Legge di iniziativa popolare “Un cuore che batte”. Un’occasione da non sprecare
di Wanda Massa
Torno a parlare della proposta di legge di iniziativa popolare Un cuore che batte perché di fondamentale importanza per chiunque abbia davvero a cuore la difesa del concepito.
Si tratta di introdurre nell’art. 14 della legge 194 del 22 maggio 1978 il comma 1 bis, ovvero di mostrare alla madre la realtà della vita che porta in grembo, perché il suo consenso possa essere realmente consapevole e quindi autenticamente informato: «Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso» (rif. Gazzetta Ufficiale n. 114 del 17 maggio 2023).
Obiettivo è raggiungere 50 mila firme entro il 7 novembre 2023.
È un fatto che laddove sia stata adottata questa pratica il numero di aborti è crollato drasticamente (per eventuali approfondimenti rimando a questo articolo).
Un provvedimento che dovrebbe trovare il favore di chiunque sostenga di aver a cuore le donne e che di contro viene fortemente osteggiato da chi è animato da interessi ideologici, economici o politici.
Grazie all’impegno generoso e disinteressato di numerosi volontari, è ormai possibile recarsi a firmare in ogni comune italiano, in cui si abbia la residenza, salvo limitati casi particolari che vi esortiamo a segnalare al numero 346 703 5866.
Infatti, nelle ultime due settimane i moduli e la documentazione necessaria per l’attivazione della relativa raccolta firme sono stati inviati tramite PEC (posta elettronica certificata) in tutti i Comuni d’Italia.
La raccomandazione è di telefonare preventivamente al Comune per appurare se effettivamente è stata attivata la raccolta firme e in quali orari è possibile recarsi per firmare.
In caso affermativo, esortiamo ognuno a firmare nel proprio comune di residenza e a farsi divulgatore della proposta, invitando quante più persone possibili a fare altrettanto.
Qualora invece la raccolta non risultasse ancora attivata, vi invitiamo a chiedere al comune di controllare di aver ricevuto la mail PEC inviata dall’indirizzo oraetlabora33@pec.it.
Per eventuali chiarimenti o problemi contattate il numero 346 703 5866.
Maggiori informazioni sono disponibili qui.
San Pio da Pietrelcina ebbe a dire: “Il giorno in cui la gente perderà l’orrore per l’aborto sarà il giorno più terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore. L’aborto non è soltanto omicidio ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo colpo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli sì o no?”.
Oggi ci viene offerta la possibilità di compiere facilmente questo fondamentale atto di misericordia.
Non sprechiamola per ignavia o indifferenza.
Un giorno dovremo renderne conto a Dio.