Caro Aldo Maria Valli,
sono una sua lettrice dal 2018, e devo dire che mi ha molto aiutata. Leggere i suoi articoli in Duc in altum è sempre un aiuto perché sono chiari e aperti, e non nello svalutare gli altri ma nella ricerca della Verità, e questo è prezioso.
Ora vorrei reagire all’articolo che parla degli ortodossi semplicemente come scismatici.
Ammiro il senso di appartenenza alla Chiesa cattolica da parte di chi ama la Tradizione (ed è il caso di molti che scrivono sul suo blog). Come francese, mi sembra di vedere che tra noi e voi italiani ci sia una differenza: da voi c’è un attaccamento più forte alla Chiesa (non da parte di tutti, è chiaro) e soprattutto c’è più unità tra il pensiero e il cuore. Tuttavia, ascoltando i cattolici che parlano degli ortodossi, a volte mi dico: che peccato, sembrano non conoscere l’ortodossia. Io sono cattolica, ma per gusto, o per grazia, mi sono formata anche attraverso letture e incontri con il mondo ortodosso, ecco perché mi ha stupito, e mi ha suscitato tristezza, la posizione di chi definisce gli ortodossi solo come scismatici. Voglio ricordare che all’epoca dello scisma furono quattro i patriarchi (erano in tutto cinque all’epoca) che dissero a quello di Roma: non possiamo più essere in comunione con te perché hai trasformato il testo che avevamo firmato insieme. Era la questione del Filioque. Ma noi cattolici possiamo essere tanto sicuri di avere ragione? Non è possibile che il papa dell’epoca abbia fatto una concessione a Carlo Magno, e che così si arrivò alla rottura? Davvero solo i latini hanno tutta la Verità? Quando Cristo parlò della Chiesa non si riferì anche degli altri, con i quali abbiamo avuto la stessa fede sin dall’inizio?
Non sono una specialista, però mi sembra che i cattolici dovrebbero aprire gli occhi sulla storia, e in questo momento, tanto difficile proprio a causa dell’attuale Pietro, non sarebbe bello riflettere e pensare in modo un po’ diverso a questi fratelli con i quali abbiamo condiviso da molto tempo la stessa fede, da loro conservata nonostante le condizioni molto più difficili delle nostre?
Capisco che lasciare la Chiesa cattolica e diventare ortodossi solo perché loro hanno belle liturgie, chiese piene e tanti fedeli giovani sia da superficiali, però è anche vero che la liturgia porta alla fede. Dunque, se vogliamo capire gli ortodossi, dobbiamo conoscere la loro teologia e la loro esegesi della Parola su Dio. Vedremmo così che esse portano veramente a Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, e avremmo la possibilità di ricordare che Cristo ci ha voluto uniti. E se poi qualcuno volesse leggere l’inno acatista alla Vergine, capirebbe che si tratta di parole giuste e forti sulla Madre di Dio, qualcosa che potrebbe nutrire anche noi.
Grazie tante per tutto il suo lavoro.
Marie-Hélène Pons
Lione (Francia)