Così l’Intelligent Design sfida l’evoluzionismo. La conferenza di Michael Denton
Se tutta la realtà mostra piani meticolosi e precisi, come si può pensare che sia frutto di accadimenti a caso, avvenuti non si sa né come né quando, e ovviamente nemmeno perché?
Semplicemente non si può. Ma non in obbedienza a chissà quale preconcetto. Lo dicono infatti la ragione e il buon senso. Quando poi a ripeterlo, anzi a mostrarlo, è la scienza empirica, biologica e matematica, anche il più ostinato deve arrendersi all’evidenza.
Qualcuno sostiene che, stante l’incapacità pratica dell’uomo nello spiegarsi certi fenomeni, questo sia solo un modo surrettizio per infilarci Dio. Sostanzialmente qualcosa di solo un poco più avanzato della superstizione primordiale che ascrive ai numi del Cielo i fulmini che scoppiettano nell’etere. Ma non è così.
Lo afferma il biochimico australiano Michael Denton, che non è credente e si definisce agnostico e tuttavia, proprio in quanto scienziato, ha imparato a meravigliarsi di fronte alla realtà e ad arrendersi davanti ai fatti.
Denton ha tenuto ieri una conferenza nell’Istituto aeronautico Antonio Locatelli di Bergamo, intitolata La sincronia perfetta fra la natura e il nostro essere biologico.
Senior Fellow del Center for Science and Culture del Discovery Institute di Seattle, il professor Denton è autore di opere come Evolution: A Theory in Crisis (1985) ed Evolution: Still a Theory in Crisis (2016), oltre che di capolavori quali The Miracle of the Cell (2020) e il nuovissimo The Miracle of Man: The Fine Tuning of Nature for Human Existence (2022). Gli studi di questo luminare hanno ispirato ampiamente l’Intelligent Design, l’ipotesi scientifica secondo cui non il caso, bensì una causa sia all’origine dell’universo e della vita.
Organizzato dal Centro italiano per l’Intelligent Design (CIID), in collaborazione con il Discovery Institute di Seattle (la più prestigiosa realtà scientifica per lo studio dell’Intelligent Design a livello internazionale, che ha partner e corrispondenti in tutto il mondo), la conferenza di Denton ha affrontato con taglio divulgativo questioni scientifiche di grande complessità.
Alla fine il professor Denton ha accettato di discutere le proprie tesi rispondendo ad alcune domande. Perché l’Intelligent Design, proponendosi come ipotesi scientifica alternativa all’ipotesi evoluzionista, non si sottrae al confronto schietto.
«Le sincronie che ho descritto – dice Michael Denton – dimostrano come la natura non sia solo confacente alla cellula basata sul carbonio (un fatto, questo, oramai assodato), ma come essa sia perfettamente adatta a consentire la vita di grandi organismi terrestri, endotermici, aerobici, esseri che respirano aria, che sono dotati di un sistema circolatorio avanzato, nonché di una capacità visiva di grande acutezza».
«E ci sono numerosi altri esempi» di queste sincronie. «Come le dimensioni umane medie e il design con cui siamo fatti, che è perfetto per la produzione del fuoco e per lo sviluppo di tecnologia».
«Un’implicazione di tutto ciò è che qualsiasi forma avanzata di vita basata sul carbonio possa esistere nell’Universo, essa dovrà necessariamente assomigliare all’uomo attuale. Ovvero, dopo i quattro secoli in cui l’umanità è stata considerata un mero incidente cosmico di percorso, privo di un posto speciale nell’ordine del mondo, i progressi scientifici offrono invece spunti e basi sempre maggiori per una riformulazione globale del concetto di natura: una riformulazione antropocentrica. Davvero l’uomo sta al centro della natura».
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