Le uova, san Tommaso e Chesterton. Ovvero: perché ogni attacco alla fede cattolica è un attacco all’uomo
di Rob Mutsaerts*
La Chiesa cattolica ha sempre abbracciato la filosofia di Tommaso d’Aquino. Come mai? Perché si basa sul buon senso. La filosofia di san Tommaso è fondata sulla convinzione comune universale che le uova siano uova. Sembra ovvio, ma in questo nostro mondo confuso non lo è più. L’hegeliano può dire che un uovo è in realtà una gallina, perché fa parte di un infinito processo di creazione. Il berkeleiano può sostenere che le uova in camicia esistono solo quando esiste un sogno, perché è altrettanto facile chiamare sogno la causa delle uova come le uova la causa del sogno. Il pragmatico può credere che otteniamo il meglio dalle uova strapazzate dimenticando che una volta erano uova e ricordando solo le uova strapazzate. Ma nessuno leggendo san Tommaso deve scervellarsi per giungere alla conclusione che un uovo è solo un uovo. Il tomista sa che le uova non sono galline o sogni o mere supposizioni pratiche, ma cose confermate dall’autorità dei sensi. E così diceva il saggio apostolo GK Chesterton.
Apparentemente al giorno d’oggi di tomisti e chestertoniani ne sono rimasti pochi. Paro di persone per le quali è chiaro che un ragazzo è un ragazzo e una ragazza è una ragazza. Sono dati biologici che puoi percepire con i tuoi sensi. Un ragazzo non è qualcosa che esiste come esiste un sogno; non è il sogno la causa del suo essere e non è l’essere la causa del suo sogno. Puoi fare tutta la chirurgia plastica che vuoi e poi dimenticare com’era originariamente il corpo, ma questo non cambia il fatto che quello è un ragazzo.
Come si è arrivati all’attuale confusione?
Ci sono due verità centrali che Chesterton difende: la famiglia e la fede. Tutta la società moderna è in guerra contro queste due verità. L’attacco alla famiglia è un attacco alla vita stessa, e l’attacco alla fede è un attacco al Creatore della vita.
Chesterton sostiene che la famiglia è l’unità fondamentale della società, come la cellula lo è per il corpo. Se frammenti la cellula in parti più piccole, distruggi il corpo. Pertanto, quando enfatizziamo i diritti individuali, miniamo sempre la famiglia e finiamo per dare il controllo di tutto a una forza esterna e innaturale: lo Stato. La famiglia è come un piccolo regno che crea e ama i propri cittadini. “Le prime cose devono essere le fonti stesse della vita, dell’amore, della nascita e dell’infanzia; e queste sono sempre fontane coperte, che scorrono nei silenziosi cortili della casa”.
Chesterton dice di simpatizzare più con il “normale ladro allegro” che con il cinico architetto dello Stato moderno, che “invece di rubare decentemente per la sua famiglia, vuole rubare l’idea di famiglia per se stesso”. Questo è esattamente ciò che è successo. La famiglia è minata da tutte le parti. Ci sono nemici della famiglia che stanno cercando di distruggerla ridefinendola, invocando il matrimonio gay, invocando il non matrimonio, chiamando famiglia chiunque viva con chiunque e faccia qualsiasi cosa voglia. Le maggiori vittime di questo attacco alla famiglia sono i bambini, che vengono maltrattati, trascurati o, peggio, spazzati via. Chesterton riconosce un triplice attacco alla famiglia: divorzio, femminismo e immoralità sessuale.
Il divorzio è l’attacco più ovvio, ma ironicamente, poiché è così ovvio, è diventato il più ignorato. Ci siamo rassegnati ad accettare il divorzio come se fosse una cosa normale. Il matrimonio ha perso il suo significato perché il voto ha perso il suo significato. Il divorzio è solo metà del problema. L’altra metà è un nuovo matrimonio. Chesterton sottolinea che se il voto matrimoniale può essere facilmente infranto e poi fatto di nuovo con qualcun altro, questo elimina l’elemento romantico dal voto e lo de-enfatizza. Questo è ciò che Chesterton chiama la “superstizione” del divorzio: l’idea che i voti improvvisamente significhino qualcosa in un secondo matrimonio, mentre nel primo matrimonio apparentemente non significavano nulla. “L’effetto più ovvio di un divorzio frivolo è un matrimonio frivolo”.
Mentre il divorzio fa letteralmente a pezzi la famiglia, il femminismo e l’immoralità sessuale sono nemici più sottili che minano la famiglia dall’interno e dall’esterno. Il problema fondamentale del femminismo è l’idea sbagliata che uomini e donne siano uguali. Sentirselo dire potrebbe essere uno choc per alcune persone, ma c’è davvero una differenza tra uomini e donne. Chesterton dice: “La differenza tra uomini e donne spiega quasi tutto quello che è successo. Dobbiamo rendercene conto quando cerchiamo di rendere uguali uomini e donne”.
Dice che fra i due sessi la donna ha la posizione più potente. La donna controlla la casa, unità fondamentale della società. Se controlli la casa, controlli la società. Commenta Chesterton: “Quando penso al potere della donna, le mie ginocchia si piegano”. Ironia della sorte, rinunciando al loro potere in patria, nella casa, le femministe hanno rinunciato a tutto il loro potere. Quando si sono trasferite sul posto di lavoro, la maggior parte delle donne è diventata come la maggior parte degli uomini, in quanto sono diventate schiave del salario, ma non hanno guadagnato nulla, e certamente non hanno guadagnato il potere. È stato un chiaro passo indietro. “Quella che viene chiamata l’indipendenza economica delle donne è la stessa cosa che viene chiamata la schiavitù economica degli uomini”. Le femministe hanno ceduto il privilegio di crescere i propri figli a un asilo nido o a una scuola pubblica. Oppure hanno fatto qualcosa di peggio: hanno ucciso i loro figli.
Chesterton ha parlato in modo eloquente contro il controllo delle nascite, attaccando prima l’ingiustizia del termine stesso. Si chiama controllo delle nascite quando in realtà non è né nascita né controllo. In una delle sue numerose affermazioni profetiche, Chesterton scrive: “Potrei dire a quegli umanitari che hanno incubi su bambini nuovi e indesiderati – perché alcuni umanitari sono a tal punto aberranti nei confronti dell’umanità – che se il recente calo del tasso di natalità continuasse, alla fine non ci sarebbero affatto bambini, e questo li conforterebbe molto”.
Lo scrittore avvertì che il controllo delle nascite avrebbe portato all’aborto e sarebbe stato visto come un segno di “progresso”. Progresso è termine privo di significato elogiato da una società laica. Non puoi fare veri progressi finché non definisci il tuo obiettivo o ideale; quindi puoi determinare se ti stai avvicinando o meno al raggiungimento di esso. Ma il mondo considera qualcosa “progressista” non per ciò a cui si avvicina, ma per ciò che lascia. Quando una tradizione viene distrutta, lo chiamano “progresso”. Il progresso è una parola sfuggente che continua a cambiare forma. Nel suo libro profetico Eugenics and Other Evils (Eugenetica e altri malanni) Chesterton afferma che il male usa sempre l’ambiguità: “Il male vince sempre grazie al potere dei suoi meravigliosi ingannatori”.
Il femminismo è certamente un esempio della disastrosa alleanza tra innocenza e male. Le femministe lamentano vere e proprie ingiustizie nei confronti delle donne, ma poi alludono a un male ben peggiore. Glorificano qualcosa chiamato “scelta” (altra parola ambigua) e si convincono che uccidere i bambini abbia qualcosa a che fare con la dignità e la libertà. Le femministe hanno rinunciato alla libertà e al potere che avevano a casa per diventare schiave del salario sul posto di lavoro, e hanno rinunciato ai più sacri doni di Dio, la nascita e la maternità, mentre affermano di esercitare la “libertà riproduttiva”.
Il controllo delle nascite, ovviamente, apre la strada all’immoralità sessuale, che è un’altra forza distruttiva contro la famiglia. Nel 1926 Chesterton avvertì che la prossima grande eresia sarebbe stata un attacco alla moralità, in particolare alla moralità sessuale. “La follia di domani non è a Mosca, ma molto di più a Manhattan”. In effetti, il comunismo sovietico è crollato sotto il suo stesso peso (come aveva predetto Chesterton) e non si è rivelato la vera minaccia per il mondo libero. Ma l’industria del sesso, sotto il mantello del capitalismo, è una bestia silenziosa e viscida che si insinua nel buio e ha i suoi tentacoli ovunque, e distrugge la nostra società.
L’attacco alla famiglia è direttamente collegato all’attacco alla fede. Questo perché la famiglia è direttamente collegata alla Sacra Famiglia. Ogni padre è Giuseppe: lavoratore, custode, capofamiglia. Ogni madre è Maria: servizievole, modello, avvocata. Ogni bambino è Gesù: un visitatore del cielo, affidato per un tempo ai suoi genitori. Il matrimonio è un sacramento. Rivela una verità religiosa: che l’amore è incondizionato e vivificante. L’attacco alla famiglia è soprattutto un attacco a una verità religiosa. Ed è un attacco alla religione che ha rivelato questa verità: la Chiesa cattolica romana. Difendere la fede significa difendere la famiglia. Ma significa anche difendere i precetti, le pratiche, la purezza della Chiesa. Gli attacchi provengono da tutte le parti e sono sia sottili che palesi. Chesterton dice: “Quello che è veramente all’opera nel mondo di oggi è l’anti-cattolicesimo e nient’altro”.
Ciò che stiamo combattendo è una nuova e falsa religione, molto più potente ma molto meno nobile di quella contro cui la nostra civiltà ha combattuto in passato. Si affida interamente all’anarchia dell’ignoto e, a meno che la civiltà non riesca a calmarla con uno choc di delusione, sarà per sempre inesauribile nel trovare nuove perversioni e nell’orgoglio.
È il più sottile di tutti gli attacchi alla Chiesa: l’idea che non importa ciò in cui credi, ed è per questo che è meglio non parlarne nemmeno. Chesterton dice che la libertà di religione è la libertà di parlare della nostra religione. In pratica, però, ben difficilmente ci è permesso parlarne. Ironia della sorte, siamo arrivati al punto in cui ci è permesso parlare solo del tempo, che chiamiamo libertà di parola e “completa libertà di tutte le credenze”.
Chesterton: “Gli oppositori del cristianesimo crederebbero a tutto tranne che al cristianesimo”. Infatti, vediamo che le sette e i culti più bizzarri sono presi sul serio, mentre la Chiesa è ridicolizzata.
Ogni eresia ha preso una parte della verità e scartato il resto. Così i luterani divennero ossessionati dalla “sola fede”, i calvinisti dalla sovranità di Dio, i battisti dalla Bibbia, gli avventisti del settimo giorno dal sabato e così via. La Chiesa cattolica è sotto attacco per essere troppo austera o troppo appariscente, troppo materiale o troppo spirituale, troppo mondana o troppo ultraterrena, troppo complicata o troppo semplicistica. I cattolici sono criticati per essere celibi ma anche per avere troppi figli, per essere ingiusti con le donne ma anche perché solo le donne vanno a messa. I modernisti si lamentano che la Chiesa cattolica è morta, ma si lamentano ancora di più perché ha tanto potere e influenza. I laici ammirano l’arte italiana mentre disprezzano la religione italiana per aver confessato i propri peccati. I protestanti affermano che i cattolici non prendono sul serio la Bibbia e poi li criticano per essere stati così letterali riguardo all’Eucaristia. In definitiva, qualsiasi attacco alla Chiesa è un attacco al sacerdozio e all’Eucaristia. Ogni attacco alla Chiesa è un attacco a Cristo, Dio che si è fatto bambino, che ha fondato una Chiesa e che ha alzato il pane e il calice e ha detto: “Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue”.
Chesterton ha difeso la Chiesa anche quando era un outsider. Ironia della sorte, oggi a volte dobbiamo difendere la Chiesa contro gli addetti ai lavori, contro i cattolici – perfino a Roma – che vogliono minare la propria fede. Quando Chesterton morì, nel 1936, Papa Pio XI lo definì un difensore della fede. È ancora un difensore della fede, un apologeta del buon senso e della rivelazione divina, perché le sue parole sono ancora armi efficaci contro gli attacchi che vengono da ogni parte. Elimina i suoi avversari con facilità. E sta ancora facendo proseliti, facendosi amici i suoi nemici e alleati i suoi avversari.
*vescovo ausiliare della diocesi di Bois-le-Duc (’s-Hertogenbosch in fiammingo), Paesi Bassi
Fonte: vitaminexp.blogspot.com