iniziativa tedesca possa offrire un qualche tipo di risoluzione.
Fonte: pillarcatholic.com