Dibattito / No, il governo Meloni non è la continuazione di quello Draghi
Cari amici di Duc in altum, dopo l’articolo di Fabio Battiston L’occasione persa di Draghina Melonsky (qui) e quello di Massimo Viglione Così Draghi docet et regnat. Con la Draghi-destra (qui), un lettore scrive al blog per sostenere una tesi completamente diversa. Per chi volesse intervenire ricordo la mail: blogducinaltummail.com
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Caro Valli,
sono davvero basito dalle posizioni di alcuni commentatori delle nostre parti che vedono il governo Meloni come una quasi continuazione dell’esecutivo Draghi. Prescindo dal fatto che Fratelli d’Italia è stata l’unica forza politica che si è opposta all’ammucchiata dei “migliori”, anche perché ora è in coalizione con due partiti che invece quella rovinosa coalizione l’hanno appoggiata. Vengo da anni di militanza nel Msi, mi sono sempre stati invisi gli Usa esportatori di democrazia e nella guerra in Ucraina so vedere le ragioni di entrambe le parti e non solo di una, ma un minimo di realismo politico ci vuole per leggere gli avvenimenti, perché con i voli pindarici non si va da nessuna parte, anzi si favorisce l’avversario politico dandogli facili argomenti da opporre, oltre il livore inventivo di cui già sono maestri.
Ma questi commentatori hanno ascoltato i discorsi di Giorgia Meloni alla Camera e al Senato in totale rottura con le politiche precedenti? Hanno apprezzato l’altissimo profilo etico e morale delle sue parole richiamantesi a un ideale di Patria vilipeso e oltraggiato negli ultimi anni? Hanno apprezzato il coraggio con cui ha asfaltato la Serracchiani, la Cucchi e Scarpinato? Hanno visto i numerosi e qualificati esponenti pro vita presenti n Parlamento eletti nelle fila di Fratelli d’Italia e Lega? Che cosa speravano costoro? Che esordisse con un saluto romano, dichiarasse di voler tra le prime cose abolire la (infame) legge sull’aborto, dicesse di essere critica con la Nato e in totale rottura con la Ue e le sue disastrose politiche? A me bastano le parole finali del discorso alla Camera quando, ricordando Giovanni Paolo II, ha detto: “La libertà non consiste nel fare ciò che ci piace ma nell’avere il diritto di fare ciò che si deve. Io sono sempre stata una persona libera e sarò sempre una persona libera e per questo intendo fare esattamente quello che devo”.
Andrea Cristofaro