Testo dell’intervista a monsignor Carlo Maria Viganò di Armando Mannocchia per Piazza Libertà.
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Eccellenza, qual è la Sua opinione sulla situazione politica internazionale? Non sembra anche a Lei che la narrazione sull’Ucraina stia cambiando?
Questa crisi internazionale è stata provocata dal deep state americano allo scopo di distruggere il tessuto sociale ed economico degli Stati europei. Questa distruzione economica era iniziata con la farsa pandemica e i lockdown, ma la si doveva rendere più devastante tramite le sanzioni alla Federazione Russa da parte dell’Unione Europea, a seguito della reazione della Russia alle provocazioni della Nato e alla persecuzione della minoranza russofona, sin dal 2014 e in violazione dei Protocolli di Minsk, da parte del regime fantoccio di Zelenskyj. Le cose sono andate come pianificato, come abbiamo visto, e la narrazione del mainstream si è immediatamente allineata.
Dalla crisi ucraina il deep state americano trae un immediato vantaggio, su più fronti. Anzitutto gli Stati europei aderenti alla Nato mandano armamenti e munizioni in Ucraina, per lo più provenienti dagli arsenali esistenti, e sottraendoli quindi alla dotazione della difesa nazionale in caso di conflitto. Ciò comporta nuovi ordini alle fabbriche di armi e un giro d’affari colossale, senza parlare dei contingenti di mercenari.
In secondo luogo, con la crisi derivante dalle sanzioni contro la Federazione Russa, la dipendenza di gas dell’Europa è passata nelle mani degli Stati Uniti: l’Europa ha rotto le relazioni commerciali con Mosca che le garantivano forniture di gas a prezzi convenienti, per rendersi dipendente dall’America a un costo dieci volte maggiore.
In terzo luogo, la crisi energetica è usata come occasione per rafforzare la transizione green basata sulla frode climatica, grazie alla quale garantire ai membri del World Economic Forum un altro enorme giro di denaro con la follia zero carbon. Inutile dire che gli interessi economici dei subalterni assecondano gli scopi di dominio mondiale dell’élite globalista, già pronta a inasprire i controlli e le violazioni dei diritti fondamentali con le città di 15 minuti, l’ID digitale, l’adozione del credito sociale legato alla quantità di CO2 prodotta.
In questo quadro internazionale, si è aggiunta anche la questione pandemica: stanno emergendo le prove del coinvolgimento dei governi aderenti all’Oms nella censura delle notizie sui social e un’operazione di propaganda sui media, con giornalisti e aziende dell’informazione pagati per sostenere la narrazione, prima pandemica, poi vaccinale, quindi bellica, infine energetica.
Ora il problema è che il fantoccio di Biden e Soros – Zelenskyj – deve rispondere a due entità alle quali deve la sua ascesa politica, i suoi guadagni e il suo futuro, a iniziare dalla banale sopravvivenza. Da un lato, il deep state globalista pretende che Zelenskyj si adegui non solo nel provocare la Russia e nel rifiutare qualsiasi accordo di pace, ma anche all’introduzione dei matrimoni omosessuali, del gender, della dottrina LGBTQ: cosa che sta facendo quasi come una priorità rispetto al conflitto con la Federazione Russa. Dall’altro lato, il sostegno interno all’Ucraina proviene dai battaglioni e dai movimenti neonazisti, ma questi fanatici non ci mettono nulla a togliere di mezzo Zelenskyj quando le sue politiche non dovessero essere compatibili con le loro. E Zelenskyj, come tutte le mosche cocchiere, crede di poter giocare al leader alzando la posta, minacciando di colpire la Federazione Russa, di voler conquistare la Crimea e distruggere definitivamente l’impero di Mosca. Zelenskyj inizia a dar fastidio non solo ai suoi pretoriani, ma anche al deep state, perché a tutti costoro fa comodo la minaccia di una guerra mondiale, ma quasi a nessuno una guerra mondiale vera.
Ecco perché la narrazione sta cambiando: alcuni Stati europei e molti membri del Congresso americano non sono disposti a distruggere totalmente l’economia nazionale e a cedere ulteriore sovranità ai poteri sovranazionali globalisti. Questo mi fa pensare che qualcuno – come era ampiamente prevedibile – userà gli scandali della psicopandemia e i crimini commessi dai suoi protagonisti per togliere di mezzo leader divenuti scomodi sul fronte della crisi internazionale e dell’adesione all’Agenda 2030. Se il Congresso americano mette sotto impeachment Joe Biden, o se lo dichiara incapace di intendere e di volere, o se viene trovato morto di malore improvviso, tutti tirano un sospiro di sollievo, anche tra i Dem. Ma il venir meno di Biden, oltre ai processi alle Agenzie governative per la violazione dei diritti costituzionali e i processi ai servi di BigPharma per aver prodotto in laboratorio un virus allo scopo di dare inizio al colpo di stato mondiale con i lockdown e la vaccinazione di massa; tutto questo dovrebbe indebolire l’élite globalista, e dare coraggio a qualche politico o magistrato per accusare di eversione George Soros e Klaus Schwab. Caduti in disgrazia i quali, il progetto infernale del Nuovo Ordine Mondiale dovrebbe quantomeno essere messo da parte per un po’. Zelenskyj farà molto probabilmente la fine di Saddam Hussein e di Gheddafi, perché non dà alcuna garanzia di saper conservare i segreti di cui è venuto a conoscenza, ad iniziare dai biolaboratori americani in Ucraina. Non sarebbe la prima volta che un alleato della prima ora diventa da un giorno all’altro un pericoloso dittatore; e sappiamo che gli Usa non processano mai questi dittatori.
Come ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, come giudica il comportamento dell’America e in particolare dell’Amministrazione Biden?
Joe Biden è un patetico fantoccio del deep state e dell’élite globalista. La sua elezione è stata ottenuta con la frode, e mantenuta in vita con la sceneggiata del 6 gennaio 2021 al Campidoglio, con l’emergenza psicopandemica e ora con la crisi ucraina. Il suo livello di corruzione lo rende totalmente ricattabile – come avviene per quasi tutti i leader internazionali – ma la degenerazione cognitiva da cui è affetto lo mostrano ormai del tutto inadeguato al ruolo che ricopre, perché anche Biden, come Zelenskyj, potrebbe dire o fare qualcosa che non deve dire o fare. Quelli veramente temibili e pericolosi sono i burattinai di Biden, i Dem con la loro ideologia woke, il deep state con il progetto globalista, i teocon filosionisti e guerrafondai, la rete criminale dei pedofili satanisti infiltrata nei gangli dello Stato, del settore privato, dell’informazione, di Hollywood e della chiesa bergogliana.
Joe Biden è come Jorge Mario Bergoglio: si trova ai vertici di un’istituzione che ha ricevuto l’incarico di distruggere, non solo con la propria azione di governo e la rete di corruzione di cui si avvale, ma anche con il discredito che getta su di essa. Lo stesso fa Bergoglio nella Chiesa, sostenuto dalla deep church speculare al deep state, e da questa fatto eleggere per impedire che la presenza di Benedetto XVI potesse ostacolare il colpo di stato globalista. E come Bergoglio si mostra totalmente estraneo al ruolo di Papa, così Biden è del tutto estraneo al ruolo di Presidente degli Stati Uniti. Ma è proprio per questo che sono lì. Tra l’altro entrambi appartengono a quel “cattolicesimo progressista” che dal Concilio Vaticano II si è alleato all’élite massonica per realizzare il progetto sinarchico del Nuovo Ordine Mondiale. Ed entrambi – come Obama e Nancy Pelosi – appartengono a quel “brodo di coltura” che si avvaleva di un personaggio come McCarrick, e che si avvale oggi di Prelati non meno compromessi, quali Cupich, Gregory, Tobin, Farrell, McElroy, che a McCarrick devono la propria carriera ecclesiastica.
È di questi giorni la notizia che il Governo britannico avrebbe deliberatamente esercitato pressioni sulla popolazione, allo scopo di seminare il panico e forzare alla vaccinazione. Cosa ne pensa?
Sin dal maggio 2020 ho denunciato il colpo di stato compiuto dai cospiratori di Davos e iniziato con la pandemia. Sin da allora era evidente che vi fosse un unico copione sotto un’unica regia: non dimentichiamo che nel 2019 hanno anche organizzato le prove generali della farsa psicopandemica, studiando i mezzi di manipolazione di massa da adottare dinanzi ai possibili scenari che via via potevano delinearsi. Quello che ha fatto il Ministro della Salute britannico, Matt Hancock, lo hanno fatto tutti i suoi omologhi degli Stati membri dell’OMS, con le stesse modalità, gli stessi finanziamenti ai media, la stessa azione di censura delle informazioni non allineate, la stessa campagna di terrorismo mediatico, lo stesso occultamento dei dati, addirittura la stessa fraseologia, le stesse parole: stiamo a casa, andrà tutto bene, facciamolo per gli anziani, facciamolo per i giovani.
E in Italia? Qualche speranza – scusi il gioco di parole – di vedere in galera Speranza, con le indagini del tribunale di Bergamo e la prossima Commissione d’inchiesta?
In Italia il ministro Speranza, assieme al primo ministro Conte e poi a Draghi, hanno seguito lo stesso copione, perché chi dà ordini a costoro è lo stesso che dà ordini negli altri Stati. Anche i protocolli della ventilazione forzata, della tachipirina e vigile attesa, dell’invio degli anziani nelle RSA, della proibizione delle autopsie, della cremazione dei cadaveri è pedissequa a quanto accaduto altrove. Non è possibile che questa sincronia di azione sia casuale, perché i provvedimenti adottati non hanno mai fatto parte di alcun Piano Pandemico precedente, tant’è vero che per fare quello che hanno fatto hanno dovuto impedire l’applicazione del Piano Pandemico Nazionale.
Speranza è indubitabilmente colpevole, come i membri del Comitato Tecnico Scientifico, dell’Istituto Superiore di Sanità, delle ASL e del loro personale sanitario, e sopra di lui i Primi Ministri, la Commissione Europea, l’Ema, l’Oms, la Bill & Melinda Gates Foundation, il World Economic Forum. Ma come spesso avviene nelle questioni politiche, penso che i veri responsabili riusciranno ad eclissarsi per tempo, mentre a pagare saranno i subalterni. Ma proprio perché Speranza è un subalterno, ho motivo di credere che alla fine un tribunale lo giudicherà colpevole e lo condannerà.
Sulla Commissione d’inchiesta parlamentare non nutro molte speranze: chiunque ne faccia parte e la presieda proviene da un Parlamento che ha avvallato provvedimenti in grave violazione alla Costituzione e ai diritti naturali, anche perché è difficile credere che la greppia in cui hanno pasteggiato cliniche private, aziende, cooperative e media non abbia fatto guadagnare anche quelle di riferimento del cosiddetto centrodestra. Chi due anni fa riconvertiva la fabbrica per produrre mascherine o vendere termometri, disinfettanti e schermi di Plexiglas oggi si sta già preparando a produrre farina d’insetti: è la mentalità bassamente mercantile dei liberals italiani, che dalla Meloni, da Salvini e da Berlusconi si aspetta di fare affari, senza preoccuparsi se nel frattempo Zaia apre una clinica per la transizione di genere nel “cattolico” Veneto. Anzi rallegrandosene, per il giro di affari che le costosissime terapie assicureranno alle cliniche private.
Abbiamo letto due interventi molto dettagliati che Vostra Eccellenza ha pubblicato nelle ultime settimane. Si parla della cacciata di tredici monache da un Monastero in Toscana, a Pienza.
La vicenda di Pienza è a dir poco grottesca. Abbiamo un Monastero di giovani suore di clausura che non ha mai dato problemi di sorta, né morali né economici, e che ha il solo torto di voler vivere il proprio carisma contemplativo e tradizionale, nientemeno che con la Messa antica celebrata saltuariamente da un sacerdote nominato dal Vescovo diocesano. Questo Monastero riceve una Visita Apostolica a sorpresa, senza che venga motivata, e senza che alla fine dell’ispezione sia consegnata una relazione. Il Dicastero vaticano competente decide quindi, sulla base della Visita Apostolica, di cacciar via la Badessa e la Priora e di imporre una nuova Superiora, ma non lo comunica alle Monache, bensì alla Curia vescovile. Le Monache, ovviamente, ricorrono al Dicastero impugnando il decreto perché privo di regolare notifica e di motivazioni, ma la Curia e la Federazione benedettina vogliono comunque dare esecuzione al decreto – in violazione al Diritto Canonico – e chiamano addirittura i Carabinieri per terrorizzare e cacciare le “suore ribelli”.
Se posso osare un paragone con una situazione analoga, mi sembra che quanto avvenuto a Pienza segua più o meno le stesse modalità delle “rivoluzioni colorate”. Se pensiamo alle proteste in corso in Georgia, ci accorgiamo che il sistema adottato è praticamente il medesimo. Lo scopo reale da ottenere è il regime change di un governo legittimamente eletto, in modo da imporre un governo fantoccio della NATO e della UE che allarghi il fronte antirusso. Lo scopo dichiarato dai “pacifici manifestanti” che assaltano il Parlamento con manifesti in inglese e bandiere europee e ucraine è impedire la promulgazione di una legge – peraltro esistente anche negli USA – che impedisce interferenze di enti stranieri nella politica nazionale. E sappiamo che questa coreografia è stata già sperimentata con successo con l’Euromaidan in Ucraina nel 2014, sempre grazie alle ONG finanziate dalle Fondazioni “filantropiche” di George Soros, ma anche in Kazakistan, in Iran, in Ungheria, in Moldavia. E sappiamo che sempre, invariabilmente, questi golpe portano al potere un premier proveniente dal World Economic Forum e obbediente alla NATO, oltre che una serie di Ministri e alti funzionari stranieri.
La stessa cosa avviene a Pienza, dove lo scopo non dichiarato è il regime change del Monastero tradizionale, per costringerlo a modernizzarsi e a seguire l’impostazione ideologica bergogliana (e forse anche vendere l’immobile o farne demagogicamente un centro di accoglienza per profughi). Lo scopo ufficiale è ovviamente fittizio e pretestuoso – la vendita di marmellate, il Pater Noster in latino – e si avvale di una coreografia e di attori proprio come a Tbilisi, con al posto dei cartelli in inglese i decreti del Dicastero, e al posto delle bandiere europee l’Istruzione Cor Orans. Rimane da vedere se questo Monastero refrattario al nuovo corso vaticano (come il legittimo governo della Georgia non asservito all’élite globalista) riuscirà a far valere i propri legittimi diritti, o se il golpe della deep church bergogliana (e del deep state americano) avrà successo senza suscitare proteste per la palese violazione del diritto.
Secondo Repubblica il cardinale Lojudice, vescovo di Pienza, vorrebbe aprire un centro di accoglienza per immigrati e profughi nell’ex seminario, dove attualmente vivono le monache. Questo esasperato immigrazionismo della Cei e dell’episcopato sembra destinato a ridurre la Chiesa ad una Ong umanitaria. Perché questo atteggiamento così avverso agli Ordini religiosi e in particolare alle comunità contemplative?
La Chiesa cattolica – o meglio: la setta che la eclissa e che ne occupa i vertici, cioè la deep church – è già divenuta una Ong, basti pensare al paradigm shift del “digiuno energetico” propagandato dall’Osservatore Romano a inizio Quaresima, in piena cooperazione attiva all’Agenda 2030. Una Gerarchia che segue un progetto eversivo intrinsecamente massonico e satanico, perché massoni e satanisti sono i suoi autori, non può se non essere complice del Nuovo Ordine Mondiale, così com’è stata complice della farsa pandemica e della crisi ucraina.
Le pare, dottor Manocchia, che chi ha come scopo la distruzione della Chiesa di Cristo, la cancellazione del perenne Magistero, la demolizione della Morale; chi è giunto a legittimare l’uso di feti abortiti nella produzione del siero genico sperimentale, vietare le Messe per compiacere i deliri psicopandemici dell’OMS e di Fauci e a definire il cosiddetto vaccino “un atto di amore”; di chi ha creato deliberatamente la sinodalità per introdurre l’ordinazione delle donne, la benedizione delle unioni sodomitiche e l’accettazione della teoria gender nelle scuole e nelle università cattoliche, si faccia dei problemi a calpestare i diritti di questa e di altre Comunità religiose, se solo queste osano mettersi sulla loro strada, non dico contestando Bergoglio, ma anche soltanto non assecondando le sue intemperanze?
Quanto a Lojudice, mi pare che ricopra nella vicenda il ruolo che l’Italia ricopre dinanzi alla Nato e al deep state: dar prova di fedeltà al potente, dimostrare il proprio asservimento non solo obbedendo, ma facendolo con quell’entusiasmo ostentato di chi cerca di rendersi ben voluto con zelo smodato e rivelatore. Il centro di accoglienza sarà una bella sorpresa per la comunità pientina, il cui Sindaco si era prestato inizialmente a denigrare le Monache, senza immaginare che l’ex-Seminario estivo non sarebbe stato venduto, ma usato per il lucroso business dell’accoglienza. Voglio vedere come reagiranno i pientini, a trovarsi nordafricani sfaccendati nelle piazze, a urinare nelle fontane, spaccare auto, rapinare i passanti, spacciare droga, trasformare una cittadina incantevole della Valdorcia che vive di turismo in un campo profughi. D’altra parte, se lo Stato e la Chiesa cooperano in questa azione di sostituzione etnica a livello nazionale, perché mai Pienza dovrebbe fare eccezione rispetto a Milano o Roma?
Seguendo gli articoli apparsi sulla stampa locale, mi sembra che la prima versione – secondo cui le monache sarebbero delle ribelli occupate a vendere marmellate e a cantare in latino – non convinca nemmeno i giornalisti. Secondo Vostra Eccellenza sta cambiando qualcosa anche nell’informazione?
L’informazione è oggi costituita in massima parte da professionisti che hanno rinnegato il proprio dovere di servire la Verità, prostituendosi a chi li paga per divulgare la narrazione ufficiale, anche se essa è palesemente falsa e tendenziosa. L’abbiamo visto con la farsa pandemica, con la guerra ucraina, con la transizione green e le “città di 15 minuti”. La versione dei media è sempre stata univoca perché la fonte della propaganda era la medesima.
In questo caso, tuttavia, non c’è stato un vero e proprio coordinamento delle notizie, perché gli emissari di Bergoglio credevano che bastasse esercitare la propria autorità per intimorire le Monache e costringerle all’obbedienza, senza creare una narrazione ben congegnata. La Provvidenza ha voluto che queste giovani Suore abbiano alle spalle un pregresso di interferenze e di intromissioni nella loro vita di religiose contemplative da parte di Kiko Argüello e del Cammino Neocatecumenale, e che non siano quindi nuove alle sopraffazioni di chi crede di poter spadroneggiare e imporre la propria volontà. Queste Monache sono coraggiose donne di Fede, temprate da prove e persecuzioni. La loro fermezza deriva anche dalla consapevolezza di non aver fatto alcunché di anche minimamente reprensibile.
Ora, siccome la stampa era stata inizialmente informata solo dalla Diocesi e dalla Federazione Benedettina, quando le Monache hanno diffuso ai media la loro versione dei fatti – suffragata da prove e testimonianze – i giornalisti, che non erano “in modalità propaganda” si sono accorti che le Suore erano oggetto di un’aggressione ingiustificata. D’altra parte, è difficile non rilevare la disparità di trattamento nel caso del gesuita Rupnik, noto alla cronaca recente per i suoi orribili delitti e sacrilegi, a cui Bergoglio ha tolto la scomunica e che ancor oggi vive al Centro Aletti ed esercita indisturbato il suo “ministero” di abusatore.
Dobbiamo tener presente che vi è chi ha tutto da guadagnare dal silenzio e dall’oblio che potrebbe calare sul Monastero di Pienza, in primis gli emissari di Bergoglio. Occorre che i fedeli esprimano pubblicamente il loro appoggio a queste Monache, moltiplicando gli sforzi spirituali e materiali per aiutarle, in questo momento in cui esse sono fatte oggetto di epurazione e di ingiustificate vessazioni. Penso anche al caso delle Domenicane di Fognano, che Lei, dottor Manocchia ha difeso attivamente. Penso a tante altre comunità che subiscono la stessa sorte, perché la notizia non giunge al grande pubblico. I Monasteri sono delle oasi di spiritualità nel deserto di un mondo paganizzato: dobbiamo fare di tutto per sostenerli e proteggerli dalla furia di coloro che dalle posizioni che occupano nella Santa Sede fanno di tutto per distruggerli.
Si è parlato dell’intervento dei carabinieri e di interrogatori ai parenti delle monache. Non Le pare un po’ esagerato che la diocesi e la Federazione benedettina ricorrano alla forza pubblica?
Non è solo “esagerato”: è scandaloso e del tutto illegittimo, in primo luogo perché un decreto impugnato sospende la propria esecutività, e di conseguenza la nomina della nuova Badessa e l’estromissione di Madre Diletta e della Priora. Né la Diocesi, né la Federazione hanno alcun titolo per scardinare il governo legittimo del Monastero.
E come ho dichiarato nei miei due interventi in difesa delle Religiose, è inaudito che l’Autorità ecclesiastica si avvalga del “braccio secolare” per minacciare il Monastero, e che i parenti delle suore siano stati convocati dai Carabinieri e interrogati senza verbale – ripeto: senza verbale! – in vista dell’apertura di un presunto fascicolo da parte della Procura di Siena.
E questi sono gli stessi Vescovi che hanno taciuto, complici, quando durante i lockdown la forza pubblica irrompeva nelle chiese interrompendo la celebrazione della Messa, in violazione delle norme concordatarie. Sono gli stessi che, quanto al rispetto della legge, non hanno proprio nulla da insegnare, quando l’Elemosiniere Pontificio – per gli amici “don Corrado – va a manomettere i contatori elettrici di un centro sociale di estrema sinistra e si offre di pagare le bollette arretrate con i soldi dei fedeli.
Come faranno a vivere queste povere monache, senza poter nemmeno prelevare i loro risparmi per mangiare e acquistare medicinali? Dov’è la famosa “misericordia” di Bergoglio?
Lo chiedo a Lei, caro dottor Manocchia, e ai Suoi ascoltatori. Qui la “misericordia” di Bergoglio si manifesta in tutto il suo splendore: revocare la delega alla legittima Badessa sul conto bancario del Monastero, facendola intestare alla nuova superiora, ancora prima della notifica dei provvedimenti del decreto del Dicastero e della loro impugnazione che ne avrebbe sospeso l’esecutività. Così le Monache non hanno di che vivere, non possono fare la spesa, né curare le suore malate. Forse faranno anche sospendere le utenze, senza mandare però l’Elemosiniere a riattivarle. E sono giunti a diramare un comunicato in cui, senza alcuna legittimità, invitano i fedeli a non sostenere economicamente le monache.
Mi pare che questo comportamento, che offende la carità cristiana e viola la giustizia e la verità, sia la più plateale dimostrazione dell’ipocrisia di questo sinedrio che a parole si dice accogliente e inclusivo, ma nei fatti sta solo perseguendo nella Chiesa di Cristo, i medesimi scopi che si prefigge il deep state nella società civile. E questi scopi li conosciamo bene: preparare la tirannide del Nuovo Ordine Mondiale e la nuova Religione dell’Umanità, ecumenica, woke e green.
Chi c’è dietro a tutto questo? Perché questo accanimento contro la Tradizione?
La Tradizione è il vincolo con cui Cristo ha voluto legare l’autorità della Gerarchia all’insegnamento immutabile del Magistero. Ciò che era vero quando la Chiesa è nata, ciò per cui sono stati uccisi i Martiri e perseguitati i Cristiani, è vero sempre, è vero oggi e lo sarà anche domani, perché trova il proprio fondamento in Nostro Signore, che è Alfa e Omega, principio e fine di tutto, immutabile nella Sua essenza divina che per questo è perfetta.
Dal Vaticano II, e soprattutto in questi ultimi dieci anni di “pontificato” – chiamiamolo così – la Verità rivelata è stata messa da parte, perché considerata scomoda e “divisiva”, a vantaggio del dialogo ecumenico e del consenso del mondo. Ma non è questo che Cristo ha ordinato a San Pietro e agli Apostoli: non ha comandato di dialogare, di piacere al mondo, di tacere il Vangelo e propagandare l’agenda globalista. Nostro Signore ha ordinato agli Apostoli di predicare il Vangelo a tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo, e dicendo a chiare lettere che chi crederà sarà salvato, e chi non crederà sarà dannato.
L’odio contro la Tradizione è l’ultimo passo prima dell’odio verso Cristo, di cui i neomodernisti negano la divinità e che considerano come una sorta di “figura simbolica” creata dalla “comunità primitiva”. Non pensiamo che gli eretici e corrotti che oggi sono ai vertici della Gerarchia siano solo moderatamente progressisti: coloro che li manovrano da sessant’anni provengono dalle stesse conventicole di cospiratori responsabili del colpo di stato globalista. E sarebbe strano se persone votate al male sopportassero queste fortezze di preghiera e penitenza, che ostacolano i loro piani. Per lo stesso motivo non sopportano la Messa tradizionale: proprio perché è tradizionale, ossia frutto di un armonico sviluppo nel corso dei due millenni di vita della Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo.
Dobbiamo avere uno sguardo soprannaturale, e comprendere che la battaglia presente è essenzialmente spirituale, in cui si affrontano Dio e Satana, i figli della Luce e i figli delle tenebre. E che la vittoria è di Dio, e di chi – qui e adesso – si schiera sotto le insegne di Cristo. Dovremo combattere, questo è certo; ma è ancor più certa la vittoria finale: non prævalebunt.
Mi permetta di concludere, caro dottor Manocchia, ringraziandoLa per questa opportunità e per il Suo impegno a favore della verità. Invito quanti ci ascoltano a concludere questa santa Quaresima pregando per le monache di Pienza, e se possibile aiutandole materialmente: è un’opera di Misericordia, è un gesto di Carità, è un modo per testimoniare spirituale vicinanza a queste religiose.
Vi benedico tutti.
Fonte: byoblu.com