di Kennedy Hall
All’attenzione di: Blockleiter
Tribunale Disciplinare per la Delinquenza Diabolica
6662 via del Verme Che Non Dorme
L’Abisso
Su richiesta dell’Amministrazione nel caso in corso a carico del diavolo denominato Malthus, presenterò nel seguente rapporto tutte le informazioni necessarie per imprigionare per l’eternità quel deludente fallimento. Prima di continuare, devo premettere che le informazioni qui contenute causeranno grande dolore al Tribunale. Dalle mie ricerche e dalle testimonianze dei miei agenti sul campo, ho redatto un rapporto completo dei dettagli più tragici relativi allo stato della famiglia un tempo affidata alla supervisione di Malthus. Ritengo che, per quanto penosa potrà risultare la lettura del rapporto, le informazioni ivi contenute contribuiranno a guidare una corretta applicazione delle misure necessarie. Vi prego di credere che, se sarà doloroso per i membri di questo Tribunale leggere questa lettera, sarà ancora più difficile per me riferirne i punti rilevanti.
Confido che abbiate letto la corrispondenza intercorsa tra me e Malthus durante la maggior parte del nostro rapporto professionale. Come avete potuto constatare, la situazione oscillava tra la vittoria e la disfatta. Se non fosse stato per la mia guida esperta, è certo che Malthus avrebbe perso la famiglia fin da subito. Se c’è qualcosa di degno di lode in questo mediocre tentatore è ciò che ha imparato da me. (Sia detto a latere: dobbiamo urgentemente occuparci dell’Accademia e del costante abbassamento del livello degli operatori che vi si diplomano. Si direbbe che il beneaugurato abbassamento degli standard morali della razza umana non sia avvenuto senza conseguenze; è venuta meno la spinta al costante miglioramento dei diavoli, dato che si trovano di fronte a poca o nessuna resistenza sul campo).
In ogni caso, grazie ai miei sforzi e alla relativa acquiescenza di Malthus alla mia naturale autorità, la famiglia era saldamente a terra sotto i nostri zoccoli. Il padre era diventato il più delizioso dei pervertiti, la madre aveva aizzato i figli contro di lui e questi ultimi erano sprofondati nel tormento interiore e nella decadenza morale. A poche settimane dal momento culminante che ha visto la famiglia così deliziosamente spaccata in due, essa versava in uno stato di completo disastro. Il padre era stato sbrigativamente cacciato di casa, come un inquilino senza soldi per l’affitto, ed era finito a dormire nel piano interrato in casa degli anziani genitori. Dal nostro punto di vista, il suo consumo di alcolici e di materiale pornografico era in costante miglioramento. Era isolato dai figli e i figli lo odiavano.
La madre, naturalmente, fece esattamente come avevo previsto, e attraverso una serie di libri di auto-aiuto, di superstizioni New Age e di mantra femministi, si adagiò confortevolmente in uno stato di decadimento interiore. Naturalmente mentiva a tutti i conoscenti, condivideva immagini di lei che socializzava con altri single, e citazioni delle nostre più devote celebrità che blateravano di empowerment e autostima. Come succede in tutte le separazioni dei genitori, i figli sono stati in gran parte dimenticati. E loro hanno fatto quello che fa la maggior parte dei figli in queste situazioni: hanno nascosto la loro depressione per cercare di convincere i genitori che in realtà non stavano soffrendo. Questo tipo di genitori è sempre afflitto da un opprimente senso di colpa e quindi non chiede di meglio che credere alle rassicurazioni fasulle dei figli in modo da placare i morsi della propria coscienza.
Da vero topo di biblioteca, la figlia si era ritirata nella lettura. Fortunatamente si era affacciata al mondo dei libri per giovani adulti, quelli che abbiamo promosso per anni, e quindi cominciava ad essere adeguatamente predisposta per un futuro di sfruttamento sessuale e ferite emotive. Si era persa nel mondo dei moderni romanzi fantasy e infine nelle loro versioni cinematografiche. È molto pericoloso che gli esseri umani leggano i vecchi racconti fantasy frutto dalla mente di autori cristiani; la mente di un bambino è davvero il nostro grande campo di battaglia, e non c’è quasi niente di peggio di un bambino che trovi un senso al mondo che lo circonda attraverso le immagini del folklore cristiano. Al contrario, i racconti fantastici contemporanei sono espressione di un mondo neopagano che ha perso ogni vero senso dell’ordine morale cattolico. Tutte le loro fantasie decadute e degenerate prendono vita sotto forma di vampiri e maghi, in pagine ispirate da una morale consequenzialista e cariche di sfumature sessuali. L’oscurità che trasuda da queste pagine inculca nel giovane lettore una sottile disperazione e una negatività preternaturale. La ragazza era diventata completamente dipendente da queste storie, che ormai rappresentavano il suo vangelo. Inoltre, si vergognava del comportamento della madre e cercava di evitare qualsiasi conversazione significativa con lei. La sua fede era in gran parte guidata dal fratello e la deliziosa caduta di quest’ultimo le aveva dato la spinta decisiva sulla cattiva strada.
Il figlio proseguiva la sua discesa verso di noi e, come risultato del suo crescente abuso di sé, si sbarazzò rapidamente della terribile abitudine di pregare i maledetti grani. Mano a mano che il suo odio per il padre cresceva, sguazzava sempre di più nello stupendo vomito pornografico che già ci aveva procacciato suo padre. In tal modo il giovane lasciò campo libero ai nostri operatori che incanalarono il suo zelo adolescenziale per il Nemico in una splendida passione per la filosofia individualista. Senza diventare ateo nel vero senso del termine, trovò tuttavia un’utile consolazione in quel crescente neopaganesimo umanistico che domina il panorama filosofico degli uomini di quest’epoca. Sviluppò un interesse ossessivo per i vichinghi e per la teoria dell’evoluzione, e iniziò ad informarsi sull’uso di pozioni e sostanze chimiche psichedeliche come mezzo per “espandere la sua coscienza”. La famiglia era nostra, tutta nostra, e Malthus si ritrovava, spianato davanti a sé, quello che era probabilmente il percorso più facile verso una vittoria duratura che io abbia mai visto in tutti i miei anni di attività.
Ma le buone notizie si fermano qui, e qui inizia il nostro tormento. Ricorderete dalla mia ultima lettera scritta a Malthus che durante l’esplosiva spaccatura della famiglia il padre si era messo a frignare come un maiale castrato. Era troppo da sopportare anche per me e, per un breve istante, non prestai attenzione. Vi prego di considerare che io ero presente solo per godermi lo spettacolo e non ero assolutamente parte in causa, poiché in definitiva questa era un’operazione di Malthus, non mia. Seguendo i protocolli prescritti, Malthus aveva incaricato uno dei suoi sottoposti di prendere nota del dialogo interiore degli umani sottoposti a vessazione. Ebbene, a quanto pare in quel momento il padre si vergognò così tanto di sé stesso che per un breve istante ridivenne veramente umile. Negli appunti recentemente requisiti al tentatore leggiamo quanto segue: “Nella quiete della sua mente, durante un momento di angoscia estrema, l’uomo ha pronunciato un’ambigua preghiera, il cui contenuto recita: G*#ù, aiutami.” Questa nota fu inclusa nel resoconto dell’incidente con un commento che la derubricava a gesto disperato e non come una sincera richiesta di aiuto al Nemico.
Purtroppo, si è in seguito appurato che si trattava effettivamente di una vera preghiera, per quanto all’apparenza insignificante. Avevo detto a quel maledetto idiota di tenere d’occhio i trucchi dei Guardiani, ma lui non aveva preso in debito conto il loro sleale modo di procedere. In quel minuscolo istante di patetico abbandono al Nemico, il Guardiano del padre, sempre pronto a cogliere ogni minimo cenno di permesso, ne approfittò immediatamente per reindirizzare la petizione. In quel loro modo fastidioso di muoversi ai confini dello spazio e del tempo, il pensiero del padre fu immediatamente condiviso dal suo Guardiano a quello dell’insegnante del ragazzo, che non lo vedeva da mesi. Se vi state chiedendo come ho fatto a ricevere informazioni così precise dal campo del Nemico, beh, sono loro che ci hanno permesso di conoscerle, al solo scopo di torturarci.
L’insegnante era in apparenza fuori gioco, ma a quanto risulta coltivava l’abitudine di pregare per i suoi studenti e le loro famiglie, soprattutto se sospettava che si trovassero in difficoltà. Da quando aveva lasciato la scuola, aveva saputo dei problemi della famiglia durante il lockdown e aveva rivolto la maggior parte dei suoi sforzi ad intercedere per loro. Di conseguenza, fu colpito da un profondo dolore quando il suo Guardiano gli manifestò che la famiglia del ragazzo stava soffrendo una grande calamità. Essendo un credente tradizionale, iniziò una serie di preghiere e mortificazioni per il capo spirituale della famiglia, il padre… Sappiamo tutti quanto ciò sia pericoloso. Offrì la sua Ricezione sacramentale per lui e pregò il Nemico di dare a quell’uomo un segno che lo strappasse alla nostra presa.
Malthus, l’imbecille più totale, era così infatuato dai suoi successi che non fece altro che ingozzare il padre con sempre maggiori quantità di materiale pornografico. Naturalmente, per un certo periodo il padre continuò a voltolarsi nel trogolo del peccato, ma Malthus adottò un approccio miope ed eccessivo. Ogni giorno che passava, e ad ogni nuova preghiera dell’insegnante, il padre provava sempre più disgusto per sé stesso. Non di rado è un bene che gli esseri umani che noi prendiamo di mira si disprezzino, ma se c’è qualcuno che prega per loro, la cosa può diventare rischiosa. L’uomo, sottoposto ad un assalto incessante di suppliche intense, cominciò a vedere le cose in modo diverso. In precedenza, nei momenti di maggiore debolezza, dopo aver bevuto ed essersi sollazzato, metteva a tacere la sua coscienza con un’ulteriore dissolutezza o con qualche intrattenimento senza senso. Ma, poiché lo stato di vulnerabilità è un terreno fertile per il Nemico, l’uomo iniziò a cambiare la sua disposizione emotiva, passando da un sentimento di vergogna e disprezzo di sé a quello del senso di colpa, e di dolore. In un certo senso, i suoi piaceri cessarono di essere tali e cominciò persino a prenderli a noia.
Tenete presente che l’uomo era disoccupato e che a quel punto si trovava di fronte alla prospettiva di un divorzio finanziariamente catastrofico. Ebbene, quando l’assegno della previdenza sociale cessò di arrivare, l’uomo si mise alla disperata ricerca di un lavoro. Non c’era impiego disponibile nella sua specializzazione, cosa sulla quale Malthus avrebbe dovuto fare leva per aumentare nel suo animo il risentimento. Ancora una volta, quel mezzo diavolo si limitava pigramente a sottoporlo a banali tentazioni edonistiche, senza rendersi conto che l’uomo ne era sempre più disgustato. L’insegnante non smetteva di pregare per lui ed iniziò a recitare ogni giorno una terrificante coroncina all’Angelo che non osiamo nominare. Ogni giorno il Generale assaltava le nostre postazioni con un’implacabile cavalleria di milizie dell’Ostia Celeste, rotte a tutti i trucchi del mestiere. Suonavano arpe e cantavano inni, soffiavano nelle trombe e pregavano senza sosta; nei momenti più tremendi arrivavano a scagliare dardi infuocati di umiltà conquistatrice e spirito di pentimento nell’anima dell’uomo. Fu l’offensiva più spaventosa che si possa immaginare.
I Guardiani cominciarono a coordinare le azioni degli umani a loro docili, e quindi succedeva sempre più spesso che dei credenti incrociassero la strada del padre, che finì per incontrare colui che spalancò le porte alla disfatta totale. Alla disperata ricerca di un impiego, il padre fece un colloquio per un posto da bracciante agricolo, per quanto teoricamente egli fosse l’individuo quanto più lontano possibile dal tipo di uomo che lavora duramente per vivere. L’agricoltore che proponeva il lavoro è uno di quei cristiani residui che ancora popolano le aree rurali della maggior parte delle società umane. Insofferente alle nostre filosofie secolariste e all’avversione contro la religione tipica di quasi tutte le persone moderne, esponeva nel suo ufficio una tracotante statua della Donna. Invece di essere respinto da un simile oggetto, l’uomo affidato alle cure di Malthus, entrando nell’ufficio per il colloquio, ne rimase ipnotizzato. Sentì la sua anima pervasa da un senso di calma che non aveva più provato da quando era bambino. Ad un certo punto il contadino dovette persino ripetere più volte una domanda, a causa dello sguardo ipnotizzato dell’uomo rapito dalla statua. Peggio ancora: questo non fu assolutamente un problema per l’agricoltore. Si girò per vedere di cosa fosse infatuato l’uomo e capì immediatamente. Assunse l’uomo seduta stante, prima ancora di aver terminato il colloquio, concludendo nel modo più nauseante: “Il S*@!*#e l’ha inviata qui per un motivo. Può iniziare da subito?”. Quanto detesto questo tipo di esseri umani! Non pensano con la propria testa, ma si aggrappano ad ogni suggerimento che proviene dal Regno Celeste.
L’uomo era oltremodo confuso e non sapeva che senso attribuire ad un evento così insolito. La mattina seguente si svegliò con la testa dolorante e la bocca secca e impastata a causa della notevole quantità di whisky ingurgitato. E c’era sempre quel nodo in gola del senso di colpa, dovuto alla sua coscienza sempre più pesante. All’improvviso, si ritrovò a fissare con gli occhi della mente l’immagine di quella Donna Immacolata e, per la prima volta dopo mesi, non fu irretito dal continuo richiamo infernale delle anonime sirene dei nostri video. La disorientante quiete che provava non faceva altro che renderlo più disponibile ad accettare un impiego che nemmeno voleva.
Quel giorno svolse un lavoro massacrante fino a ben oltre il tramonto. Le mani erano martoriate dalle vesciche, i piedi bruciavano negli stivali e non aveva mai avuto un appetito così vorace in vita sua. Quel che è peggio è che era così assorbito dai compiti assegnati, che non riusciva a trovare il tempo per pensare. Si limitava a lavorare e, di conseguenza, era… felice. Per la prima volta dopo anni era semplicemente felice. Non pensava al piacere, al denaro, al bere e nemmeno al suo matrimonio fallito. Quella sera, quando arrivò a casa, non riuscì a fare altro che ingoiare tutto il cibo che riuscì a trovare, e la spossatezza era talmente estrema che si buttò semplicemente a letto. Non guardò nessun video, non bevve nemmeno un drink! Era talmente schiacciato dalla stanchezza fisica che si dimenticò di sé stesso. Ancora più preoccupante, dormì profondamente tutta la notte, e si svegliò riposato. Era persino entusiasta di tornare al lavoro il giorno dopo e provava una certa soddisfazione per i suoi dolori e le sue vesciche. “C’è qualcosa che ha un senso in questo dolore”, si disse. Disgustoso.
Per quanto fosse inesperto, nell’assumerlo il contadino riteneva di fare la volontà del Nemico, e quindi fu paziente con l’uomo, trattandolo più come un apprendista. Poiché l’agricoltore non doveva rispondere a nessuno dei tiranni politicamente corretti sotto la nostra influenza, mentre lavoravano poteva parlare di tutto quello che voleva: Chiesa, morale, preghiera, famiglia. Diceva persino il benedicite prima di mangiare quando si fermavano per i pasti. I suoi figli venivano spesso a trovarlo durante il giorno e le sue figlie li accompagnavano sui trattori mentre mietevano fino a notte fonda. La presenza frequente dei bambini, unita al fatto che l’atmosfera fosse scelleratamente cristiana, faceva sì che l’uomo si limitasse a parlare solo di cose che sapeva essere moralmente sane, cose alle quali cominciava a credere egli stesso. Si scoprì ad ammirare il contadino, che cominciava a vedere come un modello di virilità. Oh, quanto preferisco gli uomini effeminati!
Vi avevo avvertito che la storia sarebbe stata dolorosa, ma c’è di peggio. Tenete bene a mente che tutta la rabbia che sta montando in voi deve essere rivolta contro Malthus, perché è solo colpa sua. Gli avevo ingiunto di avvertirmi se fossero intervenuti cambiamenti drastici, ma non l’ha fatto. Ignoro perché pensasse che non l’avrei scoperto, ma, ripeto: questa generazione di diavoli è la più stupida di sempre.
Come ho detto, i vari Guardiani e gli Angeli agivano di concerto sotto la guida del Generale. Quei maledetti orchestrarono le cose in modo tale da eludere completamente la miope supervisione del diavolo indagato. Dopo qualche tempo, l’uomo strinse una vera amicizia con l’agricoltore, che lo invitò a trascorrere una serata con lui e la sua famiglia alla fine di uno dei loro periodi di lavoro. Nell’entrare in casa, l’uomo fu colpito al cuore da un’atmosfera che avrebbe messo in fuga anche il più scafato dei tentatori. Prima che potesse togliersi gli stivali, si trovò di fronte a due bambine gemelle, di non più di quattro anni, con acconciature uguali e vestitini rosa. I loro occhi si spalancarono più di quanto fosse umanamente possibile, lo salutarono sorridendo chiamandolo “signore”. Stordito dalla violenta ventata di pura innocenza infantile, dovette appoggiarsi alla parete mentre scioglieva i lacci. Mentre si alzava, si avvicinò un giovane di dodici anni con il fratello minore al seguito. Il ragazzo gli strinse la mano e lo guardò negli occhi; ebbe l’impressione di fissare un uomo più maturo di lui, per quanto fosse più giovane di trent’anni.
La casa ha più di un secolo e ogni porta è ornata da cimeli del Conquistatore appeso all’Arma Torturante, con statue e dipinti dei nostri più odiati avversari sparsi ovunque. L’odore di ciò che usciva dalla stufa suscitava una perniciosa nostalgia che trasportò immediatamente l’uomo, come in una sorta di bilocazione, ad un momento della sua infanzia. Ciò provocò nel suo cuore un profondo dolore e il desiderio struggente di un’innocenza che aveva dimenticato fosse anche solo possibile. Entrando in cucina, per un attimo gli mancò il fiato, mentre guardava la madre di casa. Stava apparecchiando la tavola con un neonato addormentato contro il suo corpo, avvolto strettamente contro il suo cuore pulsante. Quella misera donna era un modello di castità cristiana e la presenza svettante della sua virtù colpì l’uomo nel profondo. Guardò le due gemelle che correvano per la cucina cantando una filastrocca e capì in un istante che loro e la loro madre formavano una cosa sola. Erano pure e senza macchia, come copie animate di quella statua che aveva visto in ufficio. Ogni singola tentazione infernale cui aveva ceduto negli ultimi mesi gli tornò in mente. Questa volta, però, il pensiero gli causò dolore e non piacere. Avrebbe potuto vomitare se non si fosse trattenuto. Pensò a sua figlia e a sua moglie, pensò a sua madre. Immediatamente odiò la lussuria, odiò la pornografia, odiò le proprie azioni. Era successa la cosa peggiore che potesse capitare: era stato convinto della vera natura del peccato. Senza un grido udibile, questa volta non si limitò a implorare l’aiuto del Nemico come aveva fatto quando tutto il nostro lavoro cominciò a crollare, ma ne implorò il perdono.
In realtà questo momento non durò che una manciata di secondi, ma egli riprese coscienza della sua presenza nella stanza dopo quelle che nella sua mente erano sembrate ore. C’era un uomo seduto al tavolo con un drink in mano. Lo sconosciuto conosceva il nome dell’uomo e si alzò per presentarsi: era l’insegnante del ragazzo. Lo stesso uomo che aveva messo in moto tutti gli ostacoli quando cominciai ad addestrare Malthus, e ora per qualche motivo era presente nel momento più cruciale della vita spirituale del ragazzo. Nel corso di tutta questa storia Malthus ha sbagliato su tutta la linea ed è rimasto con le mani in mano mentre l’Armata Celeste orchestrava un piano che avrebbe rovinato ogni possibilità di risollevare la nostra posizione. Il Nemico non lascia mai niente al caso, Egli vuole sempre controllare tutto, ed anche questa volta non è andata diversamente. Non fu un caso che l’uomo sia stato in qualche modo condotto dall’agricoltore per un impiego, né che venisse assunto per un lavoro per il quale non aveva alcuna esperienza o qualifica. Assolutamente niente di tutto questo è stato un caso, e Malthus avrebbe dovuto accorgersene fin dall’inizio ed informarmi prontamente.
Nello stringersi la mano, l’insegnante ed il padre si fissarono insistentemente negli occhi. I due si guardavano come se avessero finalmente trovato la soluzione ad un enigma, ciascuno comunicando telepaticamente all’altro: “E così eri tu, per tutto questo tempo”. L’insegnante poteva infine dare un volto all’uomo per il quale era stato ispirato a pregare e a sacrificarsi, e l’uomo aveva capito di colpo perché le cose fossero cambiate così radicalmente nella sua anima durante le ultime settimane.
La serata degenerò e divenne, se possibile, ancora peggiore, piena di amici che condividevano cibo e di risate di bambini. Gli uomini chiacchierarono e si raccontarono storie fino a ben oltre la mezzanotte e l’uomo e l’insegnante si ripromisero di rivedersi il giorno seguente. Risparmierò alcuni dettagli della loro conversazione perché sono troppo tremendi anche solo per essere messi per iscritto, ma dopo che tutto fu detto e fatto, accadde il peggio: accompagnato dal suo nuovo amico, il padre fece la prima confessione della sua vita adulta. Tutti i nostri sforzi, tutte le mie indicazioni, tutti i peccati e le sozzure che brulicavano nella sua anima come vermi su una carogna: tutto fu spazzato via dalle terrificanti parole dell’assoluzione. (Ricordate: tutti questi avvenimenti devo essere imputati a Malthus, potevano essere evitati e il biasimo va solo a lui. È colpa sua se ora abbiamo perso quest’uomo e, come spiegherò più avanti, anche il resto della famiglia).
La confessione dei suoi peccati fu quanto di più ripugnante si potesse immaginare. Per quasi un’ora rimase seduto con uno di quei sacerdoti vecchio stampo ai quali il Nemico è tanto affezionato (e come ci torturano quei maledetti!). Dopo aver vuotato il sacco, gli fu chiesto, tra le altre cose, di iniziare una di quelle atroci preghiere che durano nove giorni. Si trattava di una preghiera a Monica, la donna che si cela dietro all’insopportabile Dottore della Grazia (ho già spiegato come tutto questo terribile tempismo sia stato orchestrato a beneficio del Nemico, e proprio sotto il naso di Malthus). Gli fu ordinato di adottare una serie di punizioni fisiche per espiare le sue trasgressioni – mica quelle belle finte punizioni che tanti dei nostri preti preferiti prescrivono oggi, no, vere punizioni! – e allo stesso tempo di offrire tutto questo insieme alle sue preghiere per ottenere la conversione di sua moglie e dei suoi figli. Portò a termine il suo compito e il decimo giorno, nel quale si celebrava l’abominevole commemorazione di suo figlio Agostino, egli intercedette come lo abbiamo visto fare tante volte.
Durante poco più di un mese, il vescovo di Ippona diede il peggio di sé, mentre la moglie viveva un periodo di angoscia e disperazione. Per Malthus avrebbe potuto essere il momento ideale per spingere la donna sempre più giù dal precipizio, ma quello sciocco indolente si lasciò sfuggire anche quell’occasione. Ogni giorno che passava, fastidiose pulsazioni di grazia intaccavano la determinazione della madre. A poco a poco il suo cuore si ammorbidì e giunse ad odiare di meno il marito e di più i propri peccati. La notte le succedeva persino di restare sdraiata sul letto a fissare per ore il cellulare, nella disperata attesa che il coniuge chiamasse. Era un relitto, ma non era più il nostro tipo di relitto. Il suo egoismo svanì e le sue lacrime cambiarono sapore: da un’acida autocommiserazione ad un aspro dolore. Come un giardino inaridito rivoltato da un vomere, la sua anima ridivenne terreno fertile, pronta ad accogliere la morte del chicco di grano. Fu un momento davvero atroce.
La situazione finanziaria della donna era insostenibile e quindi iniziò la procedura per vendere la casa. Per questo motivo si imbarcò nell’arduo compito di passare al setaccio tutti i loro averi in vista di un trasloco. La spaventosa simmetria di ciò che accadde è talmente esasperante che c’è da stupirsi che non mi sia già incenerito in un’esplosione di fiamme rabbiose. La data era il 7 ottobre… Sì, proprio la festa che commemora la Donna e il suo Salterio. Vi ho già detto che l’assalto del Generale era implacabile; ebbene, sembra che la Donna non abbia potuto esimersi dal prendersi gioco di noi ancora una volta. Quel giorno, la madre si trovò ad aprire vari scatoloni che erano rimasti chiusi da anni: tra questi, uno riempito di vecchi ricordi. La donna aprì la scatola impolverata, che conteneva per lo più inutili cianfrusaglie. La maggior parte non erano nient’altro che innocui souvenir, ma alcuni erano tremendamente pericolosi. Per prima cosa scoprì delle vecchie matrici di biglietti del cinema, che aveva conservato dai primi tempi del corteggiamento del marito. Per la prima volta dopo molti mesi non lo odiava, anzi: si ritrovò a pensare a lui come all’uomo che aveva voluto sposare tanti anni prima. La situazione peggiorava. Poi prese in mano alcune foto della sua infanzia, che la commossero fino alle lacrime. Non capiva perché, ma ormai è chiaro che provava un grande senso di colpa e di perdita per la persona che era stata. Non c’è quasi nulla di peggio di una persona adulta che rievoca lo stato di innocenza infantile di cui parla tanto il Mirabile e Terribile Sovrano. Alla fine, dissotterrò una scatola lunga e sottile che conteneva le reliquie dei suoi sacramenti. Ebbe un tuffo al cuore e le sembrò di andare in iperventilazione. Tremando, la aprì e trovò una candela sacramentale accesa una volta tanti anni prima e un’antica catena di grani di preghiera. Afferrò convulsamente quelle perline e le fissò.
Improvvisamente, avvertì una sensazione che si può solo descrivere come un bruciore al calor bianco nel palmo della mano, ma non era il nostro tipo di bruciatura. Al contrario, era quella che purifica, effetto dell’odio implacabile che il Nemico nutre per ciò che ci è più caro. Alla catena era attaccata una medaglia di Benedetto. Poi rovistò nella scatola dei ricordi e scoprì un’immagine di sua nonna, la stessa donna di cui avete letto nella mia corrispondenza con Malthus. L’immagine in bianco e nero mostrava quell’insopportabile santa che presentava la stessa catena di preghiera al Padre della Chiesa Romana, in un qualche momento del passato antecedente al Concilio. Egli benediceva l’oggetto che ora si trovava nelle sue mani. Alla vista di quella reliquia, proveniente da un’epoca talmente remota che sembrava non essere mai esistita, la donna pianse amaramente. Pianse nello stesso modo in cui il Nome Terribile aveva pianto per il suo amico deposto nella tomba. L’acqua le sgorgava dagli occhi come non le era mai successo prima. Tenendo l’immagine in mano, fissava la nonna a cui era stata tanto affezionata, coprendola di lacrime di dolore. Poi pronunciò la sua prima preghiera sincera da quando era bambina. Ma non era una preghiera qualsiasi, no! Era una preghiera di supplica alla Donna! Non sapeva nemmeno come pregare correttamente con quei grani, ma pregò comunque le preghiere più semplici, sgranando la maledetta catena per due giri completi. Durante questo tempo tutta la sua vita le passò davanti agli occhi, e con essa ogni peccato che riuscisse a ricordare.
Fu trasportata misticamente altrove, e vi si ritrovò sotto forma di bambina, tenendo la mano della Donna in mezzo ad una folla. Alzò lo sguardo e Lo vide, appeso all’Albero. Immediatamente nel profondo della sua anima prese coscienza di tutto il Sangue che vedeva sgorgare dalle Sue ferite e capì che ella stessa aveva contribuito ad ogni lacerazione. Fu durante questo spaventoso momento che ella diede il suo intimo assenso affinché tutte le forze celesti la purificassero e gli ordini del Nemico fossero eseguiti. Nello stesso istante anche il marito stava pregando, e supplicava di ricevere un segno che le sue preghiere a Monica avessero funzionato. La risposta arrivò sotto forma di un’ispirazione a chiamare la moglie e a parlarle per la prima volta dopo settimane. Lo squillo del telefono della donna dovette sembrarle il suono di quelle campanelle che tanto detestiamo al momento della trasformazione del Sacramento. Si scosse dal suo stato di trance e guardò chi la stesse chiamando. Quando vide che era lui, scoppiò a ridere, mentre le lacrime le rigavano ancora il viso, come i tanti rivoli di Sangue dalle Spine rigarono il Volto. Rispose, e per un breve momento ci fu una pausa carica di attesa, non dissimile da quel momento esaltante durante il quale Gabriele attese che la Donna rispondesse all’Annunciazione. Il marito non riusciva a proferire una parola, ma la donna non poté resistere. Subito si sciolse in lacrime piene di un gioioso dolore, dicendo quanto lo amava, e che lo perdonava. Lui emise un profondo sospiro e si unì all’insopportabile piagnisteo, e tutti e due si misero a vomitare le più nauseanti svenevolezze. Lei era così innamorata dello stupido e talmente ipnotizzata dal Nemico che lo pregò di tornare immediatamente e di portarla a confessare i suoi peccati. Nel giro di un’ora, quella donnicciola era pura e monda come l’uomo! Roba da vero e proprio stridor di denti.
Temo che se continuerò ancora a lungo, sarete così pieni di rabbia da sfogare la vostra collera su di me, invece di indirizzarla su Malthus, come è giusto che sia. Vi prego di comprendere che dobbiamo analizzare tutti i dettagli rilevanti per comminare con tutto il rigore dell’Inferno la giusta condanna a quel diavolo incapace.
Poiché il padre aveva preso coscienza del suo ruolo di guida della famiglia, e dato che era stato ingiustamente strappato alle nostre grinfie per entrare nelle grazie del Nemico, in modo del tutto egoistico decise di riprendersi la sua prole. La figlia cadde tra le sue braccia senza opporre la minima resistenza. Le femmine sono progettate in modo tale da rendere molto arduo intrappolare a lungo le loro anime di fronte ad un intervento deciso del patriarca. C’è qualcosa di terribilmente volubile nelle donne, e la bambina non faceva eccezione. Quando il padre e la madre tornarono a casa dopo la visita al sacerdote, la figlia era raggomitolata nella sua solita posizione sul divano del soggiorno, intenta a leggere uno dei nostri libri. La posizione fetale era diventata la sua costante posizione a riposo, espressione plastica del suo tentativo di chiudersi al mondo e di trovare una via di fuga nei suoi romanzi. Nel momento in cui suo padre entrò nella stanza tenendo per mano sua madre, lei stava leggendo un passaggio ad alto contenuto erotico che descriveva una relazione lussuriosa tra un vampiro e un’adolescente. Quando alzò lo sguardo e vide l’uomo che mesi prima le aveva strappato il cuore dal petto, si sciolse. Quel bastardo piombò lì bello bello, dritto e autorevole, rivestito del suo stato di grazia, per noi intollerabile come un paramento sacerdotale. La chiamò con lo stupidissimo nomignolo che usava sempre con lei: “Missy, ti voglio bene, mi dispiace tanto, passerò il resto della mia vita a onorare tua madre, e saremo di nuovo una famiglia, ancora più bella di prima”. Altra acqua colò ancora una volta dagli occhi dell’uomo, ma il suo contegno non si liquefece come quando, mesi prima, aveva pianto davanti alla figlia. Inoltre, c’era qualcosa che la bambina trovò degna di ammirazione nella sua irrigazione facciale. In quel momento lei era talmente malleabile che il suo Guardiano attirò la sua attenzione su una singola lacrima che dal mento dell’uomo cadde sul pavimento. Con gli occhi della mente vide le lacrime di Paolo, l’uomo convertito dalla cecità del peccato. Quell’uomo se ne stava lì come l’Apostolo pentito e lei gli saltò in braccio come faceva da piccola. Notò che la sua corporatura era molto più solida e atletica, senza dubbio a causa del lavoro fisico. Era come una bambina rinata tra le braccia del padre. Anche lei era ormai sfuggita alla nostra presa.
Per quanto riguarda il figlio, la sua conversione non fu così istantanea, anche se alla fine cedette. L’uso della pornografia provoca nell’animo degli uomini una rabbia profonda, poiché in definitiva si tratta dell’espressione dell’odio contro l’ordine naturale e un abuso di sé stessi per piaceri sterili; è per questo che siamo tanto impegnati nella sua diffusione. A causa della rabbia che montava in lui dopo la separazione (tipica di tutti i ragazzi adolescenti che vivono in famiglie disastrate) l’abitudine al consumo di video agiva sul suo temperamento come un acceleratore. Da un po’ di tempo era insolitamente irascibile e questo, unito ai suoi nuovi interessi filosofici, lo aveva trasformato in una sorta di “cane sciolto”. Anche questo è un aspetto che Malthus avrebbe dovuto sfruttare a nostro vantaggio, ma ancora una volta spinse troppo oltre le solite vecchie tattiche. La rabbia interiore fa sì che un uomo disperda una quantità considerevole di energia, cosa che a sua volta causa stanchezza. Malthus, l’idiota, si divertiva così tanto a provocare sempre maggiore rabbia nel figlio, sollecitandolo con dosi sempre crescenti di edonismo, che oltrepassò il limite. Quando il padre tornò a casa, la sua anima era pericolosamente prostrata. Lo odiava ancora e si crogiolava nei suoi nuovi interessi, ma non aveva più la forza di dare sfogo al suo rancore, soprattutto contro un padre che sfoggiava una sorta di nuova autorevolezza redentrice. Questi aveva già chiesto consiglio all’agricoltore e all’insegnante su come affrontare la situazione ed era pronto a far fronte all’atteggiamento del figlio al momento del loro ricongiungimento. Piuttosto che cercare di giustificarsi, si limitò a dirgli che era “addolorato, e che non meritava il suo perdono” e che sarebbe stato “disponibile a parlare quando voleva”. La strategia del padre non forniva al figlio nuovi appigli per odiarlo: poteva continuare a crogiolarsi nella sua rabbia, oppure poteva decidere di voltare pagina. La palla era nel suo campo, come dicono gli umani.
Una settimana dopo, il padre tenne un giorno il figlio a casa da scuola. Il ragazzo aveva cominciato a odiarla e, poiché gli umani si ostinavano ancora a praticare l’infernale idolatria del virus, la scuola era diventata per noi un meraviglioso terreno di coltura per la pazzia. Ma il padre aveva altri piani per il ragazzo, piani che all’inizio tenne nascosti. Mentre uscivano dalla città nelle prime ore del mattino, disse al figlio: “Sai, la scuola può essere un inferno”. Il figlio non disse nulla, si limitò ad annuire leggermente del capo e fare una risatina. Durante il viaggio non si parlò d’altro, ma quando il sole cominciò a sorgere il ragazzo notò un fastidioso barbaglio che gli feriva gli occhi: era la luce arancione del sole che si rifletteva sull’Albero in metallo attaccato alle perline appese allo specchietto retrovisore. Erano passati quasi quattro mesi da quando il giovane aveva recitato quelle maledette preghiere, e gli bruciava la coscienza fissare il Salterio della Donna Vestita di Sole. Il padre aveva portato il ragazzo a lavorare nella fattoria e, al loro arrivo, gli disse: “Lavora sodo e ti darò cento dollari”. Per il resto della giornata non fecero altro che lavorare, senza scambiare più di qualche parola. Come accade quando gli uomini lavorano duramente fianco a fianco (cosa che tentiamo costantemente di scoraggiare, inducendo sempre più donne a occupare mansioni in settori prevalentemente maschili) per una sorta di osmosi sviluppano una forma di reciproca fiducia. Senza che padre e figlio parlassero direttamente, la rabbia nell’animo del figlio cominciò a scemare. Per i giorni successivi il ragazzo continuò a saltare la scuola e ad andare a lavorare con il padre, tanto che alla fine cominciarono persino a ridere insieme e a comportarsi come buoni amici: una visione straziante, ve lo posso assicurare.
Alla fine della settimana il contadino presentò al giovane un pacco che gli era stato consegnato per lui. Confuso, lo aprì e vi trovò un libro: non un libro qualsiasi, era Il Libro. Verso la fine, infilato tra due pagine, c’era un pezzo di carta ripiegato. Era una lettera del suo ex insegnante, con queste parole:
Il mondo è piccolo: tuo padre ed io adesso siamo amici, chi l’avrebbe mai detto? Mi ha spiegato che di recente è stata dura per te, così ho pensato che questo ti avrebbe fatto comodo. Nella pagina in cui troverai questa lettera, ho evidenziato un passaggio che riguarda te e tuo padre. Gli assomigli di più di quanto pensi.
Saluti, signor J.
Lesse il brano. Senza spiegarne il motivo, mentre tornavano a casa chiese al padre di portarlo in chiesa. Il padre lo accontentò e nel giro di tre quarti d’ora si trovò inginocchiato davanti ad un altare mentre il figlio sussurrava le sue iniquità in quel maledetto sgabuzzino del pentimento. Quando fu liberato dalla nostra prigionia, si inginocchiò accanto a suo padre. Aprì il Libro alla pagina segnata dall’istruttore e chiese al padre di leggerla. C’era un uomo che aveva due figli, il più giovane disse al padre: Padre, dammi la mia parte… Quando il padre ebbe finito di leggere, entrambi fissarono in silenzio la rappresentazione dell’Albero del Golgota. Non occorreva dire altro: avevamo appena perso due figliol prodighi.
Tutta la famiglia ora frequenta assiduamente la liturgia e ha adottato l’Abito della Donna nella festa della sua Concezione. Di fatto, ormai sono definitivamente al di là della nostra portata e si trovano sotto il manto della Madre, irraggiungibili da qualsiasi nostro approccio. Hanno preso così seriamente il loro cambiamento interiore che l’uomo si è fatto persino rimuovere la sterilizzazione subita un decennio fa, e ora aspettano una coppia di gemelli che ovviamente faranno battezzare! Si sono trasferiti armi e bagagli in un ambiente rurale, dove l’uomo continua a lavorare con l’agricoltore, e hanno ridimensionato i loro bisogni materiali al punto che la madre ora è una semplice casalinga. Quasi tutti i disordini e le discordie coniugali sono cessati e tutte le sere si riuniscono al tavolo della cucina della loro piccola casa di campagna per recitare il Salterio della Donna. Come ho detto, bisogna ormai considerarli come irrimediabilmente perduti.
Per concludere questa penosissima relazione, ritengo che si debba intervenire non solo per punire Malthus, ma per farne un esempio. Le tattiche del Nemico e dei suoi adepti devono essere analizzate e sintetizzate in un approccio pedagogico completamente nuovo, orientato a formare in futuro diavoli molto più capaci. Ritengo che, lavorando sodo e progredendo in questo modo nella nostra opera, potremo finalmente sconfiggere i nostri avversari e prendere possesso degli umani in quanto nostra legittima proprietà. Fino a quando non arriverà quel fatidico giorno, spassiamocela un po’ nell’inchiodare alle sue colpe questo diavolo. Ci meritiamo almeno un po’ di consolazione per dimenticare la figuraccia che ci ha rimediato.
L’ho detto e lo ripeto: la colpa è di Malthus, non mia.
Quelle E. Quirinus
Sottosegretario
Guerra psicologica
22.fine
Le precedenti ventuno puntate sono apparse a partire dal 21 marzo scorso
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