A fronte delle dichiarazioni del segretario generale dell’Onu (e te pareva) secondo il quale la “crisi climatica” è entrata nella “fase dell’ebollizione globale”, un lettore del blog, che ringrazio, mi ha inviato due ritagli di giornale.
Il primo è una copertina della Domenica del Corriere del 13 luglio 1952 (sì, avete letto bene: 1952), la cui didascalia recita: “Quaranta all’ombra! Eccezionali giornate di caldo hanno afflitto vaste zone dell’Europa, e specialmente la Francia, l’Italia, la Svizzera e la Germania. Nella pianura padana si sono avute punte massime raramente registrate: 40 gradi all’ombra a Novara, 42 a Reggio Emilia”.
Sono andato a controllare. A Novara in questo luglio 2023 la massima è stata di 36 gradi, a Reggio Emilia 38.
Ecco poi un ritaglio del quotidiano La Stampa del 27 giugno 1982. Titolo: “Caldo soffocante e incendi nel Meridione. Quaranta feriti per i nubifragi al Nord”. “Milano, strade bloccate dalla pioggia. Il vento ha spezzato decine di alberi”. “Novara allagata”. “Tromba d’aria sul lago d’Iseo”. “A Catania il termometro ha toccato i quarantasei gradi”.
I titoli di pochi giorni fa non erano moto diversi da quelli di settanta e quarant’anni fa. Grande caldo al Sud e disastri a Milano. L’unica cosa che nel 1982 non esisteva era l’espressione “emergenza climatica”. Ma all’epoca i catastrofisti si stavano ancora organizzando.
Sempre in tema di caldo, ecco qui sotto quanto scrive un lettore dalla Sardegna.
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Caro Valli,
da tempo seguo il suo blog Duc in altum che mi tiene compagnia e mi aiuta a riflettere.
Il motivo che mi ha spinto a scriverle è la presunta emergenza climatica. Vorrei per questo raccontarle di mia nonna.
Nonna Maria Benedetta nacque il 31 luglio del 1908 a Villagreca, una piccola frazione (290 abitanti) del comune di Nuraminis, in provincia di Cagliari. Allora per la denuncia della nascita bisognava portare fisicamente il neonato perché venisse mostrato all’ufficiale dello stato civile. Si era però ai primi di agosto e anche 115 anni fa in questo periodo faceva molto caldo, come è sempre stato in Sardegna e com’è tutt’ora. Per questo a mia nonna, appena nata, venne risparmiato il viaggio, e il 4 agosto del 1908, davanti al mio bisnonno Giuseppe, il rappresentante dello Stato scrisse: “Il dichiarante è stato da me dispensato dal presentarmi il bambino suddetto a causa della grande distanza e del caldo eccessivo”.
Delio Scano