A New York un giudice boccia l’obbligo vaccinale: è incostituzionale
La sentenza del giudice della Corte Suprema di New York, Ralph Porzio, è davvero un’ottima notizia, non solo perché riguarda uno stato che da sempre è all’avanguardia nell’imporre il peggio dell’agenda 2030, ma perché rappresenta un forte segnale di speranza anche per noi italiani.
Merita quindi di essere condivisa nell’auspicio che possa arrivare alle orecchie dei membri della Consulta che a fine novembre saranno chiamati a esprimersi sulla costituzionalità dell’obbligo vaccinale, a causa del quale ancora oggi a numerosi nostri connazionali è negato il diritto al lavoro.
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di Wanda Massa
La sentenza riguarda la causa Garvey e altri contro la Città di New York e altri, intentata da dipendenti del DSNY (Dipartimento di Sanità della città di New York) licenziati per non aver rispettato l’obbligo vaccinale. Nell’udienza del 24 ottobre alle 14:30 presso la Corte Suprema della Contea di Richmond, il giudice Porzio ha condannato la città, elogiando i lavoratori e dichiarando l’obbligo vaccinale arbitrario e capriccioso (qui).
Porzio ha aggiunto che i firmatari – tutti tranne uno – hanno richiesto esenzioni dall’obbligo. “Hanno ricevuto dinieghi generici e vaghi. Durante il periodo in cui le loro esenzioni sono state elaborate, sono rimasti non vaccinati. Non c’era alcun motivo per cui non potessero proseguire a sottoporsi ai test e continuare a svolgere i loro compiti di dipendenti pubblici. Non c’era alcun motivo per cui la città di New York non potesse continuare a seguire una politica di vaccini o test, come l’ordine esecutivo del sindaco emesso nell’agosto del 2021“.
Il giudice ha pertanto disposto che migliaia di lavoratori del DSNY riprendessero servizio il giorno successivo, 25 ottobre alle 6.
Contro questa decisione la città di New York nella persona del sindaco, il democratico Eric Adams, e gli altri imputati hanno presentato ricorso in appello.
Una scelta impopolare e decisamente imprudente, stante la prossimità delle elezioni di medio termine.
La sentenza del 24 ottobre è come al solito ignorata dalla stampa mainstream. Sono quindi particolarmente significativi i post degli avvocati che hanno rilanciato la notizia sui social, come quello di Chad J. Laveglia, che ha commentato su twitter: “Mi chiamo Chad Laveglia. Sono un avvocato che rappresenta questi bravi uomini e donne. Il giudice ha stabilito che l’obbligo vaccinale della città è incostituzionale, viola la separazione dei poteri ed è arbitrario e capriccioso. Ha ritenuto che l’ordine del commissario, che obbliga i dipendenti pubblici e privati a vaccinarsi, fosse arbitrario e capriccioso. E ora, in sostanza, è nullo. Quindi abbiamo appena sconfitto l’obbligo di vaccinazione per ogni singolo dipendente della città, non solo per i servizi sanitari, ma anche per i Vigili del fuoco, la Polizia di New York e il Dipartimento di polizia penitenziaria. Per tutti gli uomini e le donne coraggiosi che sono stati i nostri primi soccorritori e che hanno affrontato con coraggio tutto questo, ora sono liberi e dovrebbero poter tornare al lavoro”.
Il filmato con la relativa traduzione è visionabile anche dal sito associato al canale telegram Eventi Avversi News, che commenta ottimisticamente: “Sentenze come questa convalidano la libertà medica e sottolineano il fatto che questo comportamento eccessivo non dovrà mai più accadere. E dato che il Covid non fa più paura, probabilmente altri giudici con le idee chiare si pronunceranno contro i vaccini Covid fino all’estinzione”.
Riporto le conclusioni della sentenza del giudice Ralph Porzio, che si adattano benissimo anche alla situazione nel nostro paese, dove è stato scelto di discriminare alcune categorie di persone obbligandole a sottoporsi ad un trattamento sanitario dall’efficacia mai provata e dagli effetti avversi molto gravi.
È chiaro che il Commissario alla Sanità ha l’autorità di emanare mandati di salute pubblica.
Nessuno sta negando questo, tuttavia il Commissario alla Sanità non può creare una nuova condizione di impiego per i dipendenti della città di NY.
Il Commissario alla Sanità non può proibire che un impiegato si presenti al lavoro.
Il Commissario alla Sanità non può licenziare i dipendenti.
Il Sindaco non può certamente esonerare alcuni impiegati da queste Ordini [L’ordine esecutivo di Adams del 24 marzo ha esentato gli atleti e gli artisti dall’obbligo vaccinale, ndt].
L’Ordine esecutivo n.62 rende tutti questi obblighi vaccinali arbitrari e capricciosi.
Essere vaccinati non preserva un individuo dal contrarre o trasmettere il Covid 19.
Al momento di questa sentenza, le linee guida del CDC riguardanti la quarantena e l’isolamento sono le stesse per i vaccinati e i non vaccinati.
I Ricorrenti non possono essere licenziati per aver scelto di proteggere sé stessi.
Abbiamo imparato nel corso della pandemia che il vaccino contro il Covid 19 non è assoluto.
Si verificano recidive anche tra chi è vaccinato e ha ricevuto il booster.
Il presidente J. Biden ha detto che la pandemia è terminata.
Lo stato di NY ha posto fine allo stato di emergenza per Covid 19 oltre un mese fa.
Come questa Corte ha affermato nella sua decisione riguardo alla questione Rivicci questo non è un giudizio sull’efficacia del vaccino, ma riguarda come stiamo trattando i primi soccorritori, quelli che hanno lavorato giorno dopo giorno nel pieno della pandemia. Hanno operato senza equipaggiamento protettivo. Sono stati infettati col Covid 19 creando immunità naturale.
Hanno continuato a lavorare a pieno servizio, mentre le loro richieste di esenzione erano in elaborazione.
Sono stati licenziati e desiderano tornare a lavorare per la Città che li ha scartati.
L’obbligo della vaccinazione per gli impiegati della città non riguardava solo la sicurezza e la salute pubblica, ma una questione di compliance.
Se si fosse trattato di una questione di sicurezza e salute pubblica, i lavoratori non vaccinati sarebbero stati messi in congedo nel momento stesso in cui è stato emesso l’ordine.
Se si fosse trattato di una questione di sicurezza e salute pubblica, il Commissario alla Sanità avrebbe emesso obblighi per tutti i residenti. In una città col tasso di vaccinazione di quasi l’80% non dovremmo penalizzare le persone che hanno dimostrato di lavorare con grande rischio per sé stessi e le loro famiglie, mentre noi eravamo in lockdown.
Se si fosse trattato di una questione di sicurezza e di salute pubblica, nessuno sarebbe stato esentato.
È ora per la città di NY di fare quello che è giusto e doveroso.