Messia o semplice consacrato? La traduzione Cei 2008 sminuisce nuovamente la Divinità di Cristo
di Investigatore Biblico
Ecco un’altra errata traduzione del Salmo 2 che a parer mio mira a diminuire la divinità di Cristo, un tema già affrontato in un paio di post precedenti (Indizio n.1 e Indizio n.78).
Se è vero, pertanto, che tre indizi fanno una prova, quello di oggi è proprio il terzo indizio. La prova che i neo-traduttori hanno utilizzato traduzioni “sportive” per sminuire, purtroppo, la divinità di Cristo.
Vediamo:
Cei 1974: “… congiurano insieme contro il Signore e contro il Suo Messia” (Salmo 2,2)
Vulgata: “… adversus Dominum et adversus Christum eius” (Salmo 2,2)
Cei 2008: “… congiurano insieme contro il Signore e il Suo consacrato” (Salmo 2,2).
La differenza della 2008 è palese rispetto alle precedenti: 1974 utilizza il termine “Messia”, la Vulgata il termine “Christum”, mentre la 2008 riporta semplicemente “consacrato”.
Tradurre con consacrato è palesemente generico.
Il termine in questione nell’originale ebraico è Meshicho (il Suo Messia), che deriva da Mashiach, letteralmente “Messia, Unto”.
La parola “consacrato” è una mera banalizzazione del termine “Messia”.
I sacerdoti e le suore sono dei “consacrati”, nel nostro linguaggio comune, ma di certo non sono dei Messia.
Di Messia ne è nato solo Uno, ed è Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Dio stesso, la Seconda Persona della Santissima Trinità.
Per questo è assai riduttivo tradurre con il generico “consacrato”.
Consideriamo, poi, che ogni Salmo è una profezia di Cristo, come possiamo leggere anche in questi due estratti interessanti:
Udienza generale di Benedetto XVI (16/11/2011) e Le profezie Messianiche dell’Antico Testamento.
Consiglio anche la lettura di Ilario di Poitiers, Commento ai Salmi I, Prospero di Aquitania, Poesia davidica profezia di Cristo, e naturalmente la letteratura patristica.
Per questo, non penso di azzardare nell’affermare che, anche nel Salmo 2, la Cei 2008 ha sbagliato, utilizzando una terminologia che sminuisce il significato del Salmo, la sua profezia messianica e la divinità di Gesù Cristo.
Ma mi voglio spingere oltre.
Tutto questo è coerente con la teoria di Renan e Bultmann, secondo cui occorre interpretare i Salmi secondo le concezioni del loro tempo e del contesto storico.
Ahimè, tuttavia, se si è davvero cattolici e si vuole stare alla larga dall’eresia, l’Antico Testamento va letto alla luce del Nuovo Testamento e viceversa. Non può esistere uno senza l’altro. Questa è verità.
Ecco presentato il terzo indizio di un “delitto letterale” in cui l’unica vittima vera è Gesù e la sua divinità.