Caro Valli,
San Tommaso d’Aquino diceva: “La verità, soprattutto quando incombe un pericolo, deve essere predicata pubblicamente, né deve farsi il contrario, per il fatto che alcuni se ne scandalizzano.”
Mi presento con queste parole del più grande filosofo cristiano di tutti i tempi perché desidero far conoscere alcuni fatti di grave alterazione e vilipendio dell’unica Verità.
Scrivo a nome degli Alleati dell’Eucaristia, gruppo nato solo da un mese, da un’ispirazione dello Spirito Santo e che, grazie alla fede e all’intraprendenza di Veronica Cireneo e altri, è cresciuto in pochi giorni e si propone da un lato di far fronte agli abusi nella distribuzione dell’Eucarestia che provocano tanta sofferenza nei fedeli, dall’altro di ridare onore a Gesù nel suo Corpo e Sangue.
Come Alleato, non posso tacere fatti che non solo disonorano Gesù, ma possono provocare nei fedeli grande confusione.
Il 20 febbraio 2023 sull’altare della chiesa della Madonna del Carmine a Castellammare di Stabia compare una tovaglia con un ricamo che richiama la figura di satana sotto forma di caprone, e il punto in cui è collocato il ricamo è proprio sotto al Santissimo.
Alle proteste dei fedeli, il parroco rispose che non avrebbe rimosso la tovaglia.
Inaccettabile, anche considerando che, durante l’esposizione del Santissimo, questa orrenda figura sta proprio sotto l’ostensorio. Mi chiedo come non si possa vederci una figura maligna. Le nostre voci si sommano a quelle di tanti fedeli che ne chiedono l’immediata rimozione.
Ma non è finita. Paese che vai, abuso che trovi.
Altra città, Milano, altra chiesa, altro abominio, segnalato prontamente dai nostri Alleati del posto, che ringraziamo. In una parrocchia hanno pensato bene, per raffigurare visivamente la prima domenica di Quaresima, quella delle tentazioni di Nostro Signore, di collocare proprio di fronte all’altare un diavoletto nero saltellante!
Che cosa si vuole dire? Che il padrone di casa è cambiato? Possibile non comprendere che collocare una figura simile di fronte a un altare con tabernacolo è un oltraggio enorme? Il peggio è che, essendo proprio di fronte all’altare, il fedele che si inginocchia di fronte al Santissimo Sacramento finisce per inginocchiarsi anche di fronte al diavolo! Senza contare che può confugurarsi il reato di vilipendio di luogo destinato al culto religioso, come da art. 404 c.p.
Così si crea scandalo, e Nostro Signore Gesù Cristo è molto chiaro in proposito: “Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare” (Mt 18,6).
Capisco che quella di papa Bergoglio sia la chiesa delle “aperture “, però questo ospite in chiesa non lo vogliamo!
E ora un fatto in cui la linea di demarcazione tra bene e male non è così chiara.
Una croce fatta col legno dei barconi dei migranti affondati nei nostri mari, messa assieme, a detta dei promotori dell’iniziativa, da ex detenuti e ragazzi disabili, è partita dalla Sicilia e sta ora passando nelle parrocchie della diocesi di Fossano Cuneo, in Piemonte. Al momento si trova nella chiesa parrocchiale di Centallo, mio comune di residenza.
Dal punto di vista meramente estetico, il manufatto è brutto (due assi inchiodate con sopra una figura che di umano non ha nulla, né tanto meno sembra il nostro Salvatore, nonostante gli sia stata messa una corona di spine). Capisco che non possiamo essere tutti scultori o pittori, ma dopo che, lungo i secoli, artisti eccezionali hanno raffigurato il Nostro Signore in opere meravigliose, perché oggi ci tocca inginocchiarci di fronte alla bruttezza?
Aggiungo un’altra considerazione. Il Santissimo Sacramento nelle chiese è sempre più introvabile, viene messo negli angoli più nascosti, quasi fosse una vergogna da coprire. Il tabernacolo ha perso il suo posto centrale, come a dire che il Padrone di casa deve stare nello sgabuzzino. Le ore di adorazione eucaristica sono sempre meno e troppo spesso viene imposta la sacrilega pratica della comunione sulla mano senza possibilità alcuna di scelta. In tutto questo marasma di oltraggi a Gesù, vivo e vivente nell’Eucaristia, che senso ha prostrarci di fronte ai “barconi”?
Perché portare in processione nelle nostre strade un oggetto fatto sì a forma di croce, ma che non ha nulla di sacro ed è brutto a vedersi?
Perché non portare in processione, prima di questa croce, il Santissimo? Avrebbe voluto dire affidare le sofferenze a Gesù, l’unico capace di dare un senso al dolore e alla morte.
Ma anche inteso così, esistono forse sofferenze di serie A e di serie B?
Non sono forse sofferenze quelle dei medici e dei sanitari sospesi e radiati per non aver voluto farsi inoculare un siero nocivo? Non sono sofferenze quelle degli anziani morti senza il conforto dei loro cari, a causa di una pseudo gestione pandemica disumana? Non sono sofferenze quelle dei lavoratori del settore privato e pubblico e delle forze armate, costretti a lasciare il lavoro a causa di leggi inique che non hanno protetto nessuno? Perché queste sofferenze per certi nostri sacerdoti non esistono?
Non sarà forse che la “croce dei barconi” è il nuovo idolo, uno dei simboli della nuova religione che si vuole imporre al mondo, una religione uguale per tutte le persone, senza genere sessuale, senza identità, senza cultura, tutte schiave del potere globalista e massonico?
Noi Alleati crediamo nell’esistenza di un solo Dio, trino e unico, Padre, Figlio e Spirito Santo, presente nell’Eucaristia, e riteniamo che nessuna manifestazione di culto debba essere disgiunta da Gesù Cristo centro della nostra fede, al posto centrale nelle chiese, ricevuto degnamente in bocca dai fedeli, come bacio dell’anima al suo Sposo perfetto. Questo vogliamo e per questo lotteremo.
Mentre scrivo ricevo la notizia di un altro abuso, in provincia di Bergamo: un altare trasformato in una sorta di “bottega del rigattiere”, con l’altare sostituito da un tavolino, pezzi di tessuto ovunque, anfore e un leggio al posto dell’ambone. Disordine, sempre solo disordine.
Noi Alleati dell’Eucaristia non possiamo restare in silenzio di fronte a questi oltraggi alla maestà di Gesù Cristo. Siamo pronti a entrare in azione perché i due demoni vengano subito rimossi, la croce ambigua termini il suo viaggio e la chiesa di Bergamo torni al decoro.
Siamo pronti a usare qualsiasi mezzo lecito per ottenere questi obiettivi, a partire da lettere scritte ai vescovi delle zone interessate (Salerno, Milano, Cuneo, Bergamo), fino a fare ricorso alla curia romana.
Dobbiamo riprenderci ciò che ci spetta di diritto. Che la casa di Dio ridiventi la casa che ha Dio al centro. Rifiuto categorico dell’abuso della Comunione sulla mano.
Ricordo ai sacerdoti che essi non sono i padroni di Dio, e noi fedeli non siamo loro sudditi. Vedranno presto un esercito di fedeli inginocchiati a ricevere Gesù, si preparino.
Valter Tuninetti (con amministratori e Alleati dell’Eucaristia)
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