Lettera / Ancora sul libro di Enrico Maria Radaelli
di Mario Bellotti
Caro Valli,
il libro di Radaelli Al cuore di Ratzinger è a mio parere una pietra miliare che indica il cammino della Chiesa autentica, un’opera in cui la mente e il cuore dell’Autore affrontano insieme e vincono la confusione dei nostri tempi perché illuminati dalla sapienza della Santissima Trinità.
Radaelli infatti non solo è riuscito a trovare le radici della “chiesa stravagante dei due papi” profetizzata dalla beata Emmerick, ma ha anche proposto l’antidoto per farla tornare a splendere della luce di Dio: sarà il legittimo successore di Benedetto XVI a dover confermare la fede di sempre, condannando pubblicamente le ereticalità di Ratzinger e confermando solennemente la condanna del modernismo.
Al cuore di Ratzinger, è lui il papa non l’altro ha avuto una gestazione molto lunga che ha portato il professor Radaelli a convincersi dell’invalidità della rinuncia del 2013 solo di recente. Ricordo con tormento la notizia dell’uscita il 30 novembre 2017 della prima edizione dal titolo Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo: seguivo l’Autore da oltre dieci anni e gli ero grato per avermi fatto conoscere il suo straordinario maestro Romano Amerio, oltre all’importante scuola di monsignor Antonio Livi ben impiantata sul decisivo concetto di sensus communis.
Ma questa volta – pensavo cinque anni fa – deve aver proprio sbagliato mira!
Sì d’accordo, aveva già analizzato, con doveroso sarcasmo, la Street Theology del nuovo pontificato, ma qual era la necessità di dare ora altri dolori all’amato papa Benedetto?
Confesso che non mi aveva mai convinto la ragione della rinuncia: non per la volontà di garantire alla Chiesa un pontefice più giovane ed efficiente (facendo così dilagare la fazione apertamente modernista) ma un eclissarsi doloroso per evitare che il pesante ricatto politico del progressismo mondiale sfociasse in un’aperta persecuzione ai cattolici di tutto il mondo. Insomma, ho sempre valutato il suo passo indietro verso un “pontificato passivo, orante” come una soluzione tattica per la barca di Pietro in una situazione di mare tempestoso, un espediente che personalmente non condividevo, che mi puzzava comunque di tradimento, ma d’altronde non essendo io un abile tattico…
E neppure mi ha mai convinto la fantasiosa costruzione di Cionci, quella strategia da film di 007 suggellata da un misterioso “codice” che avrebbe smascherato e sconfitto tutti i nemici interni della Chiesa. Una pia illusione!
Ma prima che la rassegnazione per una situazione che mi pareva umanamente irrisolvibile e che meritava per tutti noi il più giusto e severo castigo da Dio, ecco che ho preso nuovamente contatto col professor Radaelli e ho finalmente apprezzato con stupore in quelle pagine di correzione fraterna, stavolta definitivamente impreziosite dall’aggiunta dell’illuminante Antefatto e delle angeliche Conclusioni, il sapore non solo della Carità (come già ben sottolineata da un altro lettore) ma anche della Speranza, al completo servizio della Verità.
Un libro letteralmente salvifico e che muove all’azione!