Caro Valli,
torno, stavolta con cuore felice, sulla nota vicenda che ha visto protagonista in questi ultimi giorni da una parte la diocesi di Novara con il vescovo Franco Giulio Brambilla e dall’altra la comunità di fedeli legati alla Messa in rito antico riuniti attorno ai due sacerdoti don Alberto Secci e don Stefano Coggiola.
Come prontamente fatto sapere da Duc in altum, il vescovo di Novara ha deciso di “modificare parzialmente alcune disposizioni pratiche” emesse il 1° novembre, permettendo il proseguimento della celebrazione della Santa Messa celebrata secondo il Messale del 1962 nella chiesa di Santa Caterina di Vocogno. Sua Eccellenza ha altresì consentito sia a don Stefano sia a Don Alberto di continuare a celebrare la Messa secondo il rito del 1962.
La mia anima sollevata. Il vescovo, come richiesto dai fedeli piemontesi e di molte altre parti d’Italia, ha ascoltato come un padre le richieste dei suoi figli.
Ringraziamo Dio, la beata Vergine Maria, santa Caterina e tutti i nostri santi per quanto avvenuto.
Una speciale preghiera di ringraziamento a san Giuseppe. Come scriveva santa Teresa d’Avila sul padre putativo di nostro Signore: “Non mi ricordo finora di averlo mai pregato di una grazia senza averla ottenuta”.
Grazie, caro Valli, dello spazio che ha dato nel suo blog a questa vicenda.
Massimo Cicero