Vescovi canterini e altari su materassini. Evviva la chiesa in uscita!
di Vincenzo Rizza
Caro Aldo Maria,
ho letto l’articolo sulla recente nomina del vescovo Staglianò a presidente della Pontificia accademica di teologia. La giusta e attesa promozione per un fine teologo che si è particolarmente distinto per originalità e ossequio al nuovo magistero. Tutti quegli sforzi sono stati infine premiati e il nostro potrà lasciare il piccolo palcoscenico di Noto (che gli andava evidentemente ormai stretto) per esibirsi su palchi ben più prestigiosi. Sanremo sarebbe stata la destinazione naturale, seppure ancora inadeguata per i talenti del Nostro.
Finalmente egli potrà estendere i benefici della sua predicazione all’intero mondo cattolico e contribuire alla formazione dei nuovi sacerdoti e alla riforma (pop)teologica. Primo passo, l’obbligo di nomina (come già fatto a Noto) di un assistente pop-teologico (qualsiasi cosa voglia dire) in ogni diocesi; secondo passo, la sostituzione del Credo con Imagine di John Lennon, canzone che anche Gesù, secondo il prelato, avrebbe recitato con convinzione; terzo passo… Imprevedibile, per ora. Perché la fantasia non ha limiti.
La rivoluzione è appena iniziata!
A chi la prossima promozione? L’asticella è sempre più alta e non è facile inventarsi qualcosa di bizzarro per superarla. Proporrei, comunque, una menzione speciale al sacerdote che ha celebrato la Messa in mare a torso nudo usando come altare un materassino; in fondo, ha interpretato alla lettera gli insegnamenti della chiesa in uscita e potrebbe degnamente sostituire Staglianò come vescovo nella sede vacante di Noto.
La situazione, purtroppo, è sempre più grave ma sempre meno seria.
Un caro saluto