Lettera / Io, suora di clausura, scrivo per dire: “Grazie!”

Gentile signor Valli,

sia lodato Gesù Cristo!

Sono la monaca che le scrisse poco tempo fa [qui] per raccontare la grazia che ho avuto di tornare a ricevere tutti i giorni l’Eucarestia sulla lingua.

Continuo a leggere di abusi liturgici. Non mi stupisce. Certo che, oltre alla tristezza, sale in me anche un po’ di irritazione, soprattutto davanti all’arroganza di certi sacerdoti. Dobbiamo proprio pregare tanto per questi poveri preti. Un giorno dovranno rendere conto a Dio della loro rigidità.

L’altra volta le scrissi col desiderio di incoraggiare coloro che vengono feriti in queste situazioni. Stavolta ho un altro obbiettivo: ringraziare!

Prima di tutto ringrazio il Signore perché esistono persone forti come voi. Poi ringrazio chi – come lei – amando la Chiesa, da anni ci ha messo la faccia per denunciare le distorsioni che in essa emergono sempre più. Scelta che avete pagato lautamente. Ringrazio tutti coloro che, pur con apprensione, quando vanno a ricevere l’Eucarestia, non stendono le mani e si beccano talvolta (spero non spesso!) un rifiuto e/o un rimprovero. Ancora di più ringrazio chi – dopo questi incresciosi episodi – ha il coraggio, finita la Messa, di affrontare il sacerdote per chiedere chiarimenti.

Vi ammiro perché io tutto ‘sto coraggio non ce l’ho! Però, guardandovi, anch’io un pochino mi sto sbloccando.

Per esempio: appena ho ricominciato a ricevere l’Eucaristia sulla lingua, ero dell’idea che non l’avrei fatto davanti a sacerdoti “sconosciuti”. Ma vedendo voi mi sono decisa: se viene a celebrare qualcuno che non sia uno dei cappellani, non stenderò le mani per ricevere il Corpo di Cristo. So che prima o poi incorrerò in un respingimento. Tra l’altro, vivendo in una comunità, immagino che un teatrino del genere durante la Messa scandalizzi qualche consorella… Amen!

Se hanno fortezza i laici perché non dovrei averla io, consacrata? Mi sa che aveva ragione Fulton Sheen quando diceva che la Chiesa non sarà salvata da preti, vescovi o suore, ma dai laici!

Sempre pensando alla vostra testimonianza appena si è presentata l’occasione ho proposto in comunità di rimettere l’acqua benedetta nelle acquasantiere. La proposta è passata. Adesso (finalmente!) chi entra in chiesa da noi può scegliere tra l’acqua santa o il disinfettante, la salvezza o la salute oppure tutti e due, ci mancherebbe…

Continui, caro Valli, a denunciare questi abusi. Continuiamo tutti a pregare gli uni per gli altri e anche per questi preti rigidi. Non perdiamo la pace del cuore.

Il Signore degli eserciti, nostra forza, sa. Sa anche quando intervenire per dire “basta!” a tutto il caos che ci circonda e disorienta. Interverrà!

Chi persevererà fino alla fine sarà salvo!

Pace a tutti

Una claustrale

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