di padre Mario Begio
Caro Aldo Maria,
prima di Natale un’amica, Eleonora, mi fa notare che dal sito del Vaticano è scomparsa la “Nota sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19 (21 dicembre 2020)”. Non so se nel frattempo l’abbiano rimessa. Si tratta di un documento triste e mi fa tristezza anche solo l’idea di tornare a vederlo. Però che sia scomparso fa pensare: hackeraggio? Vogliono farlo sparire? Vogliono sostituirlo di soppiatto? Chi lo sa!
In ogni caso, spero sia chiaro a tutti che se quel documento sparisse vorrebbe dire tornare senza colpo ferire alle posizioni cattoliche sigillate con vigore da Giovanni Paolo II, che ponevano il veto a qualsiasi manipolazione di embrioni e feti anche a scopo di ricerca. Io in missione per quindici anni l’ho insegnata così, perché così c’è scritto sui documenti (encicliche, mica telefonate al Gabibbo!).
E per il resto c’è poco da aggiungere. La Nota, con uno slalom gesuitico da far risorgere Pascal carico di nuove invettive contro i farisei teologi di ogni tempo, sciorinava mezza dozzina di condizioni, poste le quali il vaccino anti-covid sarebbe risultato lecito. Nessuna di queste condizioni sussiste oggi in modo oggettivo. Quindi il vaccino è definitivamente illecito. Quindi i pii cattolici che vanno avanti a farsi nuove dosi sono colpevoli di fronte a Dio.
Ma io questo come faccio a dirlo alla gente? Non lo so. Resto tranquillo nel mio confessionale e vedo se la Provvidenza mi manda qualcuno disposto a sentirsi dire certe cose, cose come la Verità.
Però, tornando alla Nota scomparsa, forse è (stato) davvero un caso di hackeraggio: devono avere hackerato la fede e i costumi della Chiesa. Solo che, per motivi a me del tutto ignoti, non c’è nessuno che ci chieda un riscatto per restituirceli. E sì che un paio di dosi di fede e morale risolverebbero tanti di quei problemi.
E mi fermo qui. Per oggi.
11.continua
________
Padre Mario ha una mail alla quale potete scrivere: mario.begio@gmail.com