Alleati dell’Eucaristia / Ecco come segnalare gli abusi
di Valter Tuninetti e Veronica Cireneo*
Gli Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo, realtà nata da poco meno di due mesi, hanno come obiettivo principale contrastare gli abusi liturgici di tutti i tipi, a partire dall’imposizione della Comunione sulla mano, causa e origine di ogni altro abominio.
Per raggiungere questi obiettivi, gli Alleati operano con ogni mezzo lecito a loro disposizione: prima di tutto dare l’esempio di adorazione e riverenza inginocchiandosi a mani giunte ai piedi dell’altare al momento della distribuzione dell’ostia consacrata per riceverla in bocca, secondo la legge universale della Chiesa, mai abrogata. Inoltre, rendere note le numerose, dolenti segnalazioni di scandalo, di cui gli Alleati vengono via via a conoscenza, e scrivere alle rispettive diocesi di riferimento.
La denuncia avviene attraverso l’invio continuo nello stesso giorno della stessa mail sottoscritta da decine e decine di Alleati all’indirizzo dell’autorità vescovile, allo scopo di sensibilizzare il presule e ottenere che lo scandalo abbia fine.
Con questa tecnica abbiamo raggiunto il vescovo di Cuneo, l’arcivescovo di Sorrento/Castellammare di Stabia e l’arcivescovo di Milano.
Come preannunciato, e secondo quanto suggerito dai nostri legali, allo scadere dei quindici giorni canonici, in caso di mancata risposta, ci rivolgiamo alla curia romana. Così stiamo operando circa il caso di Cuneo e così faremo, scaduti i quindici giorni canonici di attesa, per le altre due diocesi.
Nei confronti dei sacerdoti gli Alleati hanno grande riverenza, ma ai loro errori, espressi nelle parole e nelle opere, si oppongono con determinazione per riportare ordine e disciplina nella Casa di Dio, cosa che sentono come loro dovere di figli di Dio.
Gli Alleati hanno a cuore solo Gesù Cristo e la sua divinità e regalità, di fronte alla quale si inginocchiano, perché gli venga tributato tutto l’onore possibile e Gesù sacramentato sia riportato al centro della vita della Chiesa.
“Chi non si inginocchia davanti a Dio, non può stare in piedi in nessun’altra circostanza” (cardinale Robert Sarah).
“Il non inginocchiarsi davanti a Dio è l’essenza stessa del demoniaco” (papa Benedetto XVI).
Stanchi di subire ordini iniqui ai quali per molto, troppo tempo è stato dato immotivato e colpevole credito, gli Alleati operano per conto di Dio in difesa dei suoi diritti e di quelli di tutti i cattolici, conformemente alla sua divina volontà.
*con tutti gli Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo
Per unirsi agli Alleati dell’Eucarestia: T.me/alleanza3
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Ecco il modello di lettera di denuncia per segnalare abusi
Alla cortese attenzione di Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor…
Eccellenza Reverendissima,
chi le scrive è un fedele di…, in provincia di…
Le scrivo a nome mio e di… con l’obiettivo di ridare onore, dignità e centralità a Nostro Signore Gesù Cristo.
Per questo motivo denuncio l’abuso dell’imposizione della Comunione sulle mani che avviene nella chiesa di…, parrocchia di…
Il fedele, tutelato dagli articoli 90 e 91 del documento Redemptionis Sacramentum approvato da san Giovanni Paolo II il 19 marzo 2004, non può vedersi negare la Comunione per il fatto di volerla ricevere in ginocchio e sulla lingua.
Lo stesso documento, al capitolo VIII, obbliga i fedeli a segnalare eventuali abusi liturgici all’Ordinario diocesano.
Oppure
Per questo motivo denuncio l’abuso riguardo al mancato rispetto e decoro nella casa di Dio, che avviene nella chiesa di…, parrocchia di…
Le chiedo, per il bene dei fedeli, scandalizzati dalla vista di un simile oltraggio a Nostro Signore Gesù Cristo, di fare rimuovere questo abominio.
Gesù è stato chiarissimo: “Chi scandalizzerà anche uno solo di questi piccoli che credono in me gli conviene che gli venga messa al collo una macina da mulino e venga gettato nel profondo del mare” (Mt 18,6).
Eccellenza, siamo pronti a trovare con Lei una soluzione in modo civile, ma se ciò non sarà possibile useremo tutti i mezzi leciti in nostro potere, fino al ricorso alla curia romana.
Parte finale valida in entrambi i casi
Mi preme chiederle di farsi portavoce del nostro messaggio a tutti i sacerdoti della sua diocesi, specialmente a quelli di…
I sacerdoti non sono padroni di Dio, e i fedeli non sono loro sudditi.
Certo che riusciremo a trovare con Lei una soluzione, porgo i saluti più cordiali.
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