La politica sedicente cattolica e la società arcobaleno. È tempo di riflettere
di Fabio Battiston
Giovedì 30 marzo il Televideo Rai pubblica la seguente notizia:
No adozione coppie gay, Ue condanna Roma – L’Eurocamera ha approvato l’emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che “condanna le istruzioni date dal governo italiano alla municipalità di Milano di sospendere la registrazione delle adozioni delle coppie omogenitoriali”. Presentato dal gruppo di Renew Europe l’emendamento è stato supportato da Sinistra, Verdi, Socialisti. Il Ppe si è diviso. Secondo fonti interne, la delegazione FI ha votato in difesa del governo, mentre quelle del Portogallo e Paesi nordici erano per l’emendamento. Il loro voto sarebbe stato decisivo.
La parte più importante (e mortifera) di questa notizia è rappresentata dalle ultime tre righe. Apprendiamo infatti che una parte non piccola del Partito popolare europeo, cioè dell’unico gruppo politico del Parlamento continentale che si richiama, direttamente, ai valori della fede cristiana e cattolica, ritiene giusto e sacrosanto che le coppie omogenitoriali (oh, ma che educata e corretta denominazione!) possano legalmente adottare bambini.
Viene anche da pensare a come avrebbe votato Forza Italia se non fosse stata parte del governo nazionale. I mal di pancia di molti suoi esponenti, che vorrebbero ben altre e più favorevoli politiche pro-LGBTXYZ, sono più volte emersi in diversi consessi.
Non c’è che dire, a Bruxelles c’è stato un gran bel passo avanti della politica sedicente cattolica verso quel modello di società pluralmente arcobaleno così tanto auspicato dalla Chiesa “in uscita”; un dogma ormai incontrastato della dottrina bergoglian-gesuitica e fortemente sostenuto dal demone sinodale tedesco-belga. È il trionfo dell’et-et alla rovescia!
Questa notizia è… una notizia. Lo è nel senso che entra a far parte di quella massa di fatti, situazioni e realtà che vanno ogni giorno a riempire un contenitore gigantesco, che sembra non avere limiti. Qualcuno potrebbe far finta di niente, altri potrebbero considerarla alla stregua di un evento senza grande importanza e per il quale non vale certo la pena angustiarsi o, tantomeno, trarre conclusioni apocalittiche. Non sono d’accordo.
Ciò che ci ha dato il vecchio Televideo, strumento decrepito e tecnologicamente “avanzato” (nel senso dei veri e propri avanzi), è un altro mattone di granito con il quale il muro che divide i non conformi dall’attuale Chiesa temporale diviene sempre più insormontabile. E questa barriera non l’abbiamo costruita noi ma quelli che, dentro e fuori la Chiesa, condividono i progetti di colui che “non vuole muri ma ponti”.
Io penso sia venuto il momento, per chi si trova nella mia/nostra condizione, di porsi qualche domanda poichè lo scenario che abbiamo di fronte è oggettivamente incontestabile. Siamo attaccati, cacciati e reietti dalla Chiesa cattolica temporale; la liturgia vetus ci è sempre più negata; non abbiamo più una rappresentanza socio-politica degna di questo nome; siamo messi all’indice, come veri e propri nemici del popolo di Dio, dalla nuova dottrina e dalla pastorale, divulgate a piene mani nelle parrocchie, nei gruppi, nei seminari, nelle università e nei sinodi d’ogni dove; la possibilità di parlare ci è consentita solo in ambiti “carbonari”, per il resto la totalità della comunicazione massmediale ci è nemica (prima fra tutte quella cattolica, vero Avvenire?). Ma dove crediamo ancora di essere? A quale Chiesa terrena siamo ancora convinti di appartenere? In questi quasi sessant’anni di post-concilio il cattolico, nella sua essenza di credente, è antropologicamente cambiato mentre la Chiesa cattolica temporale, nel suo significato e missione più profondi, si è ontologicamente modificata. Su questi due piani, concettualmente diversi ma i cui frutti sono mostruosamente coerenti, si è man mano costruito un modello di Chiesa totalmente antitetico a qualunque Tradizione. Per questo nuovo mondo ecclesiale, la nostra stessa esistenza come fedeli “altri” è semplicemente assurda, direi inconcepibile.
Così come l’organismo umano non sopporta corpi estranei e tende naturalmente a riconoscerli ed espellerli, allo stesso modo la quasi totalità delle membra immanenti del Corpo Mistico ci considera come alieni e ha tre obiettivi fondamentali da conseguire: individuarci, isolarci e infine eliminarci. Certo, la nostra fedeltà e appartenenza al Cristo Figlio di Dio è totale e indiscutibile e tale rimarrà sino alla fine dei nostri giorni. Ma in quale casa, in quale organismo se, come è ormai evidente, lo stomaco, il cuore, i polmoni e l’intestino di questo corpo ci vedono come cellule cancerose? Vien voglia di fuggire via… per tornare a casa. Ma quale?