“Stato di emergenza”. Per non dimenticare
Cari amici di Duc in altum, sul mio libro Stato di emergenza. Il pandemonio pandemico e i nuovi totalitarismi, disponibile da ieri, vi propongo questa recensione del dottor Francesco Avanzini.
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di Francesco Avanzini
Abbiamo un’altra prova saggistica dell’autore di questo blog. Aldo Maria Valli, dopo le scorribande nei territori scivolosi della narrativa, da cui peraltro è uscito da par suo e a testa alta, ci regala questo ultimissimo Stato di emergenza. Il pandemonio pandemico e i nuovi totalitarismi. La riflessione di Valli sulla disgraziata, folle pandemia (e speriamo non sia la prima di una serie già annunciata) si apre con la rievocazione del termine àpota di prezzoliniano conio. Valli racconta di fatti e situazioni in cui molti di noi si sono ritrovati e lo fa con l’eleganza ma anche con la nettezza di chi ci vede chiaro e lontano. Da esperto e navigato conoscitore delle segrete cose del Vaticano, di cui sappiamo è stato fedele e acuto cronista, nonché di inviato in tutti i paesi del mondo, non è caduto nelle trappole di un potere tanto pervasivo quanto ottuso. E lo dice non con elucubrazioni di intellettuale ma raccontando storie vere, esperienze e fatti desunti dalle numerose lettere che riceve dagli affezionati al suo e nostro Duc in altum. Ma questo ha comportato, per lui e gli altri àpoti, l’emarginazione, l’esclusione dal consesso sociale, dai più che, ignari forse, si sono abbeverati alla narrazione dominante e imposta.
Valli non è certo nuovo nella trattazione di questo scottante argomento. Lo aveva già affrontato, ormai sono quasi tre anni, nell’altro pamphlet Virus e Leviatano, di cui questo nuovo saggio è il completamento e in certo qual modo il seguito. Se nel precedente libro, da cultore della scienza e della filosofia politica, aveva cercato di aprire gli occhi e gli orecchi a ciechi e sordi, ecco che ora, con la pacatezza che gli è propria tono fermo, mette più volte il dito nelle piaghe di un paese caduto vittima di un improvviso quanto inquietante oscuramento delle menti.
Valli prova ad ammonire, esortare, confortare con argomenti logici e razionali, anche se sembra che nulla abbia potuto di fronte alla potenza di fuoco di un Leviatano organizzato e malvagio. Ma con ben altro e tremendo muro doveva sbattere l’autore contro quello eretto dalla Chiesa tanto amata, a parole impegnata a costruire ponti m che nella pratica da mater è diventata matrigna. È stato particolarmente penoso per l’autore e per chi crede fervidamente nel mistero ecclesiale dover constatare la posizione del vertice vaticano riguardo ai vaccini. È come se una madre avesse spinto i figli in un bosco impenetrabile e pieno di insidie e vie sbagliate, o come se un docente insegnasse agli alunni false teorie. Anche chi scrive qui, e tanti altri, hanno dovuto constatare le stesse incredibili prese di posizione di cattolici, le stesse negazioni di principi scientifici assodati e perfino banali, l’ostilità di amici e familiari. Abbiamo polemizzato dialetticamente, addotto motivazioni fondate sulle conoscenze acquisite a partire dagli anni di studio universitario. Abbiamo riproposto i pilastri della bioetica fondati sulle verità della dottrina cattolica, ma noti e meno noti intellettuali cattolici, ciecamente, pur essendo stati educati secondo quei principi da veri e propri maestri, hanno obbedito supinamente ai diktat dei poteri dominanti. Altro che tradimento dei chierici! La sospensione delle Sante Messe, perfino il giorno di Pasqua, e la loro sostituzione con patetici collegamenti da remoto, il rifiuto di somministrare i sacramenti, il lugubre rito solitario di un pontefice regnante in un’atmosfera spettrale, l’accettazione supina della sceneggiata dell’arrivo del preparato genico il giorno di Natale, l’irruzione delle forze dell’ordine in piena celebrazione eucaristica: tutte queste e molte altre sono ferite che rimarranno a lungo come tristissimi ricordi difficili da cancellare. Pochissime, anche in ambito ecclesiastico, le voci critiche o perlomeno dubbiose. E quelle poche venivano bollate, nel migliore dei casi, come retrograde e oscurantiste. Tutto questo è raccontato da Valli con toni drammatici come si conviene a chi si è sentito abbandonato, perfino tradito da coloro che si ritenevano le guide spirituali e che dovevano rappresentare l’autorità morale.
L’autore scava negli abissi della folle gestione della pandemia, scandaglia i meccanismi della mente umana e degli animi che si sono lasciati guidare verso territori insicuri come ammaliati da un totipotente pifferaio di Hamelin. Nemmeno dimentica o sottace il ruolo dei suoi colleghi giornalisti. L’informazione è infatti l’altra illustre vittima dell’operazione astutamente varata dai poteri forti che con una martellante e incessante campagna a senso unico, tranne pochissime lodevoli eccezioni, ha letteralmente imbottito gli italiani di una univoca narrazione. Il linguaggio, motore di tutte le rivoluzioni, è stato anche questa volta plasmato con una sapiente opera di manipolazione. Come non sottolineare invece il ruolo e le citazioni dei maestri del pensiero politico, gli indimenticabili Giuseppe Prezzolini, Gianfranco Miglio e Carl Schmitt che hanno scritto mirabili pagine che ancora oggi risuonano come monito ai miserabili attori della scena politica ai tempi della pandemia e costituiscono tuttora luci nel buio delle menti?
Valli, che si è abbeverato alle loro fonti, ci ricorda quale deve essere il corretto rapporto tra popolo e Stato e quanto questo rapporto sia stato sovvertito. È poi impressionante la rievocazione della figura di Antigone e il parallelo che lo scrittore fa con le folli disposizioni ministeriali. Tanti sono i compagni di viaggio dell’autore in questa sua nuova avventura e tutti ci raccontano della potenza del pensiero contro il tentativo di ipnosi compiuto dal potere.
Il volume termina con un prezioso contributo di monsignor Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste. Aldo Maria Valli, che mi sento in dovere di ringraziare per il dono di questo suo nuovo saggio, vero balsamo di cruda verità per le nostre menti provate, dedica questa accorata testimonianza ai nipoti, ma fa un regalo anche a ciascuno di noi che, come lui, sono stati travolti dall’onda anomala pandemica ma che, con la luce della fede e della ragione, sono rimasti attaccati alla roccia.
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Il libro è acquistabile QUI
La foto dell’autore è di Paola Valli (paolavalli.com)