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Padre Janvier Gbénou a papa Francesco: “Lei contraddice la tradizione cristiana”

Padre Janvier Gbénou (pseudonimo: padre Jesusmary Missigbètò), sacerdote africano che ha rivolto critiche esplicite a papa Francesco (ad esempio qui, qui e qui) e per questo è stato espulso dall’Opus Dei, ha scritto una risposta pubblica all’ultimo decreto che gli vieta di predicare, confessare e celebrare la Messa sia in pubblico sia in privato. 

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Abidjan, 1 luglio 2022

Al pontefice regnante

Papa Francesco

Carissimo Padre,

ho appena ricevuto il decreto della Congregazione per i vescovi, firmato da Lei e dal cardinale Marc Ouellet, in cui convalidate le sanzioni impostemi dalla Prelatura dell’Opus Dei perché, secondo il decreto, ho mancato di “rispetto e obbedienza al Sommo Pontefice” (Codice di diritto canonico, 273). In breve, mi è stato proibito di predicare, confessare e celebrare la Messa in pubblico e in privato.

Prendo atto della Vostra decisione, che non approvo perché è ingiusta. Inoltre, non posso, in coscienza, rinunciare alle mie critiche pubbliche a papa Francesco perché, dal 2016, Lei stesso ha gravemente mancato di “rispetto e obbedienza a Dio e al popolo di Dio”. Infatti, prima di essere papa e vescovo, Lei è un sacerdote e, secondo il Codice di diritto canonico, “nella conduzione della loro vita, i chierici sono tenuti in modo speciale a perseguire la santità poiché, essendo stati consacrati a Dio con un nuovo titolo nella ricezione degli ordini, sono dispensatori dei misteri di Dio al servizio del suo popolo” (276). Inoltre, come vescovo e papa, Lei è interessato dai seguenti canoni: “L’apostata dalla fede, l’eretico o lo scismatico incorre nella scomunica latae sententiae” (1364); “Chi in uno spettacolo o discorso pubblico, in uno scritto pubblicato o in altri usi degli strumenti di comunicazione sociale pronuncia bestemmie, ferisce gravemente i buoni costumi, esprime insulti, suscita odio o disprezzo contro la religione o la Chiesa, sia punito con una giusta pena” (1369).

O Padre, mi permetta di dirLe che è venuto meno al suo dovere di santità sacerdotale, episcopale e papale; e che ha propagato eresie e ferito gravemente i buoni costumi. E nel suo caso, più che per un semplice sacerdote o vescovo, questo è ben più grave, perché il buon esempio di un papa può fare molto bene, mentre il suo cattivo esempio può fare molto male. Ricordi le seguenti parole di Gesù Cristo, nostro Signore e Maestro, vero giudice di tutti gli uomini e anche di Papa Francesco: “A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Luca 12:48); “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. 7 Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!” (Matteo 18:6-7). Ebbene, Lei ha scandalizzato più volte il mondo intero contraddicendo la Tradizione cristiana. Lasci che ne dia ora le prove.

  1. È moralmente giusto che un cristiano, un sacerdote o un vescovo prenda l’iniziativa di chiedere leggi sulla convivenza omosessuale? Dio e la Chiesa cattolica hanno sempre detto “no”. Papa Giovanni Paolo II e il papa emerito Benedetto XVI ci hanno ricordato che ogni cristiano ha il “dovere di testimoniare la verità” e di mostrare “un’assoluta opposizione personale a tali leggi”, altrimenti commette “un atto gravemente immorale” (Congregazione per la dottrina della fede, 3 giugno 2003). Purtroppo, alla domanda <<lei ha risposto “sì”. Infatti, il 21 ottobre 2020 e il 15 settembre 2021 ha pubblicamente chiesto l’adozione di leggi sulla convivenza civile tra omosessuali (cfr. la mia prima lettera aperta): “Quello che dobbiamo fare è una legge sulla convivenza civile; hanno il diritto di essere coperti legalmente. Io ho difeso questo”. Mi permetta di farLe notare, padre, dove sta il suo errore: Lei confonde le “leggi di convivenza” con le “leggi di protezione”. Le leggi sulla coesistenza riguardano l’ideologia Lgbtq, mentre le leggi di protezione riguardano la discriminazione umana. Esistono leggi di protezione per i bambini, le donne incinte, le persone con disabilità, i migranti, i prigionieri, eccetera. Tutte queste persone hanno diritto a una considerazione e a un trattamento umano, ma non necessitano di leggi speciali sulla convivenza omosessuale.
  2. È moralmente giusto dare il sacramento dell’Eucaristia a politici pubblicamente favorevoli all’aborto che non rinunciano all’aborto? Dio e la Chiesa cattolica hanno sempre risposto “no” (cfr. Codice di diritto canonico, 915-916). Purtroppo, Lei ha invece risposto “sì”. Lo ha fatto il 15 settembre 2021, pubblicamente, con l’incredibile sostegno dei cardinali Ladaria, Peter Turkson, Wilton Gregory e degli arcivescovi Paglia e Michael Jackels. Il 29 giugno 2022, certamente in modo consapevole e premeditato, ha permesso a Nancy Pelosi, pubblicamente nota per il suo sostegno all’aborto, di ricevere la Santa Eucaristia in Vaticano, durante una Messa celebrata da lei stesso, ben sapendo che ciò era stato pubblicamente proibito a Nancy pelosi dal suo vescovo residente. In questo modo, Lei porta la Chiesa cattolica a non rispettare le proprie leggi contenute nel Codice di diritto canonico e a non rispettare Dio e il popolo cattolico.
  3. È moralmente giusto eseguire un’isterectomia (rimozione dell’utero) con il consenso di esperti medici, ma senza un’emergenza medica per la salute della madre? Dio e la Chiesa cattolica hanno sempre detto “no”. Papa Giovanni Paolo II e il papa emerito Benedetto XVI hanno chiarito che se un gruppo di esperti medici conferma a una donna che le sue future gravidanze non costituiranno una minaccia per la sua salute o la sua vita, non può essere rimosso l’utero con la scusa che le sue future gravidanze non arriveranno mai a termine (cfr. Congregazione per la dottrina della fede, 31 luglio 1993). Purtroppo, Lei e la Congregazione per la dottrina della fede avete risposto “sì”. Infatti, il 10 dicembre 2018, insieme al cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.J. (prefetto) e all’arcivescovo Giacomo Morandi (segretario), avete aperto la porta alla sterilizzazione diretta, la prima misura antinatalista della Chiesa cattolica e il primo errore della Congregazione per la dottrina della fede (cfr. la mia terza lettera aperta).
  4. È moralmente giusto dire che “l’impegno a vivere in continenza può essere proposto” ai cristiani ed è “un’opzione”? Dio e la Chiesa cattolica hanno sempre risposto “no”. Tutti i cattolici con un minimo di formazione cristiana ortodossa (e anche i non cristiani che si sforzano di vivere la legge morale naturale) sanno che la castità non è mai un’opzione ma un grave dovere morale per ogni essere umano (cfr. Catechismo della Chiesa cattolica, 2331-2400). Purtroppo, Lei invece ha risposto “sì”. Infatti, il 5 settembre 2016, lei e i vescovi della Regione pastorale di Buenos Aires avete dichiarato che “l’impegno a vivere in continenza può essere proposto. Amoris laetitia non ignora le difficoltà di questa opzione… l’opzione menzionata potrebbe, infatti, non essere realizzabile”. Inoltre, il 5 giugno 2017, lei ha ordinato che queste tre frasi fossero pubblicate come Magisterium authenticum (Acta Apostolicae Sedis, 108). In duemila anni di storia cattolica, questo è il primo errore dottrinale-morale papale così registrato negli archivi vaticani (cfr. la mia seconda lettera aperta), con il sorprendente sostegno di diversi cardinali, vescovi e sacerdoti: Parolin, Kasper, Schönborn, Coccopalmerio, Vallini, Cupich, Grech, Paglia, Forte, Scicluna, Fenoy, McElroy, Spadaro, Bordeyne, eccetera.

La mia sanzione di questa mattina chiarisce che Lei, monsignor Fernando Ocáriz [il prelato dell’Opus Dei, NdT] e il cardinale Marc Ouellet conservate ancora una capacità di giudizio morale. Perché, allora, i Vostri colpevoli e scandalosi silenzi di fronte a cardinali che mancano gravemente di “rispetto e obbedienza a Dio e al popolo di Dio”?

Ricordo altresì il cardinale Hollerich, S.J. (che ha detto pubblicamente che “l’insegnamento della Chiesa che l’omosessualità è peccato è falso”), il cardinale Marx (che ha detto pubblicamente che “l’omosessualità non è un peccato”), il cardinale Matteo Maria Zuppi (che ha permesso a padre Gabriele Davalli di benedire una coppia omosessuale in una Messa dell’11 giugno 2022), il cardinale Blase Cupich (che ha dato a padre Joe Roccasalva il permesso di far tenere a una coppia omosessuale l’omelia in una Messa del 19 giugno 2022, festa del papà), ecc.

Quale sanzione per questi cardinali infedeli all’insegnamento tradizionale della Chiesa cattolica? Nessuna. Al contrario, posizioni di responsabilità e pubblici elogi da parte di papa Francesco, mentre vengono sanzionati i sacerdoti fedeli alla Tradizione cristiana.

O Padre, che cos’è questa giustizia ingiusta di papa Francesco e del Vaticano? È sicuro che Dio possa accettare una tale ingiustizia? Perché oggi questo vento di dittatura nella Chiesa cattolica contro coloro che preferiscono obbedire alla legge divina assoluta invece di seguire la Vostra flagrante disobbedienza a questa eterna legge divina? Dopo tutto questo, pensate davvero di meritare il rispetto dei cristiani, quando li portate a offendere Dio e a disprezzare la legge eterna?

Infine, la condanna che ho ricevuto nel Decreto di questa mattina è ingiusta perché non tiene conto delle seguenti parole di Gesù Cristo (che, lo dico con rispetto, sarebbe bene che Lei, monsignor Ocáriz e il cardinale Ouellet meditaste con calma): “Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello” (Matteo 7:3-5) Quali sono i miei errori (la pagliuzza) rispetto agli errori di papa Francesco (la trave)? Spero che gli intellettuali cattolici abbiano il coraggio di difendere questa verità, per amore di Gesù e della sua Chiesa.

Qual è il più grande crimine del sacerdote africano ora sanzionato? Aver avuto l’audacia di contraddire in pubblico papa Francesco e la sua Congregazione per la dottrina della fede. Ma Gesù (trentenne) non ha forse fatto lo stesso con i capi religiosi del suo tempo (che avevano 60, 70, 80 anni) perché era la verità? Purtroppo, lo consegnarono per essere crocifisso. Eppure, è da questo sacrificio che Dio ha tratto la sua vittoria: la luce della Verità ha brillato sulle tenebre dell’errore e della menzogna. Padre carissimo, mi rifugio nel costato aperto di Gesù Crocifisso e nelle lacrime della Vergine Maria ai piedi della Croce.

Suo figlio in Gesù, Maria e Giuseppe,

Abbé Janvier Gbénou

(pseudonimo: padre Jesusmary Missigbètò)

Fonte: rorate-caeli.blogspot.com

 

Aldo Maria Valli:
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