di padre Mario Begio
Caro Aldo Maria,
hai anche tu l’impressione che in Vaticano mal sopportino i cattolici? Io con la liturgia non sono molto ferrato, ma quello che ho letto in queste settimane mi ha lasciato un po’ perplesso.
Hai già trattato molte volte la questione della Messa tradizionale pressoché proibita. Io so di seminaristi cui è stato interrotto il percorso vocazionale, perché inclini a dire la Messa antica. Quindi anziché avere un prete che dice dieci Messe in italiano e un paio in latino (avendo mediamente quattro parrocchie a testa e un gregge di cristiani postmoderni, pensi che la cosa andrebbe davvero diversamente?) i vescovi preferiscono non avere un prete. E infatti i seminari si svuotano, ormai da dici anni il numero dei seminaristi continua a calare e i centri di studio e formazione sacerdotale chiudono o vengono accorpati.
Però vedo che il vescovo anglicano, divorziato e risposato, può dire una finta messa in Laterano con tutti i suoi finti preti. Infatti, se non mi hanno ingannato, a me risulta che una commissione apposita abbia stabilito che gli anglicani abbiano interrotto la continuità sacramentale almeno per alcuni decenni subito dopo il loro scisma, e quindi sia terminata la trasmissione del sacerdozio e quindi le loro messe siano teatrini.
Scopro anche che le reliquie della Santa Croce vengono date a re Carlo, capo dell’anti-chiesa, i cui legami con la massoneria e i circoli pedofili non mi sono noti, bastandomi sapere di quelli del suo fratello Andrea duca di York. Significa che in Vaticano disprezzano anche il patrimonio cattolico? E fino a che livello!
C’è poi un’altra notizia relativa a certe messe cattoliche che non sono messe e che dovrebbero rimpiazzare le attuali Messe (anche perché non avendo – anzi, non volendo avere – più seminaristi…). Ma questo argomento chiederà una cronaca a sé.
E mi fermo qui. Per oggi.
21.continua
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