Caro Aldo Maria, ti scrivo / Cronache dal clero. Il Bambinello ha vinto. Anche sui cattocomunisti

Caro Aldo Maria,

in questi giorni bisogna farsi gli auguri di Natale. Natale è una festa bellissima. È la dimostrazione della potenza pervasiva del cristianesimo. Ci hai mai pensato?

L’hanno resa festa consumistica: tutti a comprare e scambiarsi regali costosi. Questo sembrava scandaloso negli anni Settanta, pieni di cattocomunisti, e resta scandaloso per l’ultimo dei cattocomunisti, Francesco, ma per gli altri è diventata una cosa paradossalmente profetica. Nella società dell’individualismo e dell’indifferenza, persino scambiarsi un dono consumistico ha una potenza di apertura all’altro del tutto controcorrente. Noi agli ucraini ospitati in parrocchia abbiamo fatto parecchi di questi doni consumistici e nessuno di loro si è lamentato.

Hanno tolto il presepio per piazzare l’albero: ma il presepio è simbolo del Natale francescano, mentre l’albero è simbolo del Natale totale. L’albero di fecondità celebrato nei miti pagani diviene il nuovo albero della vita celebrato dai cristiani attraverso tutto li Medioevo e fino a oggi; segno del compimento profetico che assorbe e completa le religioni naturali per illuminarle con la Rivelazione definitiva; promessa della perpetuità dei valori cristiani in barba agli usi e costumi di ogni tempo.

Hanno provato a cancellarlo del tutto. A Torino da anni gli addobbi cittadini rappresentano la qualunque eccetto il Natale; a Bologna sta facendo scalpore la luminaria dedicata a Lennon (almeno la decenza di evocare uno che sapeva ancora far musica). Ma in quelle vie e sotto quelle luci ammodernate la gente si fa ancora l’augurio del Natale. Che poi ogni tanto ci si scordi di chi sia nato, glielo concediamo, tanto il tempo rinfresca la memoria.

In ogni caso apro i media e i social e fioccano le immagini di bambini denutriti, al freddo, in guerra. E giù tutti a chiedere soldi, e giù tutti a versare oboli per tacitare le coscienze. E niente, duemila anni fa i bambini li buttavano ancora giù dai dirupi. Oggi ogni onlus atea sa che vanno protetti. “Lo avrete fatto a me”. Vedi, Aldo, che lo Spirito del Natale ha vinto? Lo Spirito da sempre si nasconde, non ha interesse a mostrarsi, gli interessa il sodo: la salvezza degli uomini, la tutela dei fragili. Questi valori nella massa ormai sono dominanti, anche quando la massa si dice poco credente. Non è questo il segno del trionfo?

Certo, siamo nell’Armagheddon, i plutocrati finanziano guerre e aborti e con le loro tv e propagande traviano molti, persino i teologi. A breve pedofilizzeranno la società e nel frattempo distruggono le vite impuberi con vaccini sperimentali e transizioni sessuali. Ma nonostante il loro impero di soldi e comunicazioni, il senso del Natale si irraggia e raggiunge le genti, e se oggi non domina su tutto, in tutti lascia un seme di promessa e di fecondità, partendo come sempre dai pastori e da chi si affanna nel cuore della notte del mondo.

Il Bambinello ha vinto. Sugli atei, sui plutocrati, sui consumisti, sui cattocomunisti e sui teologi. La sua luce trionferà e riscatterà le genti e gli uomini di buona volontà. Sì, di buona volontà. Perché tutti sono amati dal Signore, ma solo quelli di buona volontà lo accolgono e godono della sua pace. Presto lo vedremo – anche se il presto di Dio può durare mezzo millennio (lo sapeva bene Isaia!).

E quindi buon Natale, Aldo, a te e ai lettori di Duc in altum!

E mi fermo qui, per oggi.

9.continua

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