Anche la stampa russa si è interessata al caso di Alessandro Gnocchi, autore di un libro nel quale il giornalista e scrittore racconta il suo passaggio dalla Chiesa cattolica all’ortodossa. Ricordando la vicenda, su Octagon la giornalista Anna Tsyba, corrispondente da Roma, cita Duc in altum e il dibattito sviluppatosi nel blog a partire dalla scelta di Gnocchi.
Qui la traduzione di alcuni passi del servizio di Anna Tsyba.
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Обаяние православия: красивые службы и новые церкви
Il fascino dell’Ortodossia: belle funzioni e nuove chiese
di Anna Tsyba
La pubblicazione di un libro in cui Alessandro Gnocchi, noto giornalista, scrittore ed ex cattolico devoto italiano, racconta la sua personale esperienza di viaggio in Oriente e di conversione all’Ortodossia, ha sorpreso molti cattolici italiani. Per quanto ci siano ancora tanti giovani nelle parrocchie cattoliche, e le parole del Papa abbiano spesso molto più peso di tutte le dichiarazioni dei capi di Stato e dei rappresentanti di altre fedi, per alcuni fedeli nella Chiesa cattolica romana ci sono un eccessivo progressismo e conformismo, il che crea un conflitto con una pastorale giovanile coerente, un omaggio alle tradizioni storiche e culturali e il rispetto del patrimonio religioso. Di qui il ponte che si va costruendo verso l’Ortodossia, vista come la Chiesa che ha meglio conservato i valori tradizionali.
Nel gennaio 2023 la casa editrice italiana Monasterium ha pubblicato un libro del giornalista e scrittore Alessandro Gnocchi, Ritorno alle sorgenti. Il mio pellegrinaggio a Oriente nel cuore dell’Ortodossia, nel quale il noto difensore del cattolicesimo tradizionale parla del suo passaggio dalla Chiesa cattolica romana a quella ortodossa russa. Il suo collega pubblicista Paolo Gulisano ritiene che la ragione della conversione all’Ortodossia di Gnocchi sia stata l’eccessiva modernizzazione della Chiesa cattolica romana e, in qualche modo, il suo avvicinamento a una concezione più “democratica” protestante.
Gnocchi ha parlato più di una volta della scissione irreversibile che si è verificata nella Chiesa cattolica romana, sottolineando di avervi visto una perdita di rispetto per le tradizioni e il dogma. Nel nuovo libro, descrive dunque come è riuscito a ritrovare queste tradizioni perdute, la sincerità e il calore della fede nella Chiesa ortodossa russa.
Dopo la pubblicazione del libro, si è svolta una vivace discussione sulla scelta di Gnocchi, sui vantaggi e gli svantaggi del cattolicesimo e su cosa attragga esattamente i cattolici che guardano all’Ortodossia.
“Mi sembra che sia giunto il momento di riconoscere che un albero si riconosce dai suoi frutti, e di confrontare la crescita del numero delle parrocchie in Russia (circa mille nuove chiese all’anno dal 2009 al 2019) con quello che sta diventando sempre più evidenti nello stesso periodo nelle chiese cattoliche, cioè chiese vuote, chiuse, abbandonate o vendute”, commenta Angelo Busico nel blog Duc in altum del vaticanista Aldo Maria Valli.
In altri commenti pubblicati nello stesso blog Fabio Battiston si lamenta dell’irreversibilità dei processi di modernizzazione che hanno cambiato la Chiesa cattolica in modo tale da renderla irriconoscibile, allontanando da essa molti credenti.
E dalla Francia scrive Marie-Helene Pons “Capisco che lasciare la Chiesa cattolica e diventare ortodossi solo perché hanno belle funzioni, e le chiese sono piene di credenti e di giovani, sarebbe troppo frivolo, ma, d’altra parte, è importante non dimenticare che è la liturgia che contribuisce alla fede. Pertanto, se vogliamo capire gli ortodossi, dobbiamo capire la loro dottrina e la loro interpretazione della parola di Dio”.
Aurelio Porfiri, a sua volta cattolico romano, è molto pessimista su quanto sta accadendo: “Capisco benissimo quanto sia difficile ora stare in seno alla Chiesa cattolica moderna. Sono sicuro che tutte quelle persone rispettate che hanno deciso di lasciarla lo hanno fatto perché non potevano più vederla nella posizione in cui era sprofondata negli ultimi decenni. Ripeto: lo capisco perché provo lo stesso dolore e la stessa incredibile sofferenza che mi dice ogni giorno che sarebbe meglio non avere niente a che fare con questa religione”.
I cattolici sono insoddisfatti per molti motivi: l’uso delle chiese per lo svolgimento di eventi secolari, la perdita del ruolo della Chiesa come mentore morale e difensore della “salute sociale della società”, la sostituzione dei valori cristiani tradizionali con valori moderni e non sempre compatibili con quelli conservatori, sostegno alla libertà di scelta dell’orientamento sessuale, matrimonio tra persone dello stesso sesso e così via.
Un ruolo significativo nella caduta dell’autorità della Chiesa cattolica romana è determinato dai casi di abusi e molestie sessuali emersi in parrocchie e comunità, così come dalla corruzione e persino dal furto su scala sbalorditiva. Tutto ciò avviene con il tacito consenso dei vertici ecclesiastici, coprendo nella maggior parte dei casi i colpevoli.
Il declino dell’autorità della Chiesa in campo teologico e come regolatrice della morale pubblica, la modernizzazione dell’istituzione ecclesiastica e l’allontanamento dai principi cristiani tradizionali possono privare la Chiesa cattolica di quella parte dei credenti che da lei attendono sostegno spirituale e morale nel preservare i valori primordiali della fede. Ma per la maggioranza dei cattolici la Chiesa cattolica romana rimane l’unica e non può essere sostituita da altre confessioni, e nemmeno dallo Stato stesso.
Fonte: octagon.media