Caro Aldo Maria,
nei giorni scorsi tutte le agenzie di informazione hanno battuto la seguente notizia (tra le tante ho preso Askanews) riferita all’ormai arcinoto caso Cospito: «I componenti del Comitato nazionale di bioetica condividono il “rifiuto di adottare misure coercitive contro la volontà attuale della persona” e, inoltre, “ritengono che non vi siano motivi giuridicamente e bio-eticamente fondati che consentano la non applicazione della L.219/2017 nei confronti della persona detenuta, che, in via generale, può rifiutare i trattamenti sanitari anche mediante le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)”. »
E bravo il nostro nazional-popolare Comitato bioetico (ma… etico de che? si direbbe a Roma), degna appendice di questo ignobile nostro Stato. Da un lato massimo rispetto per l’ultra-delinquente ergastolano reo confesso (e attuale istigatore di ulteriori violenze) che – non sia mai, per carità – non può essere obbligato a nessun trattamento sanitario anche se, come pare, versa in imminente pericolo di vita. Dall’altra, silenzio assoluto (anzi sostegno alla prevaricazione) nei confronti delle molte centinaia di migliaia di onestissimi e ben in salute cittadini che si sono visti privati di lavoro e stipendio nonché offesi, umiliati e derisi a reti unificate (e abbandonati con ignominia anche dalla Chiesa cattolica) poiché hanno osato rifiutare la salvifica multi-siringa vaccinale. In questo caso il Comitato (mi viene la nausea al solo pensarlo al “lavoro”) avrà certo presentato tonnellate di motivi giuridicamente ed eticamente fondati per giustificare lo scempio perpetrato nei loro confronti.
Questo odioso modo di fare è intollerabile!
E, ciliegina sulla torta, sai chi è l’attuale presidente di questo Comitato di… etici? Il professor Angelo Luigi Vescovi, socio benemerito dell’Associazione Nazionale Carabinieri nonché dal gennaio 2010 direttore scientifico dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, insomma l’ospedale di san Padre Pio! Sarà mica anche cattolico questo professore?
Con immensa e disperata tristezza
Fabio Battiston