Il dono estremo di Anna: rinuncia alla chemio e muore per far nascere il figlio
di Marco Leardi
Ha donato la vita. L’ha custodita e protetta, pur sapendo di correre il rischio più grande: quello di perdere la propria. L’amore materno è davvero più forte di ogni cosa, anche della morte. E ora che Anna Evgrafova non ce l’ha fatta, le lacrime del lutto sono consolate dalla speranza per quella sua creatura venuta al mondo. La 44enne di origini moscovite, da tempo trasferitasi in Abruzzo, l’aveva voluta a tutti i costi, anche quando i medici l’avevano messa in guardia: le cure per l’aggressivo tumore di cui soffriva rischiavano di compromettere la gravidanza. Lei a quel punto aveva scelto senza indugi, rifiutando la chemioterapia pur di non perdere il figlio che portava in grembo. Che insondabile coraggio.
Vita che dà vita, fino alla fine. Il figlio della 44enne era venuto alla luce lo scorso agosto, in ottime condizioni di salute. E lei, mamma Anna, aveva realizzato il suo desiderio più grande: quello di vedere al mondo il piccolo che portava in grembo. Già madre di un ragazzo di diciassette anni e di un bimbo di tre, la donna doveva però affrontare la battaglia più dura, quello con il tumore che nel frattempo aveva ripreso ad aggredirla senza pietà. Così, mentre il suo neonato affrontava i suoi primi mesi in questo mondo, lei lottava per la vita. Stavolta la propria. Anna purtroppo non ce l’ha fatta ed è deceduta lo scorso 13 marzo all’ospedale di Avezzano, in provincia de L’Aquila. I suoi funerali si sono svolti nel pomeriggio del 15 marzo nella cattedrale della cittadina abruzzese.
“Non potrò dimenticare mai la tua discrezione e la tua dolcezza”: i messaggi di cordoglio comparsi anche sui social spezzano il cuore. In quanti avrebbero fatto la stessa scelta di Anna? E fino a che punto può spingersi l’amore di una mamma? Quella della giovane donna moscovita è una storia che ha commosso tanti e che fa riflettere. Non una vicenda da film, costruita sull’onda delle emozioni, ma una testimonianza struggente e vera, di quelle che oggi rischiano di non fare notizia. Nella narrazione d’attualità, sembra non esserci spazio per il profondo coraggio di mamma Anna: l’autodeterminazione femminile oggi tanto decantata si rifà a un immaginario ben differente, velato di ideologia. Eppure anche la scelta di questa 44enne racconta una delle forme in cui la forza delle donne può esprimersi.
La vicenda di Anna Evgrafova ricorda quella altrettanto commovente di Chiara Corbella Petrillo, la giovane madre che rinunciò alle cure per far nascere il proprio figlio. Anche lei, purtroppo, andò incontro alla morte per donare la vita. Il suo nome fu menzionato dal premier Giorgia Meloni nel suo discorso di insediamento alle Camere. “Se starai amando veramente te ne accorgerai dal fatto che nulla ti appartiene veramente perché tutto è un dono”, diceva Corbella. È stato così anche per Anna e per il suo estremo sacrificio.
Fonte: ilgiornale.it